Luca Bianchini ed il suo Dimmi che credi al destino
Una storia d'amore per lo scrittore italiano ospite ad Andria
lunedì 20 luglio 2015
11.34
«Come è possibile che a questa presentazione non c'è neanche un bambino. Al sud ci sono sempre bambini quando vengo invitato per presentare i miei libri». Inizia con un sorriso e soprattutto stando in piedi, la serata dedicata a Luca Bianchini, dalla Libreria Mondadori di Andria nel cortile interno del ristorante Good for Food nella centralissima viale Crispi. Una saletta gremita per ascoltare l'istrionico e simpatico scrittore che ha raccontato da dove nasce e cosa può rappresentare l'ultima fatica letteraria di Bianchini, Dimmi che credi al destino, edito da Mondadori. «Il libro nasce da una telefonata della vera protagonista di questa storia, Ornella - ha detto Luca Bianchini - in quella telefonata mi ha raccontato che stavano per buttare giù il palazzo della sua libreria. Una storia vera e direi una storia incredibile che conosco da tempo ma che non ho mai avuto occasione di raccontare se non in questo momento e con questo libro. Un piccolo miracolo è già avvenuto ed ha fatto si che venisse spostato il giorno dell'abbattimento di questo palazzo».
Una storia ambientata a Londra, una storia che guarda ai particolari partendo dal caffè con la moka e dalla panchina di un parco meraviglioso dove ogni giorno Ornella incontra Mr George, un anziano signore che ascolta le sue disavventure, legate soprattutto a un uomo che lei non vede da troppo tempo, e che non riesce a dimenticare. Da qui diversi i temi sviluppati tra cui l'amore ma anche la lontananza dalle proprie radici: «Io ho vissuto all'estero - ha detto Bianchini - e devo dire che è una esperienza formativa. Si instaura uno strano rapporto con l'Italia, con il paese d'origine, ma anche con la propria coscienza. Un rapporto sempre più intimo con la solitudine e con tanti altri elementi. Nel libro direi che ho raccontato anche quei sentimenti lì». Lo stesso Banchini, conduttore radiofonico per Radiodue, è stato autore anche Io che amo solo te nel 2013, storia ambientata proprio in Puglia: «Sono reduce proprio da storie pugliesi - ha concluso Bianchini - diciamo che questa volta ho voluto cambiare un po' aria, ma sono rimasto legato alla Puglia. Questa regione e Londra hanno in comune il cielo, cambia in modo improvviso e ti lascia senza parole è questo il punto di contatto che ho trovato».
Una storia ambientata a Londra, una storia che guarda ai particolari partendo dal caffè con la moka e dalla panchina di un parco meraviglioso dove ogni giorno Ornella incontra Mr George, un anziano signore che ascolta le sue disavventure, legate soprattutto a un uomo che lei non vede da troppo tempo, e che non riesce a dimenticare. Da qui diversi i temi sviluppati tra cui l'amore ma anche la lontananza dalle proprie radici: «Io ho vissuto all'estero - ha detto Bianchini - e devo dire che è una esperienza formativa. Si instaura uno strano rapporto con l'Italia, con il paese d'origine, ma anche con la propria coscienza. Un rapporto sempre più intimo con la solitudine e con tanti altri elementi. Nel libro direi che ho raccontato anche quei sentimenti lì». Lo stesso Banchini, conduttore radiofonico per Radiodue, è stato autore anche Io che amo solo te nel 2013, storia ambientata proprio in Puglia: «Sono reduce proprio da storie pugliesi - ha concluso Bianchini - diciamo che questa volta ho voluto cambiare un po' aria, ma sono rimasto legato alla Puglia. Questa regione e Londra hanno in comune il cielo, cambia in modo improvviso e ti lascia senza parole è questo il punto di contatto che ho trovato».