Macchia nera, Cgil Bat: "Il caporalato esiste, non siamo noi visionari"

Riglietti e Deleonardis lanciano un appello alle organizzazioni imprenditoriali affinchè prendano una posizione contro chi fa dumping

mercoledì 25 luglio 2018 10.25
«Nel comunicato stampa diramato dalla Procura della Repubblica di Bari, al termine della conferenza stampa di questa mattina, sono state praticamente messe nero su bianco tutte le accuse che da sempre noi come Cgil facciamo ad una parte del mondo dell'impresa agricola che tende all'abbassamento dei salari ed alla mortificazione dei diritti dei lavoratori e che gioca una partita sleale facendo concorrenza al ribasso alla parte del mondo dell'impresa agricola che definiamo, invece, sana», commentano così Gaetano Riglietti, Segretario generale Flai Cgil Bat, e Giuseppe Deleonardis, Segretario generale Cgil Bat l'operazione della Guardia di Finanza che ieri ha portato all'emersione di una nuova storia di caporalato sul territorio.

«Plauso da parte dell'organizzazione sindacale alle forze dell'ordine ed in particolare in questa operazione 'Macchia nera' alla Guardia di Finanza ed alla Procura che, dopo una serie di controlli (gli stessi che abbiamo da sempre auspicato), ha messo fine ad un'altra storia di caporalato in questo territorio. Il reclutamento, stando a ciò che si evince dalla nota della Procura, avveniva nel comprensorio del sud-est barese, i lavoratori venivano accompagnati a bordo dei pullman dell'azienda agricola presso il magazzino a Bisceglie e presso i tendoni di uva da tavola dislocati nel sud-est barese e nel nord-barese. Si tratta, inoltre della prima operazione in Italia in cui c'è l'applicazione dell'importante misura introdotta dalla legge 199/2016, ovvero la nomina di un amministratore giudiziario, un fatto importante per garantire la continuità del lavoro e la corretta applicazione contrattuale. Quando denunciamo con forza la presenza di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, di situazioni in cui i lavoratori sono sottoposti ad orari massacranti in cambio di paghe da pochi spiccioli, qualcuno ci addita come il solito sindacato disfattista, l'operazione di oggi dice evidentemente che ciò di cui parliamo non sono concetti astratti ma un'amara realtà del territorio. Proprio su Bisceglie abbiamo rilanciato di recente tutta la nostra battaglia sui diritti e sul giusto salario ed abbiamo trovato davanti a noi uno scoglio rappresentato esattamente dalle aziende più grandi e più importanti della città. La mobilitazione va avanti su questo versante a difesa della legge sull'intermediazione illecita di manodopera che, ad alcuni anni dalla sua entrata in vigore, grazie all'impegno della Flai e della Cgil, sta portando i frutti sperati e scoperchiando il vaso dell'illegalità nelle campagne. Ora rivolgiamo un appello a tutte le organizzazioni imprenditoriali perché ci aspettiamo che prendano una posizione chiara contro chi fa leva sullo sfruttamento facendo dumping e gettando discredito sull'intero settore», concludono Deleonardis e Riglietti.