Maschi contro femmine: aspettando il Castel dei Mondi con “La partida”
All’oratorio Sant’Agostino si è tenuto il secondo appuntamento teatrale pre-Festival
venerdì 7 settembre 2018
12.17
A bordo campo si affollano i tifosi grandi e piccini; chi seduto, chi sdraiato, chi senza le scarpe per godere dell'erba morbida in una fresca serata di fine estate. Tutti in attesa della partita che, questa volta, è disputata da dieci giocatori, maschi contro femmine, in un braccio di ferro di genere che adotta schemi inusuali, elementi di giocoleria e danza.
Si tratta de "La partida", un lavoro originale della coreografa catalana Vero Cendoya, tenutosi martedì 4 e mercoledì 5 settembre all'oratorio Sant'Agostino in occasione degli appuntamenti teatrali di "Aspettando il Festival Castel dei Mondi 2018".
La compagnia porta la danza contemporanea fuori dai luoghi canonici per esplorare nuovi spazi e ridefinire il ruolo del pubblico, che diventa parte attiva del gioco, incitando i giocatori e intonando cori. Cinque danzatrici-calciatrici, con la mediazione di un arbitro, sfidano cinque danzatori-calciatori in una partita di football che diventa metafora di una guerra tra sessi che a volte si combattono, a volte si rincontrano, non dimenticando di mescolare ironia a virtuosismi.
«La performance nasce dall'esigenza di "rubare" spettatori allo sport più seguito al mondo e avvicinarli alla danza contemporanea – ci spiega Vero –. E in questo mi aiuta molto anche l'arte di strada, che permette di coinvolgere anche chi difficilmente va a teatro».
Lo spettacolo è nato come site-specific, ovvero pensato per essere inserito in un determinato luogo all'interno di festival di arte di strada, e ha ora una sua rielaborazione teatrale che, come per la versione originaria, si basa su una drammaturgia che ha accolto anche le esperienze personali degli interpreti.
Tra le tematiche affrontate predomina senza dubbio quella della condizione femminile, sia nella sua dimensione socio-lavorativa che in quella intima della maternità, e vive in opposizione ad un mondo maschile da fronteggiare: la palla entra in porta. Segnato il goal, il pubblico esulta. Con il fischio finale dell'arbitro il match è vinto dagli uomini, «così come ancora oggi accade, secondo noi, nel mondo reale», conclude la coreografa.
Si tratta de "La partida", un lavoro originale della coreografa catalana Vero Cendoya, tenutosi martedì 4 e mercoledì 5 settembre all'oratorio Sant'Agostino in occasione degli appuntamenti teatrali di "Aspettando il Festival Castel dei Mondi 2018".
La compagnia porta la danza contemporanea fuori dai luoghi canonici per esplorare nuovi spazi e ridefinire il ruolo del pubblico, che diventa parte attiva del gioco, incitando i giocatori e intonando cori. Cinque danzatrici-calciatrici, con la mediazione di un arbitro, sfidano cinque danzatori-calciatori in una partita di football che diventa metafora di una guerra tra sessi che a volte si combattono, a volte si rincontrano, non dimenticando di mescolare ironia a virtuosismi.
«La performance nasce dall'esigenza di "rubare" spettatori allo sport più seguito al mondo e avvicinarli alla danza contemporanea – ci spiega Vero –. E in questo mi aiuta molto anche l'arte di strada, che permette di coinvolgere anche chi difficilmente va a teatro».
Lo spettacolo è nato come site-specific, ovvero pensato per essere inserito in un determinato luogo all'interno di festival di arte di strada, e ha ora una sua rielaborazione teatrale che, come per la versione originaria, si basa su una drammaturgia che ha accolto anche le esperienze personali degli interpreti.
Tra le tematiche affrontate predomina senza dubbio quella della condizione femminile, sia nella sua dimensione socio-lavorativa che in quella intima della maternità, e vive in opposizione ad un mondo maschile da fronteggiare: la palla entra in porta. Segnato il goal, il pubblico esulta. Con il fischio finale dell'arbitro il match è vinto dagli uomini, «così come ancora oggi accade, secondo noi, nel mondo reale», conclude la coreografa.