Miscioscia, Lega con Salvini: "Gestione commissariale valuti opportunità riapertura mercato settimanale"
Proposta anche l’esenzione dei tributi o di una loro riduzione
martedì 28 aprile 2020
8.50
Studiare preventivamente tutte le ipotesi possibili ed immaginabili di programmazione per arrivare alla riapertura del mercato settimanale. E' Benedetto Miscioscia, Coordinatore cittadino "Lega con Salvini", a rivolgere un accorato appello alla gestione commissariale del Comune di Andria, per quanto riguarda la c.d. "Fase 2" per la nostra città.
"In ordine alle problematiche legate all'emergenza covid 19 in atto che, oltre a determinare le note conseguenze sanitarie, sta determinando conseguenze anche di ordine sociale ed economiche sulle innumerevoli attività commerciali, artigianali, professionali compreso anche gli operatori del commercio su aree pubbliche ed in particolare quelli che lavorano nei mercati settimanale. Una categoria, quella del commercio ambulante, che come tante altre sta vivendo una particolare situazione di difficoltà anche psicologica tenuto conto che, diversamente dagli operatori del commercio a sede fissa, devono confrontarsi con la realtà legata alla logistica delle aree pubbliche, con tutte le problematiche connesse anche alle condizioni metereologiche, sulle quali normalmente esercitano la propria attività.
Per queste ragioni -prosegue Miscioscia-, stante le previsioni prospettate dal Governo relative all'avvio delle prossime fasi di riaperture, tenuto conto che il mercato settimanale prevede anche il settore agro-alimentare avente funzione anche di calmiere dei prezzi di vendita dei prodotti di genere alimentare ed in particolare quelli ortofrutticoli, è stata inviata una nota di invito al Commissario Straordinario Prefettizio del nostro Comune, dott. Tufariello al fine di considerare l'opportunità di avviare per tempo un tavolo di concertazione con le OO.CC. per studiare preventivamente, tutte le ipotesi possibili ed immaginabili di programmazione delle soluzioni da adottare per la riapertura del mercato settimanale, in modo da farsi trovare già pronti con un piano operativo predefinito di sicurezza e distanziamento adeguato, in modo da infondere quella speranza alle centinaia di operatori del commercio di vendita al dettaglio su area pubblica che, allo stato attuale, dopo quasi due mesi di inattività, stanno "patendo", con le immaginabili preoccupanti conseguenze di natura economica, occupazionale e sociale in considerazione delle quali sarebbe utile valutare anche l'ipotesi di prevedere, nei limiti dei margini di bilancio e delle risorse che auspichiamo il Governo vorrà disporre, l'esenzione dei tributi o di una loro riduzione.
Un provvedimento quello legato ad una riduzione e/o esenzione dei tributi locali che non può essere trascurato, atteso che tante attività autonome ed individuali da quelle per la ristorazione e somministrazione a quelle commerciali, sono state "obbligate" a rimanere chiuse indipendentemente dalla loro volontà, che oltre a non generare nessun reddito, rischiano addirittura di non poter più riaprire. Una questione particolare che, anche alla luce del nuovo decreto, penalizza tra le altre anche la categoria dei parrucchieri ed estetisti che saranno costretti ad attendere, inspiegabilmente, altri 40 giorni per poter riaprire le proprie attività", conclude la sua nota Benedetto Miscioscia.
"In ordine alle problematiche legate all'emergenza covid 19 in atto che, oltre a determinare le note conseguenze sanitarie, sta determinando conseguenze anche di ordine sociale ed economiche sulle innumerevoli attività commerciali, artigianali, professionali compreso anche gli operatori del commercio su aree pubbliche ed in particolare quelli che lavorano nei mercati settimanale. Una categoria, quella del commercio ambulante, che come tante altre sta vivendo una particolare situazione di difficoltà anche psicologica tenuto conto che, diversamente dagli operatori del commercio a sede fissa, devono confrontarsi con la realtà legata alla logistica delle aree pubbliche, con tutte le problematiche connesse anche alle condizioni metereologiche, sulle quali normalmente esercitano la propria attività.
Per queste ragioni -prosegue Miscioscia-, stante le previsioni prospettate dal Governo relative all'avvio delle prossime fasi di riaperture, tenuto conto che il mercato settimanale prevede anche il settore agro-alimentare avente funzione anche di calmiere dei prezzi di vendita dei prodotti di genere alimentare ed in particolare quelli ortofrutticoli, è stata inviata una nota di invito al Commissario Straordinario Prefettizio del nostro Comune, dott. Tufariello al fine di considerare l'opportunità di avviare per tempo un tavolo di concertazione con le OO.CC. per studiare preventivamente, tutte le ipotesi possibili ed immaginabili di programmazione delle soluzioni da adottare per la riapertura del mercato settimanale, in modo da farsi trovare già pronti con un piano operativo predefinito di sicurezza e distanziamento adeguato, in modo da infondere quella speranza alle centinaia di operatori del commercio di vendita al dettaglio su area pubblica che, allo stato attuale, dopo quasi due mesi di inattività, stanno "patendo", con le immaginabili preoccupanti conseguenze di natura economica, occupazionale e sociale in considerazione delle quali sarebbe utile valutare anche l'ipotesi di prevedere, nei limiti dei margini di bilancio e delle risorse che auspichiamo il Governo vorrà disporre, l'esenzione dei tributi o di una loro riduzione.
Un provvedimento quello legato ad una riduzione e/o esenzione dei tributi locali che non può essere trascurato, atteso che tante attività autonome ed individuali da quelle per la ristorazione e somministrazione a quelle commerciali, sono state "obbligate" a rimanere chiuse indipendentemente dalla loro volontà, che oltre a non generare nessun reddito, rischiano addirittura di non poter più riaprire. Una questione particolare che, anche alla luce del nuovo decreto, penalizza tra le altre anche la categoria dei parrucchieri ed estetisti che saranno costretti ad attendere, inspiegabilmente, altri 40 giorni per poter riaprire le proprie attività", conclude la sua nota Benedetto Miscioscia.