Manifestazione ad Andria contro i ripetitori e l'inquinamento elettromagnetico

Questa sera, sabato 18 maggio

sabato 18 maggio 2024 13.48
I Cittadini di Andria scendono in strada contro i ripetitori che hanno invaso la città; contro l'inquinamento elettromagnetico alimentato dai nuovi limiti delle emissioni entrati in vigore dal 29 aprile scorso.
Tutto è pronto per la manifestazione di questa sera, sabato 18 maggio, autorizzata dalla Questura, compreso il corteo che si snoderà per le strade cittadine.
In queste ore giunge ai cittadini organizzatori anche il messaggio scritto dal Vescovo di Andria, mons. Luigi Mansi, il quale, a proposito dell'iniziativa popolare, si esprime con queste parole: "Grazie per l'invito. Sabato alla stessa ora devo presiedere a Canosa la Veglia di Pentecoste. Auguro una buona riuscita della manifestazione".
Un augurio ed auspicio, quello del Vescovo, che conforta gli andriesi i quali sono estremamente preoccupati, anche per l'atteggiamento dell'amministrazione comunale la quale ha addirittura sottoscritto un Protocollo di Cooperazione con compagnie telefoniche per evidenti obiettivi differenti da quelli assunti dai coraggiosi sindaci della Liguria e di altre regioni d'Italia.
Proprio in seguito all'emanazione di ordinanze sindacali che vietano, su quei territori comunali, "qualsivoglia aumento dei limiti dei campi elettromagnetici", contestando dunque l'aumento di tali limiti dagli attuali 6V/m addirittura a 15V/m, con gravissime ripercussioni sulla salute dei cittadini, anche di coloro che già avevano autorizzato le installazioni su siti privati, è intervenuto l'attivista sociale Savino Montaruli, Presidente dell'Associazione di Impegno Civico "Io Ci Sono!", interlocutore con la Questura di Andria per l'organizzazione della manifestazione, che ha dichiarato: "ci aspettiamo che anche la Sindaca di Andria, avv. Giovanna Bruno, assuma la decisione coraggiosa di emanare con la massima urgenza un'ordinanza come quelle emanate dai suoli omologhi delle altre regioni d'Italia. La Sindaca Bruno dia lo stesso segnale di coraggio e non ricada nella tentazione di firmare altri Protocolli così dannosi per la salute dei cittadini andriesi" – ha concluso l'attivista Montaruli.