Mons. Giuseppe Di Donna, una celebrazione in ricordo del Venerabile

Numerosi fedeli hanno preso parte alla solenne celebrazione nella chiesa Cattedrale

martedì 3 gennaio 2017
A cura di Antonio D'Oria
Servo di Dio, Venerabile, vescovo della diocesi di Andria per dodici anni, missionario in Africa. Un profondo e concreto amore verso Dio e il prossimo ha caratterizzato il pellegrinaggio sulla terra di mons. Giuseppe Di Donna, di cui si è celebrato il sessantacinquesimo anniversario della salita nel cielo nella chiesa Cattedrale di Andria; si tratta dell'annuale momento di celebrazione del 2 gennaio, al quale anche in questa occasione sono accorsi tanti fedeli in devota preghiera. La celebrazione Eucaristica, a cui hanno concelebrato numerosissimi sacerdoti della diocesi, è stata presieduta dal vescovo locale, mons. Luigi Mansi, e da mons. Giuseppe Favale, vescovo di Conversano-Monopoli, diocesi nativa del Venerabile (originario di Rutigliano, paese della suddetta diocesi).

Nasceva a Rutigliano il 23 agosti 1901 Giuseppe Di Donna, che all'età di undici anni entrò nell'ordine dei Trinitari. Fu ordinato sacerdote il 18 maggio 1924 dal cardinale Basilio Pompilj, e successivamente è stato un fervido missionario nell'isola africana di Madagascar, dove contribuì in modo considerevole allo sviluppo della città di Miarinarivo. Fu uno dei suoi tanti meriti di quell'esperienza, tanto che nel 1939 papa Pio XII lo richiama in patria per conferirgli la nomina episcopale: così il 2 febbraio 1940 ricevette la nomina, e il 31 marzo successivo fu consacrato vescovo dal cardinale Raffaele Carlo Rossi; poco più di un mese dopo, il 5 maggio, ebbe inizio il suo ministero episcopale nella diocesi di Andria. Era un periodo, quello del dopoguerra, complicato dal punto di vista sociale, in cui non si risparmiavano le violente lotte tra contadini e proprietari terrieri, con conseguente gran numero di vittime; nonostante la difficile situazione, mons. Di Donna non si tirò indietro e si impegnò a fondo per mediare e mitigare questi scontri. Nel 1950 celebrò il sinodo diocesano, e resse la diocesi fino alla fine dei suoi giorni: salì al Padre il 2 gennaio 1952, a seguito di una lunga malattia.

La bontà dell'ingente operato di mons. Di Donna non passò inosservata: già nel 1956, infatti, fu avviato il processo di beatificazione. Nel 1998 papa Giovanni Paolo II ricevette la richiesta del riconoscimento delle virtù eroiche di Giuseppe Di Donna da parte della Conferenza episcopale pugliese, e le stesse sono state riconosciute da papa Benedetto XVI nel concistoro del 3 luglio 2008, con il decretum super virtutibus: da questo momento in poi, mons. Giuseppe Di Donna è stato riconosciuto come Venerabile.