Mercato coperto di via Flavio Giugno, Suriano: «Trasformiamolo»

La proposta di un contenitore culturale con lo spostamento

giovedì 4 dicembre 2014 6.35
A cura di Stefano Massaro
E' dal 1931 che il Mercato Comunale coperto di Via Flavio Giugno, nel borgo di Sant'Agostino, svolge regolarmente la propria attività all'interno del cuore storico andriese. Sono trascorsi oltre ottantatre anni dalla sua nascita: «Un'opera lungimirante della classe politica dell'epoca che volle dotare il centro storico di un'area mercatale - dice il Prof. Riccardo Suriano - allora il centro storico brulicava di gente, di botteghe artigiane, di negozi, di uffici pubblici e privati. Gli anni sono passati, molte cose sono cambiate, il centro storico è stato abbandonato. Solo il vecchio Mercato Comunale è rimasto lì. Ma il suo degrado è molto grave. In ottantatre anni l'unico intervento di risanamento risale agli anni novanta, allorché l'allora Sindaco di Andria, Giannicola Sinisi, approvò un progetto di recupero. Ricordo che il Mercato venne sospeso. Per alcuni mesi rimase chiuso. Fu un intervento assai modesto».

Ora la problematica principale, secondo il Prof. Suriano, è l'umidità oltre alla sporcizia delle pareti: «Le macchie di umidità si allargano a vista d'occhio - dice ancora il Prof. Suriano - l'intonaco si stacca. Eppure anticamente il vecchio Mercato doveva essere un vero gioiello architettonico con le sue maestose volte, i suoi archi e soprattutto il suo splendido colonnato. Si dice che in passato sia stato il refettorio dei Padri Agostiniani». Ed allora le proposte, prima tra tutte quella del trasferimento e poi del recupero funzionale: «Sarebbe opportuno, innanzi tutto, trasferire altrove il Mercato ma sempre all'interno del centro storico e garantendo l'occupazione agli attuali commercianti - dice ancora il Prof. Suriano - e poi provvedere al suo completo risanamento, prima che sia troppo tardi. Potrebbe diventare un altro contenitore culturale per la città: uno spazio, ad esempio, riservato esclusivamente alla musica: musica classica, da camera, sinfonica, del bel canto. Uno spazio culturale a sé stante, riservato anche a seminari, incontri, dibattiti, conferenze, mostre sulla musica, sui grandi musicisti, antichi e moderni, andriesi, italiani ed internazionali. Uno spazio così in Andria non c'è e la città ne ha bisogno urgente nel terzo millennio».