«Licenziamenti Asl, operazione mediatica e nulla più»
Reagiscono i colleghi dei dipendenti pubblici destinatari dei provvedimenti negli scorsi giorni. Gentile: «La tolleranza zero è inevitabile per i reati contro la P.A.»
lunedì 10 giugno 2013
8.28
Attraverso una lettera inviata al direttore generale della Asl Bat, Giovanni Gorgoni, numerosi colleghi dei quattro lavoratori della Asl licenziati per assenteismo dopo il servizio televisivo mandato in onda da Striscia la notizia provano a difendere l'onorabilità dei colleghi: «Essere dipendenti pubblici – scrivono - pare una colpa. Soddisfare il circo mediatico nella ricerca dello scoop e dell'audience è diventato un grosso rischio e pericolo, ci sentiamo solo oggetti senza storia, immagini rubate. Ogni dipendente, ogni lavoratore è prima di tutto una persona, che inserita in un sistema lavorativo, quale nel nostro caso la Asl, esprime la propria professionalità cosciente degli obblighi da osservare, ma anche dei diritti da esigere. Questi ultimi però sono spesso disattesi in misura maggiore dei primi».
«Il circo mediatico – si legge nella lettera - ha soddisfatto i suoi bisogni ottenendo lo spettacolo cercato. Quattro dipendenti sono stati licenziati, altri sospesi, non importa conoscere chi sono queste persone, che sì hanno commesso un'inadempienza, ma non tale da esigere un giudizio così estremo. Questi dipendenti, definiti assenteisti, per chi li conosce professionalmente e umanamente sono invece lavoratori che hanno dato e danno il massimo con continuità e costanza fornendo, ognuno per la sua competenza, qualità e appropriatezza ai servizi di appartenenza. Prova è che non ci risultano segnalazioni di lamentele o reclami da parte dell'utenza nei confronti dei suddetti lavoratori; né tanto meno nel filmato di Striscia sono stati evidenziati disservizi. Chi ha voluto questi provvedimenti estremi è sicuro di aver ottenuto quei risultati in grado di soddisfare e migliorare la qualità del servizio pubblico o soltanto la ricercata di immagine?».
«Quattro famiglie – concludono i firmatari del documento - hanno ricevuto danni irreversibili derivanti dai licenziamenti senza preavviso. Tutte le persone allontanate dai servizi non saranno certamente sostituite per la cronica carenza di personale e per i noti blocchi delle assunzioni, creando inevitabilmente disservizi a danno dell'utenza. Il mezzo utilizzato ha soddisfatto il fine da raggiungere? La risposta vien da sé».
L'assessore alle Politiche della Salute della Regione Puglia, Elena Gentile, tuttavia, all'indomani degli stessi licenziamenti della ASL rilancia il pugno di ferro: «La cronaca di questi giorni – ricorda l'assessore - ci restituisce la notizia di provvedimenti dolorosi, ma inevitabili a carico di dipendenti del sistema sanitario regionale. Lo dobbiamo ai pazienti, a tutti gli utenti del servizio sanitario regionale, ai cittadini, alle famiglie, ai giovani che in questa fase dolorosa del paese continuano a porre una più forte domanda di qualità dei servizi, di celerità delle risposte alla domanda di salute. Questo è il tempo – prosegue - del rigore nei confronti di chi si macchia di reati contro la pubblica amministrazione. "La "tolleranza" zero nei confronti di quegli operatori che si sottraggono ai doveri, alla cura dei pazienti, al corretto ed efficace assolvimento dei propri compiti d'ufficio è una delle scelte obbligate per restituire credibilità alle istituzioni pubbliche e quindi al sistema sanitario regionale».
«Il circo mediatico – si legge nella lettera - ha soddisfatto i suoi bisogni ottenendo lo spettacolo cercato. Quattro dipendenti sono stati licenziati, altri sospesi, non importa conoscere chi sono queste persone, che sì hanno commesso un'inadempienza, ma non tale da esigere un giudizio così estremo. Questi dipendenti, definiti assenteisti, per chi li conosce professionalmente e umanamente sono invece lavoratori che hanno dato e danno il massimo con continuità e costanza fornendo, ognuno per la sua competenza, qualità e appropriatezza ai servizi di appartenenza. Prova è che non ci risultano segnalazioni di lamentele o reclami da parte dell'utenza nei confronti dei suddetti lavoratori; né tanto meno nel filmato di Striscia sono stati evidenziati disservizi. Chi ha voluto questi provvedimenti estremi è sicuro di aver ottenuto quei risultati in grado di soddisfare e migliorare la qualità del servizio pubblico o soltanto la ricercata di immagine?».
«Quattro famiglie – concludono i firmatari del documento - hanno ricevuto danni irreversibili derivanti dai licenziamenti senza preavviso. Tutte le persone allontanate dai servizi non saranno certamente sostituite per la cronica carenza di personale e per i noti blocchi delle assunzioni, creando inevitabilmente disservizi a danno dell'utenza. Il mezzo utilizzato ha soddisfatto il fine da raggiungere? La risposta vien da sé».
L'assessore alle Politiche della Salute della Regione Puglia, Elena Gentile, tuttavia, all'indomani degli stessi licenziamenti della ASL rilancia il pugno di ferro: «La cronaca di questi giorni – ricorda l'assessore - ci restituisce la notizia di provvedimenti dolorosi, ma inevitabili a carico di dipendenti del sistema sanitario regionale. Lo dobbiamo ai pazienti, a tutti gli utenti del servizio sanitario regionale, ai cittadini, alle famiglie, ai giovani che in questa fase dolorosa del paese continuano a porre una più forte domanda di qualità dei servizi, di celerità delle risposte alla domanda di salute. Questo è il tempo – prosegue - del rigore nei confronti di chi si macchia di reati contro la pubblica amministrazione. "La "tolleranza" zero nei confronti di quegli operatori che si sottraggono ai doveri, alla cura dei pazienti, al corretto ed efficace assolvimento dei propri compiti d'ufficio è una delle scelte obbligate per restituire credibilità alle istituzioni pubbliche e quindi al sistema sanitario regionale».