Marcia della Legalità: il discorso del Sindaco Giovanna Bruno
Con le autorità civili, militari e religiose, alla presenza di Don Luigi Ciotti, in piazza Catuma
venerdì 18 ottobre 2024
07.05
Eccoci, siamo noi: legalità organizzata!
Siamo noi, spaccato di una Comunità in cammino, ogni giorno, passo dopo passo.
Siamo noi che anteponiamo il nostro desiderio di speranza ad ogni malsano tentativo di togliercela.
Siamo noi, argine di una criminalità che, subdola, si insinua nel nostro quotidiano, facendo leva sulla paura, sull'omertà, sulla disgregazione sociale.
Quella criminalità che usa i nostri ragazzi per toglierci il futuro; li accarezza perché vedono noi adulti 'neutrali', insipidi. E allora lei si impone loro con il suo fascino del lavoro facile, della moneta subito; si ammanta di una falsa credibilità, mentre a noi adulti manca quella vera. I neutrali sono quelli che non vogliono stare da nessuna parte, non vogliono rogne, preferiscono delegare. No! Nell'educazione non c'è delega, nell'educazione non c'è delega.
E ringrazio tutti gli educatori: gli insegnanti, gli animatori sociali, i volontari, i sacerdoti, le famiglie. Tutti coloro che davvero intendono e vivono l'educazione come 'cosa di cuore'.
E lei lo sa, la criminalità, quando noi deleghiamo, ci laviamo le mani: lo sa, lo vede, ci scruta e ci toglie il futuro, prendendosi dolcemente i nostri ragazzi. Loro, questi volti qui davanti a noi oggi.
Questa criminalità che tocca i commercianti, gli imprenditori, chi è in difficoltà: lo fa con il racket, con le estorsioni, con l'usura. Si infila nelle pieghe delle istituzioni, vestita da normalità. Noi che indossiamo questa fascia tricolore, lo sappiamo, lo viviamo in tanti momenti. E' normale entrare in un concorso, in una assegnazione, in una procedura.
Non è normale niente, niente di tutto questo! E lei, la criminalità, queste cose deve sentirsele dire da chi non si gira dall'altra parte. Da chi ci mette la faccia. Coraggio.
Ecco, c'è bisogno di coraggio. Dove c'è, ne serve ancora di più. Dove manca, bisogna alimentarlo. C'è bisogno di coraggio nell'essere testimoni credibili di legalità, di pace, di unità. A dividerci ci pensa lei, la criminalità, il malaffare.
Lo fa con determinazione. Quella che tante volte manca a noi, quando scegliamo da che parte stare ma poi non lo dimostriamo. Quando è più comodo non sporcarci le mani.
Ci vuole più coraggio nell'essere strumento di speranza, generatori di positività, di bellezza. Più coraggio per scommettere sulla cultura, sull'educazione. Che non dà like ma eleva, perché la cultura dà la sveglia alle coscienze. Dove non c'è cultura le coscienze sono dormienti, sono in letargo e lei, la criminalità, si prende tutto lo spazio, senza lasciare nulla. La cultura della pace, della comunità, del rispetto. Ci vuole coraggio.
Siamo noi, grandi e piccoli insieme. Scuola e famiglia, chiesa e politica, lavoro e tempo libero, volontariato e formazione.
Siamo noi, legalità organizzata, che ad una sola voce gridiamo: SPERANZA!
Caro don Luigi,
quale immenso regalo la tua presenza con noi, oggi. Testimone autentico di legalità. Quanta e quanta strada hai percorso!
Cari tutti, quanta energia positiva in questa piazza che dice tanto di noi, del nostro desiderio di crescere come Comunità in cammino, sempre.
Di qui non si passa, di qui non si passa!
Da questa gente, da questa bellezza, non si passa.
E verrà, verrà ancora a disturbarci la criminalità. Certo che verrà. Forse è già qui, in mezzo, ora: camuffata da buon signore.
Ma non potrà trovarci silenti, non più. Non dovrà trovarci complici immobili, né tremanti, né tentennanti, altrimenti avrà vinto, ci avrà umiliato, ci avrà tolto dignità e diritto di parola.
Ci vuole coraggio! Così dovrà trovarci, come in questa piazza: uniti; scudo gli uni per gli altri; organizzati a respingerla.
Possiamo dirle di NO, certo che possiamo. Anzi: dobbiamo farlo.
Per noi, per il tempo che ci appartiene, per il futuro che desideriamo. Liberi, liberi dalla sua oppressione silenziosa e violenta. Liberi dalla sua morsa.
