«Mister sei miliardi»: la situzione post guerra in Bosnia

Lunedì prossimo la presentazione del libro di Luca Leone alla Libreria Diderot. Lo scrittore di Albano Laziale ospite ad Andria con un reading letterario

domenica 2 dicembre 2012 11.12
A vent'anni esatti dallo scoppio della guerra in Bosnia Erzegovina e dall'assedio di Sarajevo del 1992 (il più lungo del secolo: 1.350 giorni), continua la serie di incontri organizzati dal Gruppo Giovani di Amnesty International di Andria volti a far luce sulla situazione post-bellica nel paese bosniaco. Dopo aver effettuato lo scorso ottobre letture recitate tratte da «Srebrenica, i giorni della Vergogna» e «Bosnia Express», questa volta sarà la volta di Luca Leone, scrittore, giornalista ed editore di Albano Laziale, ospite della Libreria Diderot di Andria, lunedì 3 dicembre a partire dalle ore 19,15. L'autore presenterà la sua ultima opera, dal titolo "Mister sei miliardi".

I bimbi della guerra di Bosnia oggi sono grandi e alcuni di loro, molti, hanno messo al mondo figli. Il trauma si trasmette di generazione in generazione, di padre e madre in figlio. I giovani bosniaci hanno idee da realizzare e storie da raccontare ma vivono in un Paese privo di lavoro e di speranze e studiano in scuole inadatte a formare le classi dirigenti del futuro. Scuole in cui, in molti casi, vige il principio della segregazione nazionale. Scuole dell'apartheid.

"Mister sei miliardi" è un viaggio profondo e intenso nell'universo dei giovani della Bosnia Erzegovina in un dopoguerra senza fine. Un viaggio che parte proprio dal ragazzo che dà il titolo al libro, la cui vita e le cui possibilità sono il paradigma del trattamento che un Paese devastato prima dalla guerra, oggi dai nazionalismi, dalla corruzione e dal neoliberismo, riserva alla sua parte migliore: bambini e ragazzi.

L'incontro sarà accompagnato da un reading letterario, alternando letture recitate tratte proprio da "Mister Sei Miliardi". Le voci recitanti sono quelle di Rossella Bruni, Laura Ceci, Viviana Santovito. Moderatore: Marcello Tucci.