Marcello Veneziani ad Andria con "Lettera aperta agli italiani"
Lo scrittore biscegliese: «Gli italiani si vergognano pubblicamente di essere italiani»
domenica 3 gennaio 2016
In occasione dell'uscita di "Lettera agli Italiani", ultimo libro di Marcello Veneziani, l'associazione Fare Quadrato e la Libreria Mondadori, hanno organizzato un incontro con lo scrittore biscegliese presso l'Officina San Domenico di Andria, durante il quale ha messo in scena un vero e proprio spettacolo teatrale. Nel corso della presentazione, Veneziani ha raccontato in maniera ironica e passionale le bellezze e le brutture della nostra Italia, conducendo lo spettatore in una sorta di viaggio storico e metafisico nell'Italia presente e assente con l'obiettivo di ricercare una visione e un'identità dell'Italia, oggi smarrite.
«Volevo evitare la solita paludata presentazione di libri - esordisce Veneziani - volevo cercare un linguaggio diretto anche perchè trattandosi di una lettera agli italiani ho voluto intercettare un sentimento di apertura da parte degli italiani e pensato di farlo in modo teatrale usando sia toni ironici che toni appassionati per perorare questa causa perduta che è l'Italia stessa, cercando di far rinascere un desiderio sommesso di "italianità" e cercando di misurare il tasso di "italianità" degli spettatori che vengono ad ascoltarmi. La mia impressione complessiva - conclude l'autore biscegliese - è che si vergognano di essere italiani pubblicamente, ma in privato sono tenacemente italiani».
«Volevo evitare la solita paludata presentazione di libri - esordisce Veneziani - volevo cercare un linguaggio diretto anche perchè trattandosi di una lettera agli italiani ho voluto intercettare un sentimento di apertura da parte degli italiani e pensato di farlo in modo teatrale usando sia toni ironici che toni appassionati per perorare questa causa perduta che è l'Italia stessa, cercando di far rinascere un desiderio sommesso di "italianità" e cercando di misurare il tasso di "italianità" degli spettatori che vengono ad ascoltarmi. La mia impressione complessiva - conclude l'autore biscegliese - è che si vergognano di essere italiani pubblicamente, ma in privato sono tenacemente italiani».