Mons. Mansi incontra Cavalieri e Dame dell'Ordine Equestre S. Sepolcro di Gerusalemme
Nel primo incontro formativo del nuovo anno sociale, presentata la Lettera Pastorale
venerdì 27 ottobre 2017
Il nuovo anno sociale dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme della Sezione di Andria si è aperto mercoledì 25 ottobre con un incontro di catechesi tenutosi presso la Chiesa Mater Gratiae alla presenza di del Gr. Uff. Mons. Luigi Mansi, Vescovo di Andria e Priore della Sezione, dell'assistente spirituale Comm. Mons. Don Nicola de Ruvo e del Preside di sezione Cav. di Gr. Croce Pasquale Ciciriello.
Il Vescovo Mons. Mansi ha voluto presentare nel primo incontro formativo, ai Cavalieri e Dame del S. Sepolcro il contenuto della lettera pastorale alla santa Chiesa di Andria per l'anno Pastorale 2017-2018, dal titolo "Partiamo dal Centro" in cui il Centro è da intendersi Gesù Cristo.
Questa lettera pastorale vuole essere innanzitutto un'esortazione verso tutti a riscoprire il Cristo benedetto come il primo e più grande amore della nostra vita, cercando di capire se e quanto Lui sia presente nell'abitare il nostro tempo, le nostre giornate e le nostre scelte di vita. I momenti di riflessione che la suddetta lettera pastorale intende offrire a tutti noi sono:
1. la relazione personale con il Signore che si concretizza con l'ascolto della Parola e con la preghiera nelle sue varie forme e dimensioni.
La nostra preghiera non deve limitarsi solo a quella liturgica, ma è importante non trascurare la preghiera personale che ci consente di creare un legame d'amore intimo con il nostro Signore.
Per coltivare la nostra relazione con il Signore è importante praticare la Lectio divina, cioè quella lettura dei testi sacri che cerca di entrare nel profondo degli stessi, praticare gli Esercizi Spirituali e la preghiera del Rosario che consente una contemplazione dei misteri del Vangelo.
2. la relazione comunitaria con il Risorto: la Liturgia cuore pulsante della vita e della missione della Chiesa.
La Liturgia costituisce il culmine verso cui tende l'azione della Chiesa e insieme la Fonte da cui promana la sua forza vitale per cui è necessario che
il popolo cristiano sia continuamente educato ad una partecipazione consapevole, attiva e fruttuosa.
3. la relazione dei discepoli con gli uomini: un mondo da amare e da servire. E' importante focalizzare l'attenzione su due temi molto cari al nostro Papa Francesco: la famiglia e i giovani. La pastorale per le famiglie deve creare un dialogo con il nucleo familiare nella sua interezza: genitori, figli, nonni, tralasciando i vecchi modelli portati avanti per molti anni di una pastorale per fasce di età nonché i bambini, i ragazzi, i giovanissimi, i giovani, gli adulti e gli anziani, perché ciò ha portato ad una specializzazione nella catechesi per fasce di età tendendo a far perdere di vista il centro ideale del popolo di Dio che non sono appunto le fasce di età bensì le famiglie.
L'attenzione verso i giovani non deve limitarsi alla pastorale giovanile che è già molto attiva nelle parrocchie, nei gruppi e movimenti della nostra città, ma deve invece tendere a raggiungere i tanti giovani che non frequentano gli ambienti di chiesa o si sono allontanati da essa subito dopo aver ricevuto il ministero della Cresima. Tutto ciò richiede una seria riflessione che coinvolga i genitori, i pastori e gli educatori nel trovare vie che aprano alla possibilità di una missione con i giovani e per i giovani.
Il Vescovo Mansi ha concluso il suo discorso precisando che "tutti possiamo avere idee, intuizioni, suggerimenti che, per essere davvero efficaci, devono essere messe in circolo, un circolo virtuoso di riflessione, di ricerca e di operatività, per affrontare insieme, con spirito davvero costruttivo, questi temi con l'unico desiderio di portare insieme la gioia di Cristo ai giovani".
Il Vescovo Mons. Mansi ha voluto presentare nel primo incontro formativo, ai Cavalieri e Dame del S. Sepolcro il contenuto della lettera pastorale alla santa Chiesa di Andria per l'anno Pastorale 2017-2018, dal titolo "Partiamo dal Centro" in cui il Centro è da intendersi Gesù Cristo.
Questa lettera pastorale vuole essere innanzitutto un'esortazione verso tutti a riscoprire il Cristo benedetto come il primo e più grande amore della nostra vita, cercando di capire se e quanto Lui sia presente nell'abitare il nostro tempo, le nostre giornate e le nostre scelte di vita. I momenti di riflessione che la suddetta lettera pastorale intende offrire a tutti noi sono:
1. la relazione personale con il Signore che si concretizza con l'ascolto della Parola e con la preghiera nelle sue varie forme e dimensioni.
La nostra preghiera non deve limitarsi solo a quella liturgica, ma è importante non trascurare la preghiera personale che ci consente di creare un legame d'amore intimo con il nostro Signore.
Per coltivare la nostra relazione con il Signore è importante praticare la Lectio divina, cioè quella lettura dei testi sacri che cerca di entrare nel profondo degli stessi, praticare gli Esercizi Spirituali e la preghiera del Rosario che consente una contemplazione dei misteri del Vangelo.
2. la relazione comunitaria con il Risorto: la Liturgia cuore pulsante della vita e della missione della Chiesa.
La Liturgia costituisce il culmine verso cui tende l'azione della Chiesa e insieme la Fonte da cui promana la sua forza vitale per cui è necessario che
il popolo cristiano sia continuamente educato ad una partecipazione consapevole, attiva e fruttuosa.
3. la relazione dei discepoli con gli uomini: un mondo da amare e da servire. E' importante focalizzare l'attenzione su due temi molto cari al nostro Papa Francesco: la famiglia e i giovani. La pastorale per le famiglie deve creare un dialogo con il nucleo familiare nella sua interezza: genitori, figli, nonni, tralasciando i vecchi modelli portati avanti per molti anni di una pastorale per fasce di età nonché i bambini, i ragazzi, i giovanissimi, i giovani, gli adulti e gli anziani, perché ciò ha portato ad una specializzazione nella catechesi per fasce di età tendendo a far perdere di vista il centro ideale del popolo di Dio che non sono appunto le fasce di età bensì le famiglie.
L'attenzione verso i giovani non deve limitarsi alla pastorale giovanile che è già molto attiva nelle parrocchie, nei gruppi e movimenti della nostra città, ma deve invece tendere a raggiungere i tanti giovani che non frequentano gli ambienti di chiesa o si sono allontanati da essa subito dopo aver ricevuto il ministero della Cresima. Tutto ciò richiede una seria riflessione che coinvolga i genitori, i pastori e gli educatori nel trovare vie che aprano alla possibilità di una missione con i giovani e per i giovani.
Il Vescovo Mansi ha concluso il suo discorso precisando che "tutti possiamo avere idee, intuizioni, suggerimenti che, per essere davvero efficaci, devono essere messe in circolo, un circolo virtuoso di riflessione, di ricerca e di operatività, per affrontare insieme, con spirito davvero costruttivo, questi temi con l'unico desiderio di portare insieme la gioia di Cristo ai giovani".