“Luci e ombre della pittura dell’anima”, mostra pittorica di Rosa Colzani
La sua ispirazione è la bellezza "che può essere senz'altro la bellezza interiore e di tutto quello che ci circonda"
giovedì 23 novembre 2017
Presso Genius Loci, in via Cavallotti n.29 ad Andria, è in corso fino a sabato 25 novembre, una personale della pittrice Rosa Calzani.
Domenica scorsa, 19 novembre la mostra è stata presentata e commentata dal dott. Stefano Porziotta. E' intervenuto il vescovo di Andria Mons. Luigi Mansi che ha apprezzato il talento che la pittrice nutre per la bellezza nel suo significato più ampio. Erano altresì presenti, don Gianni Agresti, don Nicola De Ruvo, il consigliere regionale Nino Marmo con gli assessori comunali Luigi Del Giudice e Paola Albo.
Inno alla bellezza, desiderio e passione sono le parole che la pittrice Rosa Colzani utilizza per descrivere la sua la sua arte. La passione per la pittura gli è esplosa nel dicembre del 1999, quando scopre il suo talento innato venuto fuori con una sorta di prepotenza.
Ci racconta così la nascita della sua sentimento verso la pittura: "E così è capitato che, durante il riordino della mia libreria, il titolo di un libro : "Gli scritti politici del Tasso", di cui non ricordo l'autore, ha attirato la mia curiosità.
All'interno del libro, tra le tavole di un pittore del '500, lo Zuccari, il ritratto di un uomo con barba e gorgiera dallo sguardo severo ma nel contempo sereno e profondo nell'espressione, Torquato Tasso.
La mia "rosa nelle tenebre" è apparsa. Il desiderio di dipingere, poi passione, coltivata con lo studio della tecnica dei pittori fiamminghi e olandesi dell'epoca, il bisogno di comunicare con gli altri, la gioia , di un particolare dipinto, di ripeterlo secondo il modo dell'autore attraverso la mia proiezione e sensibilità, fuori dagli impalpabili schemi dell'arte contemporanea.
Non in contrapposizione alla stessa, ma con l'intenzione di affiancarla, per trasmettere un'idea di tranquillità, bellezza e capibilità che fa parte del linguaggio da me più consono. Tipo di pittura un altro tipo di linguaggio Rinascimento e Barocco che molto precedente agli impressionisti".
La Colzani asserisce: "Ho capito che lì era la mia collocazione, indipendentemente dai tempi. Sono una pittrice contemporanea ma il mio linguaggio è più consono a quel tipo di pittura, lì mi sento bene, mi sento a casa e mi esprimo in quel modo. Ho incominciato ad andare a bottega dai pittori che ho amato e scelto, nell'ambito sempre del Rinascimento e Barocco, esercitandomi sulle loro opere, sul loro modo di dipingere, poi piano piano ho reciso il cordone ombellicale che mi legava ad essi e ho incominciato a camminare con le mie gambe.
La mia ispirazione è la bellezza, che può essere senz'altro la bellezza interiore e di tutto quello che ci circonda. La tecnica che preferisco è olio su tela perché mi da la possibilità di poter tornare sull'elemento lo che sto elaborando. Ciò che l'acquerello, la tempera e l'acrilico non permetterebbero perché troppo veloci".
E Rosa Colzani conclude: "I nostri limiti sono le nostre ombre, ma affrontarle significa fare luce e fare luce, ci permette di scoprire le nostre potenzialità , superare le nostre zone d'ombra e svelare ciò che veramente siamo e qual è la nostra origine".
Vittorio Sgarbi ha dedicato una sua riflessione: "L'arte è, prima di tutto, una forma di conoscenza del mondo, intuitiva e illuminante, come l'apparizione improvvisa di una rosa nelle tenebre".
Domenica scorsa, 19 novembre la mostra è stata presentata e commentata dal dott. Stefano Porziotta. E' intervenuto il vescovo di Andria Mons. Luigi Mansi che ha apprezzato il talento che la pittrice nutre per la bellezza nel suo significato più ampio. Erano altresì presenti, don Gianni Agresti, don Nicola De Ruvo, il consigliere regionale Nino Marmo con gli assessori comunali Luigi Del Giudice e Paola Albo.
Inno alla bellezza, desiderio e passione sono le parole che la pittrice Rosa Colzani utilizza per descrivere la sua la sua arte. La passione per la pittura gli è esplosa nel dicembre del 1999, quando scopre il suo talento innato venuto fuori con una sorta di prepotenza.
Ci racconta così la nascita della sua sentimento verso la pittura: "E così è capitato che, durante il riordino della mia libreria, il titolo di un libro : "Gli scritti politici del Tasso", di cui non ricordo l'autore, ha attirato la mia curiosità.
All'interno del libro, tra le tavole di un pittore del '500, lo Zuccari, il ritratto di un uomo con barba e gorgiera dallo sguardo severo ma nel contempo sereno e profondo nell'espressione, Torquato Tasso.
La mia "rosa nelle tenebre" è apparsa. Il desiderio di dipingere, poi passione, coltivata con lo studio della tecnica dei pittori fiamminghi e olandesi dell'epoca, il bisogno di comunicare con gli altri, la gioia , di un particolare dipinto, di ripeterlo secondo il modo dell'autore attraverso la mia proiezione e sensibilità, fuori dagli impalpabili schemi dell'arte contemporanea.
Non in contrapposizione alla stessa, ma con l'intenzione di affiancarla, per trasmettere un'idea di tranquillità, bellezza e capibilità che fa parte del linguaggio da me più consono. Tipo di pittura un altro tipo di linguaggio Rinascimento e Barocco che molto precedente agli impressionisti".
La Colzani asserisce: "Ho capito che lì era la mia collocazione, indipendentemente dai tempi. Sono una pittrice contemporanea ma il mio linguaggio è più consono a quel tipo di pittura, lì mi sento bene, mi sento a casa e mi esprimo in quel modo. Ho incominciato ad andare a bottega dai pittori che ho amato e scelto, nell'ambito sempre del Rinascimento e Barocco, esercitandomi sulle loro opere, sul loro modo di dipingere, poi piano piano ho reciso il cordone ombellicale che mi legava ad essi e ho incominciato a camminare con le mie gambe.
La mia ispirazione è la bellezza, che può essere senz'altro la bellezza interiore e di tutto quello che ci circonda. La tecnica che preferisco è olio su tela perché mi da la possibilità di poter tornare sull'elemento lo che sto elaborando. Ciò che l'acquerello, la tempera e l'acrilico non permetterebbero perché troppo veloci".
E Rosa Colzani conclude: "I nostri limiti sono le nostre ombre, ma affrontarle significa fare luce e fare luce, ci permette di scoprire le nostre potenzialità , superare le nostre zone d'ombra e svelare ciò che veramente siamo e qual è la nostra origine".
Vittorio Sgarbi ha dedicato una sua riflessione: "L'arte è, prima di tutto, una forma di conoscenza del mondo, intuitiva e illuminante, come l'apparizione improvvisa di una rosa nelle tenebre".