Natale, nel volto del Dio fattosi carne si cela la carne di quanti chiedono dignità
Gli auguri di don Geremia Acri e dei volontari di "Santa Maria Goretti"
lunedì 25 dicembre 2017
Casa Accoglienza Santa Maria Goretti, nelle parole di don Geremia Acri, augura un sereno e felice Natale a tutta la città. Di seguito il testo del messaggio: «Natale è la notizia della nascita di Dio, l'Onnidebole bambino che, disturbò e rovinò la tranquillità dei potenti a tal punto da scatenare odio e programmare la sua eliminazione fisica.
Nel volto del Dio fattosi carne si cela la carne degli ultimi, di coloro i cui diritti sono sistematicamente profanati e di quanti continuamente chiedono il "diritto dei diritti", cioè la dignità. La dignità per ogni persona.
Il pianto del Bambino disturba e rovina ancora oggi le gerarchie di ogni sistema di potere, talvolta strumento di buon governo, spesso e volentieri arma per spadroneggiare sulle persone deboli e fragili.
A Natale, nasce il Dio Povero, la cui immagine non è impressa in un calco di gesso, ma risplende sul volto di poveri, umiliati, oppressi, torturati, perseguitati, migranti, disoccupati, vittime dell'ingiustizia e quanti non hanno voce. È negli umili che Dio vuole essere accolto, onorato e amato.
La piena integrazione nel tessuto sociale, dei soggetti esclusi e marginali, passa inevitabilmente da un sistema che favorisce l'inclusione, per facilitare processi di pluralismo, dialogo e promozione umana.
Il presepe e il Natale dovrebbero rompere i muri di indifferenza di una politica disumana e disarmare i fanatici religiosi, che attentano la pace del mondo.
Dio è con noi ed accanto noi, sarà sempre l'Atteso ma anche il disatteso.
Il giorno della nascita di Gesù Cristo, il suo amore per gli uomini illumini ogni giorno della nostra vita e ci insegni ad osare l'impossibile!»
Nel volto del Dio fattosi carne si cela la carne degli ultimi, di coloro i cui diritti sono sistematicamente profanati e di quanti continuamente chiedono il "diritto dei diritti", cioè la dignità. La dignità per ogni persona.
Il pianto del Bambino disturba e rovina ancora oggi le gerarchie di ogni sistema di potere, talvolta strumento di buon governo, spesso e volentieri arma per spadroneggiare sulle persone deboli e fragili.
A Natale, nasce il Dio Povero, la cui immagine non è impressa in un calco di gesso, ma risplende sul volto di poveri, umiliati, oppressi, torturati, perseguitati, migranti, disoccupati, vittime dell'ingiustizia e quanti non hanno voce. È negli umili che Dio vuole essere accolto, onorato e amato.
La piena integrazione nel tessuto sociale, dei soggetti esclusi e marginali, passa inevitabilmente da un sistema che favorisce l'inclusione, per facilitare processi di pluralismo, dialogo e promozione umana.
Il presepe e il Natale dovrebbero rompere i muri di indifferenza di una politica disumana e disarmare i fanatici religiosi, che attentano la pace del mondo.
Dio è con noi ed accanto noi, sarà sempre l'Atteso ma anche il disatteso.
Il giorno della nascita di Gesù Cristo, il suo amore per gli uomini illumini ogni giorno della nostra vita e ci insegni ad osare l'impossibile!»