Malore Arcangelo De Marco indaga la Procura di Matera
Ricostruzione degli inquirenti: episodio a Metaponto e non ad Andria
venerdì 21 agosto 2015
19.10
Una delle prime cose che si capisce quando ci si imbatte in un problema come quello del caporalato è che le bocche restano cucite. Tanto cucite che il 5 agosto, quando c'è stato l'ultimo episodio in ordine di tempo, del malore avvertito da Arcangelo, un bracciante agricolo 42enne di San Giorgio Jonico, tutt'ora in coma all'Ospedale di Potenza, la notizia è giunta agli organi di stampa con circa dieci giorni di ritardo nonostante i riflettori puntati sulle campagne pugliesi per via di un'estate tremenda per le morti bianche nelle campagne di cui l'ultima, quella di Paola Clemente il 13 luglio scorso. Bocche ancora più cucite visto che la denuncia sul malore avvertito da Arcangelo è giunta da Peppino De Leonardis, Segretario della Flai Cgil Puglia che ha invitato gli organi istituzionali ad indagare anche su questo episodio, secondo le prime ricostruzioni avvenuto nelle campagne andriesi nei pressi di dove si era sentita già male Paola Clemente.
Ma le ricerche successive, l'apertura di un fascicolo della Procura di Trani per omicidio colposo ed omissione di soccorso, l'accertamento che nessuna ambulanza fosse stata chiamata nelle campagne andriesi per Arcangelo e che al Pronto Soccorso dell'Ospedale "Bonomo" di Andria non fosse arrivato nessun caso di questo genere, aveva già creato qualche attenzione verso le informazioni giunte in una prima fase. Nel frattempo, poi, la Procura di Matera, si è scoperto oggi, ha aperto un'indagine conoscitiva senza reati né indagati per accertare le cause del malore che il 5 agosto ha colpito il bracciante tarantino di 42 anni, Arcangelo De Marco. Lo si è appreso dopo che il pm di Trani, Alessandro Pesce, che indaga sulla morte della bracciante Paola Clemente, ha avuto contatti con la procura lucana. Dalle indagini è emerso che De Marco ha accusato il malore mentre lavorava nel Metapontino e non ad Andria.
Aldilà della questione territoriale, quello del caporalato e delle morti bianche in agricoltura resta un problema particolarmente sentito nella Puglia ed anche nelle campagne circostanti l'agro andriese ed è impossibile abbassare la guardia su di una tematica che, periodicamente, rialza la testa con grande prepotenza.
Ma le ricerche successive, l'apertura di un fascicolo della Procura di Trani per omicidio colposo ed omissione di soccorso, l'accertamento che nessuna ambulanza fosse stata chiamata nelle campagne andriesi per Arcangelo e che al Pronto Soccorso dell'Ospedale "Bonomo" di Andria non fosse arrivato nessun caso di questo genere, aveva già creato qualche attenzione verso le informazioni giunte in una prima fase. Nel frattempo, poi, la Procura di Matera, si è scoperto oggi, ha aperto un'indagine conoscitiva senza reati né indagati per accertare le cause del malore che il 5 agosto ha colpito il bracciante tarantino di 42 anni, Arcangelo De Marco. Lo si è appreso dopo che il pm di Trani, Alessandro Pesce, che indaga sulla morte della bracciante Paola Clemente, ha avuto contatti con la procura lucana. Dalle indagini è emerso che De Marco ha accusato il malore mentre lavorava nel Metapontino e non ad Andria.
Aldilà della questione territoriale, quello del caporalato e delle morti bianche in agricoltura resta un problema particolarmente sentito nella Puglia ed anche nelle campagne circostanti l'agro andriese ed è impossibile abbassare la guardia su di una tematica che, periodicamente, rialza la testa con grande prepotenza.