Micamicapisci, il tour europeo dei Misga

Berlino, Parigi e Bruxelles, ultima tappa il 14 febbraio a Liegi

mercoledì 10 febbraio 2016 13.50
A cura di Federico Peloso
Dopo essersi esibiti nelle città di Berlino, Parigi e Bruxelles (4,5 e 6 febbraio, ndr), lunedì scorso i Misga sono rientrati dalla prima parte del loro tour europeo Micamicapisci. Il gruppo artistico federiciano ha potuto organizzare l'iniziativa continentale grazie alla vittoria, nello scorso mese di dicembre, del prestigioso bando regionale Puglia Sounds Export 2016. «Sono stati momenti unici - hanno dichiarato i giovani artisti - e le emozioni provate hanno avuto un gusto particolare, perché non capita tutti i giorni di apprezzare nuove culture e contemplare volti diversi. Al Ciao Gnari di Parigi e al Piola Libri di Bruxelles siamo riusciti ad esprimere al meglio l'essenza della nostra musica, anche grazie alla favolosa accoglienza della gente. E' sempre bello scoprire e viaggiare, pur non negando che casa rimane casa».

Il giovane quartetto musicale, composto da Michele Sgaramella, Marco Sgaramella, Davide Suriano e Francesco Santoro, ha lavorato per diversi mesi alla preparazione dell'ambizioso progetto internazionale, grazie al quale gli stessi artisti hanno avuto l'opportunità di suonare nei locali di 3 Paesi diversi in tre giorni consecutivi. «L'entusiasmo - hanno continuato loro - è cresciuto giorno dopo giorno e sta ancora crescendo! Crediamo nel nostro piccolo di aver lasciato un segno, nonostante la stanchezza accumulata in questa settimana. Chi era presente ai concerti ascoltava con curiosità la nostra musica, quindi speriamo che abbiano potuto apprezzare i nostri brani. Certamente noi ce l'abbiamo messa tutta».

Il tour dei Misga, nonostante i più di 5000 km già percorsi, non è ancora terminato. Infatti, venerdì prossimo torneranno in Belgio, dove suoneranno nel locale L'An Vert di Liegi. Mentre i musicisti andriesi si godono qualche giorno di riposo, abbiamo colto l'occasione per chiedere loro quali impressioni culturali abbiano potuto cogliere negli Stati visitati. «Si respira senza dubbio un'aria diversa - hanno confessato - e si avverte parecchia differenza rispetto alla nostra dimensione. Esistono luoghi adatti a chi ha bisogno di dire qualcosa e chi ascolta non rimane impassibile. Siamo stati impressionati dalla dirompente voglia di non rimanere nascosti nelle solite idee, di cambiare punti di vista e di confrontarsi. Tutto ciò che qui, a volte, viene a mancare».