Maltempo in Puglia: sale la conta dei danni, strappati i teli di copertura dell'uva da tavola
Secondo Coldiretti effetti pesanti si stanno registrando anche a carico delle ciliegie e degli ortaggi
domenica 7 maggio 2023
7.10
L'ondata di maltempo dei giorni scorsi con nubifragi improvvisi, grandinate e forti raffiche di vento hanno letteralmente strappato i teli di copertura dell'uva da tavola, con le gemme spazzate via dal vento, ma anche ciliegi e ortaggi fortemente danneggiati. E' il bilancio della Coldiretti Puglia, che stima un danno di 20mila ad ettaro nell'areale di Ruvo di Puglia e Corato, ma effetti pesanti si stanno registrando anche a carico delle ciliegie, degli ortaggi, con le campagne alluvionate e le produzioni agricole compromesse a macchia di leopardo in provincia di Bari e nel resto della Puglia.
La Puglia è la regione più ortofrutticola d'Italia – ricorda Coldiretti Puglia – con 198mila ettari di superficie utilizzata, 23 milioni di quintali di prodotti e 1,2 miliardi di euro di Produzione Lorda Vendibile, più di 1/3 della PLV agricola totale regionale, con punte di eccellenza e di valore dell'uva da tavola negli areali di Bari e Taranto, degli agrumi dell'arco jonico-tarantino e degli ortaggi, con spinte forti dalle province di Foggia e Brindisi, con la perdita dei raccolti – continua la Coldiretti - rischia di mandare in crisi una intera filiera fatta di agricoltura e delle aziende di trasformazione della frutta e degli ortaggi.
Con 112 eventi estremi in 10 anni, la Puglia si posiziona al quarto posto – aggiunge Coldiretti regionale - della classifica delle regioni italiane maggiormente colpite dagli effetti violenti dei cambiamenti climatici, con danni stimati pari ad oltre 3 miliardi di euro sul settore agricolo.
Il 27% delle aziende pugliesi produce ortive, mentre il 58% fruttiferi, con le percentuali che si invertono dove si consideri la SAU, visto che per le coltivazioni ortive la SAU aumenta al 55,7% mentre l'incidenza dei fruttiferi sulla superficie complessiva scende al 33,7%. Le dinamiche aziendali negli ultimi 10 anni evidenziano un processo di ristrutturazione importante, con una forte riduzione della numerosità delle aziende, cui è associato un aumento della SAU, particolarmente significativo nel comparto delle ortive.
La Puglia – rileva Coldiretti regionale – primeggia inoltre in Europa con molte produzioni importanti, dalle pesche alle nettarine, dalle ciliegie all'uva da tavola, per molte verdure e ortaggi tipici della dieta mediterranea come pomodori, melanzane, carciofi, asparagi, cicorie, indivie, sedano e finocchi.
Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Puglia dove l'eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
La Puglia è la regione più ortofrutticola d'Italia – ricorda Coldiretti Puglia – con 198mila ettari di superficie utilizzata, 23 milioni di quintali di prodotti e 1,2 miliardi di euro di Produzione Lorda Vendibile, più di 1/3 della PLV agricola totale regionale, con punte di eccellenza e di valore dell'uva da tavola negli areali di Bari e Taranto, degli agrumi dell'arco jonico-tarantino e degli ortaggi, con spinte forti dalle province di Foggia e Brindisi, con la perdita dei raccolti – continua la Coldiretti - rischia di mandare in crisi una intera filiera fatta di agricoltura e delle aziende di trasformazione della frutta e degli ortaggi.
Con 112 eventi estremi in 10 anni, la Puglia si posiziona al quarto posto – aggiunge Coldiretti regionale - della classifica delle regioni italiane maggiormente colpite dagli effetti violenti dei cambiamenti climatici, con danni stimati pari ad oltre 3 miliardi di euro sul settore agricolo.
Il 27% delle aziende pugliesi produce ortive, mentre il 58% fruttiferi, con le percentuali che si invertono dove si consideri la SAU, visto che per le coltivazioni ortive la SAU aumenta al 55,7% mentre l'incidenza dei fruttiferi sulla superficie complessiva scende al 33,7%. Le dinamiche aziendali negli ultimi 10 anni evidenziano un processo di ristrutturazione importante, con una forte riduzione della numerosità delle aziende, cui è associato un aumento della SAU, particolarmente significativo nel comparto delle ortive.
La Puglia – rileva Coldiretti regionale – primeggia inoltre in Europa con molte produzioni importanti, dalle pesche alle nettarine, dalle ciliegie all'uva da tavola, per molte verdure e ortaggi tipici della dieta mediterranea come pomodori, melanzane, carciofi, asparagi, cicorie, indivie, sedano e finocchi.
Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Puglia dove l'eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.