Mons. Luigi Renna: «Da qui porto l'esperienza di una Chiesa viva»

Il neo Vescovo di Cerignola - Ascoli Satriano parla delle emozioni e del futuro

domenica 4 ottobre 2015 10.09
A cura di Stefano Massaro
Mons. Luigi Renna, per tutti Don Luigi, è il nuovo Vescovo di Cerignola - Ascoli Satriano e le sue emozioni sono tutte nel momento in cui ha ricevuto l'ufficialità della nomina: «E' stata inaspettata - dice ai nostri microfoni Mons. Renna - e quindi ha creato in me un certo turbamento. Immediatamente però è seguita una grande serenità anche perchè dietro una nomina c'è la chiamata del Signore che passa per le mani del Santo Padre. Quindi il mio stato d'animo attuale dopo quell'iniziale di turbamento è di grande pace perchè mi sono affidato al Signore». Da rettore del Seminario Regionale di Molfetta a Vescovo di una realtà complessa ed avvincente come quella di Cerignola - Ascoli Satriano: «C'è necessità innanzitutto di conoscere - ha detto ancora Mons. Renna - non si possono conoscere fino in fondo le problematiche e le cose belle senza sperimentarle di persona e senza ascoltare la gente. Per cui io vado a Cerignola ed Ascoli Satriano per imparare e conoscere. Dopo di che si può lavorare insieme. Poi entro in una realtà che ha già una sua storia, una ricca storia, una storia civile ed ecclesiale. In quella diocesi da 12 anni lavora Sua Ecc. Mons. Felice Di Molfetta edificando il popolo di Dio nella carità come un Vescovo è chiamato a fare».

La sua Minervino Murge, ma anche l'ormai sua Andria: lascia una Diocesi che è stata la base per la sua formazione: «La Diocesi di Andria mi ha dato tutto - dice Mons. Renna - mi ha dato la vita perchè io sono di Minervino Murge e dal mio paese non mi sono mai staccato affettivamente. Poi ad Andria ho imparato ad essere presbitero nei vari luoghi in cui sono stato chiamato a servire come la Parrocchia del SS. Sacramento per circa tre anni, poi il Seminario Vescovile per sedici anni, poi ho insegnato e mi sono occupato di tante realtà diocesane. Mi porto di qui l'esperienza di una Chiesa molto viva e mi porto anche l'esperienza di un territorio come quello andriese, che seppur segnato da tante difficoltà e segnato da tanti problemi, in sè ha tanta speranza che ha sempre coltivato. Mi porto anche l'esperienza di tanti sacerdoti e tanti laici che tengono moltissimo al proprio territorio. Dal Seminario Regionale di Molfetta, infine, mi porto l'esperienza di anni bellissimi. Devo molto al Seminario regionale perchè mi ha fatto sperimentare sia il senso di fraternità con i miei collaboratori e sia il senso di paternità con i giovani che in questi sei anni mi sono stati affidati».

Un'ultima battuta tutta dedicata alle vocazioni ed alla Regione Puglia: «Nella Puglia non c'è crisi di vocazioni perchè la Puglia è una Chiesa viva, una Chiesa nella quale i sacerdoti sono accanto al Popolo di Dio e quindi trasmettono un certo fascino di quello che è il ministero presbiterale - ha ribadito Mons. Renna - poi il resto lo fa la grazia di Dio e trova nei cuori dei giovani la generosità che viene dall'educazione delle proprie famiglie e dal tessuto sociale ancora molto semplice. La Puglia sta vivendo un momento felice dal punto di vista delle vocazioni anche se non ci deve mai preoccupare il numero bensì la loro qualità».