Mons. Mansi incontra Cavalieri e Dame dell'Ordine Equestre del S.Sepolcro di Gerusalemme

Presentata la Lettera Pastorale per l’apertura dell’anno sociale 2019/20

sabato 2 novembre 2019
A cura di Valentina Chico
Come di consueto, per l'apertura dell'anno sociale dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, il Vescovo di Andria Mons. Luigi Mansi ha incontrato, giovedì 31 ottobre, i Cavalieri e le Dame del Santo Sepolcro della Sezione di Andria, guidati dall'assistente spirituale Mons. Nicola de Ruvo e dal Preside di Sezione Cavaliere di Gran Croce dr. Pasquale Ciciriello, presso la ex Chiesa di Mater Gratiae.
Don Nicola de Ruvo, ha ringraziato Mons. Luigi Mansi per la sua costante vicinanza all'Ordine dei Cavalieri e Dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme, condividendone il cammino.

Il Vescovo Mansi, nel prendere la parola ha voluto donare ai presenti la Lettera Pastorale alla Chiesa di Andria, per l'anno 2019-2020 dal titolo "Si prese cura di lui" volendo meditare una pagina evangelica davvero suggestiva del "Buon Samaritano" che troviamo nel Vangelo di Luca (10,25-37). La lettura "pastorale" di questa parabola è rivolta a tutti: ministri ordinati, laici impegnati a vario titolo nella vita pastorale della Chiesa, popolo santo di Dio, affinché ci sentiamo seriamente sollecitati a "prenderci cura" del nostro prossimo.
Mons. Mansi ha suggerito una riflessione a tappe ripercorrendo la parabola del "Buon Samaritano" che metta tutti noi in condizione di ricavarne spunti che possano ridare slancio alla nostra azione nel nuovo anno pastorale.
La parabola parla genericamente di un uomo senza darci nessuna indicazione e dunque tutti noi dobbiamo andare incontro a chiunque si trovi nella precarietà e fragilità della sua esistenza. Pensiamo alle situazioni di fragilità legate alla mancanza di lavoro o di abitazione che condizionano il futuro di tanti giovani, alle situazioni di fragilità della popolazione anziana e abbandonata, alle situazioni di povertà che ci sono nelle famiglie segnate dal disagio economico, alle condizioni di fragilità dovute alla disabilità dove il peso che ricade sulle famiglie è spesso aggravato dalla solitudine e dalla mancanza di sostegno adeguato, il peso delle dipendenze dal gioco, dall'alcol e dalla droga, senza dimenticare le povertà spirituali.
Un'altra riflessione che la lettera pastorale ci affida riguarda il forte rischio per ciascuno di noi di diventare briganti e lo si percepisce dalla diffusione crescente di molte sacche di cattiveria e di acidità che si manifestano nella vita di ogni giorno. Il vero credente è chi nelle azioni e nel fare quotidiano ha compassione nei confronti del bisognoso. Il sacerdote e il levita sembrano essere i ministri di una religione esteriore, ritualistica, che non vive la vita vera, concreta, si sentono perfetti e restano indifferenti alle sofferenze dell'altro. In queste persone l'amore per Dio non è garanzia e fonte dell'amore per il prossimo. Con l'espressione "per caso" si vuole intendere che un po' dappertutto e tutti i giorni, nel cammino della Chiesa si intercettano tante situazioni di sofferenza dei nostri fratelli ma che non sempre si è capaci di riconoscerle e di prendersene cura.
La figura del "Samaritano che era in viaggio e passandogli accanto lo vide e ne ebbe compassione" la possiamo intendere nella nostra vita come un avere tempo per l'altro, non avere fretta e non andare oltre. Il non avere compassione relega l'altro nello spazio della morte con la conseguente chiusura delle comunità che diventano società asfittiche, dominate dall'individualismo e che ogni giorno trova un nemico e non un fratello da amare sulla propria strada.
La locanda citata nella parabola rappresenta il luogo vivo dove l'intervento di primo soccorso diventa vicinanza assidua e operosa per aiutare l'uomo che soffre e che vive una situazione di dolore e di solitudine. Questo luogo vivo è la Chiesa.
Infine la lettera pastorale invita tutti noi a "farci prossimo" ad essere capaci di intercettare ogni richiesta di aiuto, tenendo conto del fatto che ci sono tanti nostri fratelli che vivono in una situazione di grave difficoltà e non hanno nemmeno la forza di chiedere aiuto.

Il Vescovo ha quindi invitato tutti i Cavalieri e Dame del Santo Sepolcro a dare testimonianza di Cristo con la vita di ogni giorno.
A conclusione della serata il Preside della Sezione di Andria dr. Ciciriello, ha ringraziato il Cavaliere Sabino Aniello ed il Commendatore Vincenzo Mastrodonato per la donazione di due quadri raffiguranti la Vergine Santa con il Bambin Gesù, affissi nella ex Chiesa di Mater Gratiae, affidata in custodia alla Sezione di Andria dell'O.E.S.S.G.
Mons. Mansi incontra Cavalieri e Dame dell'O.E.S.S.G.
Mons. Mansi incontra Cavalieri e Dame dell'O.E.S.S.G.
Mons. Mansi incontra Cavalieri e Dame dell'O.E.S.S.G.
Mons. Mansi incontra Cavalieri e Dame dell'O.E.S.S.G.
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