Al Santuario di S. Maria dei Miracoli una Messa in ricordo di Mons. Lanave

Il rito liturgico sarà officiato il 10 dicembre da Mons. Luigi Mansi, Vescovo di Andria

mercoledì 7 dicembre 2016
Era l'8 dicembre del 1996, quando morì Mons. Giuseppe Lanave, vescovo emerito della diocesi di Andria, Canosa e Minervino Murge. Venti anni dopo, il prossimo 10 dicembre, alle ore 19.30, Mons. Luigi Mansi, vescovo diocesano, celebrerà una Santa Messa in suo ricordo nel Santuario di S. Maria dei Miracoli, nel luogo che custodisce le sue spoglie mortali.

Grande è ancora oggi il ricordo per questo presule che tanto seppe dare ad Andria.
Giuseppe Lanave nacque a Bari, 8 luglio 1912. Dopo aver compiuto gli studi nel seminario arcivescovile di Bari e poi nel seminario regionale di Molfetta, fu ordinato sacerdote il 4 agosto 1935, incominciando l'attività pastorale come vice parroco nelle parrocchie di San Pasquale e N.S. del SS. Sacramento in Bari. Fu cappellano militare sul fronte greco-albanese durante la seconda guerra mondiale. Ricordava spesso quel drammatico periodo della sua vita, con dei racconti che mettevano in luce sia la ferocia nazista che dei comunisti titini. Rischiò di finire fucilato. Al termine del conflitto tornò nella sua amata Bari e quindi fu parroco della parrocchia di San Pasquale dal 1953 al 1960. Ricoprì incarichi di responsabilità a livello regionale e nazionale all'interno dell'Azione Cattolica dal 1948 al 1969.

Il 29 marzo 1969 fu nominato vescovo di Andria. Ordinato vescovo il 18 maggio 1969 dal cardinale Luigi Traglia, co-consacranti arcivescovo Enrico Nicodemo e arcivescovo Franco Costa. Sul finire degli anni '80 si battè per la smilitarizzazione del territorio murgiano.

Il 19 novembre 1988 si dimise per raggiunti limiti di età, conservando il titolo di vescovo emerito di Andria. Fino al giorno della sua morte, appunto l' 8 dicembre 1996 visse nella casa parrocchiale della chiesa dell'Annunziata, con ingresso su piazza Porta La Barra. Amava l'arte essendo figlio di un antiquario e fu grazie a lui se si iniziò a raccogliere reperti d'arte in un ala del Palazzo vescovile, oggetti che sono poi diventati parte del contenuto del prezioso Museo diocesano di piazza Toniolo.

Grazie al buon Mimmo Guglielmi, tipografo, siamo venuti in possesso del libro "Ho raccolto per voi", di Giuseppe Lanave, Grafiche Guglielmi, Andria, 1994.

Ebbene lì, tra i tanti racconti è narrato un particolare episodio -alle pagg.204-205- relativo al grande olio su tela che sovrasta la porta centrale della chiesa Cattedrale, che la dice lunga sull'amore che egli aveva per l'arte e l'affetto per Andria che lo aveva così benevolmente accolto come suo Pastore.
Racconta Mons. Lanave: "Tosi, il vescovo milanese, che poi tornò Arcivescovo e Cardinale nella sua patria, venne in Andria dalla Calabria (Vescovo di Squillace), ove praticò le prime esperienze pastorali. Di lì fece venire il maestro pittore che concorse a rendere più decorosa la sede del vescovo: Zimatore. Questi dipinse un quadro che copriva il soffitto del salone di ingresso dell'episcopio (olio su tela: m. 3,90 x 5,37) riproducente l'ingresso di S. Riccardo in Andria. Il dipinto è del caratteristico stile neo-classico che dalla fine dell' Ottocento alla metà del Novecento dominò. La scena è grandiosa. La figura di S. Riccardo è imponente. Andria con il suo popolo è accogliente e festosa.
Il quadro poi (non molto tempo dopo) per il restauro dei tetti fu portato via in malo modo: piegato, arrotolato e abbandonato in soffitta. Ripreso negli ultimi anni del governo di mons. Lanave fu restaurato e collocato sulla porta centrale della cattedrale, dalla parte interna
."