Mons. Raffaele Calabro: "Semplicemente vescovo"

Dopo la morte del presule, il ricordo di Gennaro Piccolo del Centro Igino Giordani

domenica 27 agosto 2017
Una testimonianza scritta affinché il vescovo emerito di Andria, Mons. Raffaele Calabro, a quasi un mese dalla sua morte, possa essere ricordato da più cittadini possibili. A volerla condividere è Gennaro Piccolo del Centro Igino Giordani che ricorda anche l'esperienza denominata "Patto di Concordia Cittadina" che per diversi anni si realizzò in città grazie alla profonda condivisione del Vescovo.

«Dopo un momento di smarrimento e di grande dolore per l'improvvisa partenza per il Cielo di Monsignor Calabro, ho avvertito un senso di pace al pensiero di saperlo ormai al sicuro, oltre il tempo e il dolore, luce nella luce, piccolo raggio del grande sole di Dio! È bello pensare gioiosamente che bussando alla porta del Paradiso, a chi gli ha chiesto chi fosse, Monsignor Calabro non ha detto il suo nome ma semplicemente: "Diocesi di Andria, Canosa, Minervino Murge" come a significare ancora una volta l'amore per quelle comunità per le quali – come uomo di Dio - tanto ha speso della sua vita», scrive Giordani.

«Mi dà serenità e mi è di esempio poi, pensare che Monsignor Calabro era molto consapevole di essere a una svolta decisiva della sua vita: l'incontro con l'Eterna Bellezza! E che a questo, in particolare nell'ultimo tratto del suo Santo Viaggio, abbia voluto prepararsi avvolto dalla realtà del 'Solus cum sola', come la vita di Maria, "nel silenzio e nella solitudine, non la solitudine disperata e vuota del nostro tempo, come ricorda il Servo di Dio Igino Giordani, che soli si può essere anche fra milioni di persone, ma la solitudine come conca piena di Spirito Santo, in cui, se mancano gli uomini, è presente Dio"! Mi piace poi pensare con adamantina tenerezza e certezza alla sua serenità di fronte al pensiero di una morte improvvisa che, chi più sicuro di lui, questa sarebbe avvenuta tra le braccia della Madonna da lui tanto amata! Ed è bello pensare che sia stato proprio così. Continuerò a portare nel cuore – con particolare gratitudine - quel frangente scaturito dall'aver messo in comune con lui la preoccupazione per la salute di una persona a me tanto cara chiedendogli di pregare, cosa che pensavo finisse con la sua assicurazione.
Invece, accadde più volte di sentirmi chiamato al cellullare interessato al come stava andando offrendomi sostegno e fiducia.
Personalmente poi, mi commuove oggi ripensare al dono dell'unità sperimentata con lui, insieme ad altri amici, come laico, unità senz'altro frutto di quel "chi ascolta voi ascolta me del Vangelo" e di quell'altro affascinante pensiero di Sant'Ignazio d'Antiochia che incoraggia ad essere "sempre armonicamente uniti al Vescovo come le corde alla cetra" (Efesini 4,1) realtà, queste, che se penetrano profondamente in una vita, portano effetti insperati.
E uno di questi effetti, fu il suo amorevole accompagnamento nella stesura dello Statuto del Centro Igino Giordani reso, dal tocco dei suoi suggerimenti, più semplice e aperto alle più diverse realtà.
Altro effetto dell'unità, che si riverberò sulla nostra Città e sulla Diocesi, fu quando, avendo notato un momento di forte disunità nella vita politica con forti ripercussioni sulla vita civile (aggravata in cinque giorni dall'esplosione di cinque bombe e atti vandalici) gli chiedemmo cosa ne pensasse di una proposta che facilitasse la ripresa del dialogo tra Maggioranza e Opposizione e Cittadini. Pronta fu la sua adesione che ci confermò con una lettera dall'intenso contenuto in data 10 marzo 2001 auspicando si realizzasse ogni 23 aprile festa del ritrovamento delle ossa del nostro Patrono e denominandola "Patto di Concordia Cittadina". Così, il 23 dello stesso mese di marzo 2001 venne presentata la proposta alla nostra Amministrazione, che si trovò sensibile e disponibile, mentre, con la particolare sensibilità del Professor Michele Palumbo, tutta la Cittadinanza ne fu informata e costantemente aggiornata.
La proposta suscitò una vasta eco e dialogo intenso. È il 23 aprile 2002 nel cuore del quartiere di San Valentino, presente tanta gente, bambini, famiglie, giovani, Sacerdoti, Politici, Forze dell'Ordine.
Sono le ore 19.00 circa. Il Cielo sembra farsi più azzurro e un tramonto bellissimo avvolge volti e cose. Monsignor Calabro prende la parola per la prima "Giornata della Concordia Cittadina" che, quartiere per quartiere si rivivrà di anno in anno e si realizzerà anche a Canosa e Minervino.
Il 6 giugno 2002 fece pervenire a noi del Centro Giordani, come primizia, l'Opuscoletto che raccoglieva gli Atti della Prima Giornata della Concordia.
Meravigliosa è la Preghiera da Lui composta per la Giornata che oggi suona come segno dei tempi e incoraggia a lavorare ancora perché si realizzi quel Patto.
Crediamo valga la pena 'PREGARLA' perché dal Paradiso lui, Monsignor Calabro, ci aiuti a rinnovare l'amore per le nostre Città».

PATTO DI CONCORDIA: O Signore Gesù/che nella sofferenza di tanti uomini e donne/famiglie e popoli/fai giungere ancora oggi/l'eco del Tuo misterioso grido di dolore e di abbandono/in questa Giornata/vogliamo stringere un Patto cominciando da noi/per essere seme nuovo di Concordia, di Pace e di Fraternità/.
Con il Tuo aiuto intendiamo seminarlo/a piene mani/nel cuore delle nostre Città/.Fa' che porti frutto/diventi nutrimento quotidiano delle coscienze/risposta viva ad ogni umano perché/. In sintonia con il Tuo stesso anelito/l'Umanità diventi una sola famiglia/. Amen.

«Grazie Amatissimo Vescovo Raffaele!», conclude Piccolo del Centro Igino Giordani