Mina Radogna si presenta con il suo "Semplicemente Alice"

Evento a cura dell'Associazione Il Solstizio con un nutrito dibattito

venerdì 12 dicembre 2014
A cura di Stefano Massaro
«Non è un'opera con velleità letterarie, è semplicemente la narrazione di come una giovane donna possa emanciparsi da tutta una serie di aspettative e doveri di cui si trova investita senza la sua volontà». Queste le parole con cui l'esordiente scrittrice Mina Radogna introduce Semplicemente Alice, il suo libro edito dalla casa editrice Europa Edizioni e presentato ad Andria martedì scorso nel Chiostro di San Francesco. Di origini tranesi ma residente ad Andria, l'autrice ci omaggia con un racconto che coglie "microscopicamente" la complessità dell'universo femminile nell'epoca contemporanea, diviso tra riscatto emancipazionista e presa di coscienza di una condizione della donna ancora incapace di sdoganarsi dalle responsabilità legate alla sua stessa consistenza biologica.

«Una storia attraverso cui questo talento tutto nostrano non trascura affatto il pubblico maschile - dicono gli organizzatori dell'Associazione Il Solstizio - riservandogli inaspettati e avvincenti risvolti, ma che non può fare a meno di offrire copiosi spunti e rinvii su tematiche tipicamente venusiane: dall'invito a rispettare e affermare fieramente il proprio essere donna, nell'accezione più "fisiologica" e intuitiva del termine al di là di ogni piatta ideologia femminista, anche quando si è madre, figlia, sorella, amica o moglie, a quello di adattarsi all'imprevedibilità del mondo, non nel senso di un indolente piegarsi alla sorte, ma in quello di tramutare l'inatteso nell' "opportunità"».

L'evento di presentazione è stato proprio promosso dall'Associazione Culturale andriese Il Solstizio e patrocinato dalla Città di Andria ed ha visto Mina Radogna protagonista di un nutrito dibattito moderato dalla giornalista Nunzia Saccotelli, con gli interventi dell'Assessore alla Cultura Antonio Nespoli, del Vicepresidente del Consiglio Regionale Nino Marmo, del consigliere comunale andriese Luigi Del Giudice e la lettura icastica di alcuni passi salienti del testo ad opera di Giovanna d'Amore.