Marcia per la Legalità: «E adesso?»

Riflessioni di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria

venerdì 5 luglio 2019
"E adesso?"
Se chiudi le imposte dell'anima, se chiudi ai rumori d'intorno, sembra risentirlo il respiro di quella folla che in "Marcia per la Legalità", nel più alto silenzio, ha attraversato la nostra Andria, bozzetto di una Città Nuova. E' stato bello percepire i battiti di ogni singolo cuore fondersi in un solo palpito: un rinnovato amore, quello che solo può attraversare il gelo di tanto dolore, di tanta violenza e lasciare una scia di luce e di speranza. Sì, è stato bello sentire 5.000 persone un cuor solo ed un'anima sola e come piccole stelle perdersi nella luce di un'unica stella che, accesa nella notte oscura della nostra Città, per proseguire la "Marcia", sicuri e spediti, basterà guardare in alto.

E adesso?
Serio e profondo è l'interrogativo che affiora dal cuore!

E adesso?
Adesso… rimanere nel ritrovato amore per la nostra Città, perché la Città rimanga in noi! Rimanere… che vuol dire coltivare quest'amore, accrescerlo, guardando con occhi nuovi la Città, ritrovare un senso di appartenenza. Rimanere…che non vuol dire aspettare che altri facciano o dicano, ma essere operosi riempiendo le nostre giornate di gesti d'amore, di fraternità, di comunione cogliendo le tante occasioni che si presentano in chi ci vive o ci passa accanto: nei nostri figli, nella moglie, nei compagni di lavoro, in politica, nel divertimento. Facciamo del bene a tutti senza dimenticare coloro di cui veniamo a sapere dai giornali, dalla televisione. Facciamo qualcosa per tutti, secondo le nostre possibilità e capacità. E se fatto questo tutto ci sembra inutile, una cosa ancora possiamo fare: pregare, perché anche il pregare è fare, è amore.

Alcuni sorrideranno e diranno che la mia, la tua, la nostra è ingenuità: non ti crucciare ma, con amore, spiega loro che ingenuo proviene da "ingenuus" che non significa frescone, ebete, tonto, babbeo,…bensì libero, onesto, schietto, leale. E se continueranno a rinfacciarti di ingenuità e a ritenerla un fardello da rimuovere, non ti lasciare disarcionare dalla tua "ingenuità" ma, anzi, sfidali a dimostrare, per esempio, che sul terreno della politica la libertà dai condizionamenti, l'onestà, la lealtà, sono delle qualità inutili, o indesiderate.

E adesso?
Viviamo il presente che incalza: è la fedeltà al presente a preparare la fedeltà nostra per l'avvenire. E allora: mettiamo amore dove c'è odio, vita dove c'è morte…e quell'Adesso si svelerà, si aprirà, ci indicherà....