Coraggiosi e liberi.
Siamo noi: legalità organizzata!
Andria, 17.10.2024
Giovanna Bruno
Sindaca di Andria
Siamo noi, spaccato di una Comunità in cammino, ogni giorno, passo dopo passo.
Siamo noi che anteponiamo il nostro desiderio di speranza ad ogni malsano tentativo di togliercela.
Siamo noi, argine di una criminalità che, subdola, si insinua nel nostro quotidiano, facendo leva sulla paura, sull'omertà, sulla disgregazione sociale.
Quella criminalità che usa i nostri ragazzi per toglierci il futuro; li accarezza perché vedono noi adulti 'neutrali', insipidi. E allora lei si impone loro con il suo fascino del lavoro facile, della moneta subito; si ammanta di una falsa credibilità, mentre a noi adulti manca quella vera. I neutrali sono quelli che non vogliono stare da nessuna parte, non vogliono rogne, preferiscono delegare. No! Nell'educazione non c'è delega, nell'educazione non c'è delega.
E ringrazio tutti gli educatori: gli insegnanti, gli animatori sociali, i volontari, i sacerdoti, le famiglie. Tutti coloro che davvero intendono e vivono l'educazione come 'cosa di cuore'.
E lei lo sa, la criminalità, quando noi deleghiamo, ci laviamo le mani: lo sa, lo vede, ci scruta e ci toglie il futuro, prendendosi dolcemente i nostri ragazzi. Loro, questi volti qui davanti a noi oggi.
Questa criminalità che tocca i commercianti, gli imprenditori, chi è in difficoltà: lo fa con il racket, con le estorsioni, con l'usura. Si infila nelle pieghe delle istituzioni, vestita da normalità. Noi che indossiamo questa fascia tricolore, lo sappiamo, lo viviamo in tanti momenti. E' normale entrare in un concorso, in una assegnazione, in una procedura.
Non è normale niente, niente di tutto questo! E lei, la criminalità, queste cose deve sentirsele dire da chi non si gira dall'altra parte. Da chi ci mette la faccia. Coraggio.
Ecco, c'è bisogno di coraggio. Dove c'è, ne serve ancora di più. Dove manca, bisogna alimentarlo. C'è bisogno di coraggio nell'essere testimoni credibili di legalità, di pace, di unità. A dividerci ci pensa lei, la criminalità, il malaffare.
Lo fa con determinazione. Quella che tante volte manca a noi, quando scegliamo da che parte stare ma poi non lo dimostriamo. Quando è più comodo non sporcarci le mani.
Ci vuole più coraggio nell'essere strumento di speranza, generatori di positività, di bellezza. Più coraggio per scommettere sulla cultura, sull'educazione. Che non dà like ma eleva, perché la cultura dà la sveglia alle coscienze. Dove non c'è cultura le coscienze sono dormienti, sono in letargo e lei, la criminalità, si prende tutto lo spazio, senza lasciare nulla. La cultura della pace, della comunità, del rispetto. Ci vuole coraggio.
Siamo noi, grandi e piccoli insieme. Scuola e famiglia, chiesa e politica, lavoro e tempo libero, volontariato e formazione.
Siamo noi, legalità organizzata, che ad una sola voce gridiamo: SPERANZA!
Caro don Luigi,
quale immenso regalo la tua presenza con noi, oggi. Testimone autentico di legalità. Quanta e quanta strada hai percorso!
Cari tutti, quanta energia positiva in questa piazza che dice tanto di noi, del nostro desiderio di crescere come Comunità in cammino, sempre.
Di qui non si passa, di qui non si passa!
Da questa gente, da questa bellezza, non si passa.
E verrà, verrà ancora a disturbarci la criminalità. Certo che verrà. Forse è già qui, in mezzo, ora: camuffata da buon signore.
Ma non potrà trovarci silenti, non più. Non dovrà trovarci complici immobili, né tremanti, né tentennanti, altrimenti avrà vinto, ci avrà umiliato, ci avrà tolto dignità e diritto di parola.
Ci vuole coraggio! Così dovrà trovarci, come in questa piazza: uniti; scudo gli uni per gli altri; organizzati a respingerla.
Possiamo dirle di NO, certo che possiamo. Anzi: dobbiamo farlo.
Per noi, per il tempo che ci appartiene, per il futuro che desideriamo. Liberi, liberi dalla sua oppressione silenziosa e violenta. Liberi dalla sua morsa.
Coraggiosi e liberi.
Siamo noi: legalità organizzata!
Andria, 17.10.2024
Giovanna Bruno
Sindaca di Andria