All'istituto "Lotti-Umberto I" dibattito con i giuristi su legalità e comportamenti a rischio
Dialogano con gli studenti il dott. Giovanni Lucio Vaira, l'avv. Tullio Bertolino e l'avv. Francesco Montingelli
martedì 3 dicembre 2019
13.04
"Giovani, sicurezza e legalità": tematiche strettamente connesse e molto delicate, per questo è fondamentale mettere in guardia le giovani generazioni. Se n'è parlato questa mattina all'istituto "Lotti-Umberto I" di Andria con alcuni giuristi, che hanno portato a conoscenza degli studenti la propria esperienza e discusso con loro dei rischi derivanti da comportamenti giovanili a rischio. Hanno dialogato con gli studenti l'avv. Francesco Montingelli, componente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Trani; avv. Tullio Bertolino, presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Trani; dott. Giovanni Lucio Vaira, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani. L'incontro è stato moderato dal prof. Pasquale Annese, Dirigente Scolastico dell'Istituto superiore cittadino.
Importante è stata la sottolineatura del concetto di libertà, per far capire quanto siano importanti paradossalmente le regole. Proprio come accade ad un incrocio per strada, se non ci fossero i semafori a regolare gli accessi o i criteri sul diritto di precedenza tutti gli automobilisti occuperebbero l'intersezione, si creerebbero ingorghi se non addirittura incidenti. Ecco perché le leggi servono. L'esempio lo hanno portato i giuristi agli studenti parlando loro del concetto di legalità, da rispettare anche nel mondo virtuale: l'utilizzo massiccio dei social media, infatti, spesso costituisce occasione per commettere o subire un reato, con gravi conseguenze nel mondo reale.
"Questo è un territorio difficile per quanto riguarda la droga e la criminalità organizzata, - afferma il magistrato Vaira - quindi per noi magistrati è importante parlare del nostro lavoro e far conoscere il concetto di legalità negli istituti scolastici. Riguardo alle pene, il trattamento sanzionatorio lo decide il legislatore: per i più giovani, è fondamentale un percorso di rieducazione". "Ai ragazzi bisogna parlare con l'esempio e il comportamento, - dice l'avv. Bertolino - se si rispetta l'altro e si rispetta la legge allora si è già creato un ambiente di legalità e possiamo comunicare ai giovani questo stile di vita. Troppo semplice scaricare le colpe sui ragazzi senza essere maestri di vita".
Importante è stata la sottolineatura del concetto di libertà, per far capire quanto siano importanti paradossalmente le regole. Proprio come accade ad un incrocio per strada, se non ci fossero i semafori a regolare gli accessi o i criteri sul diritto di precedenza tutti gli automobilisti occuperebbero l'intersezione, si creerebbero ingorghi se non addirittura incidenti. Ecco perché le leggi servono. L'esempio lo hanno portato i giuristi agli studenti parlando loro del concetto di legalità, da rispettare anche nel mondo virtuale: l'utilizzo massiccio dei social media, infatti, spesso costituisce occasione per commettere o subire un reato, con gravi conseguenze nel mondo reale.
"Questo è un territorio difficile per quanto riguarda la droga e la criminalità organizzata, - afferma il magistrato Vaira - quindi per noi magistrati è importante parlare del nostro lavoro e far conoscere il concetto di legalità negli istituti scolastici. Riguardo alle pene, il trattamento sanzionatorio lo decide il legislatore: per i più giovani, è fondamentale un percorso di rieducazione". "Ai ragazzi bisogna parlare con l'esempio e il comportamento, - dice l'avv. Bertolino - se si rispetta l'altro e si rispetta la legge allora si è già creato un ambiente di legalità e possiamo comunicare ai giovani questo stile di vita. Troppo semplice scaricare le colpe sui ragazzi senza essere maestri di vita".