​Libera, da vent'anni la lunga lotta alle mafie

Ad Andria la testimonianza di Viviana Matrangola, figlia di Renata Fonte

mercoledì 25 febbraio 2015 14.58
L'associazione italiana Libera è impegnata, da vent'anni, nell'organizzazione di progetti educativi nelle scuole, campagne contro la corruzione, commemorazioni delle vittime innocenti delle mafie, oltre che nella diffusione dei prodotti coltivati sui terreni confiscati alla malavita. Venerdì 27 febbraio, nel presidio andriese dell'associazione, nato circa 8 anni fa, sarà possibile ascoltare la testimonianza di Viviana Matrangola, figlia della signora Fonte. Il 31 marzo 1984 Renata Fonte è stata uccisa, a solo 33 anni, poiché colpevole di essersi opposta allo sfruttamento edilizio di Porto Selvaggio. La giovane donna ha pagato con la vita il suo impegno per la legalità e la tutela dell'incontaminato territorio salentino.

Poco prima di cadere sotto tre colpi di pistola, durante un consiglio comunale nella città di Nardò, si era fermamente opposta ad una modifica del piano regolatore, che avrebbe offerto ai costruttori edili la possibilità di cementificare quell'area. La sua morte ha rappresentato il primo omicidio di mafia del Salento ed è anche l'unico, in Italia, che ha avuto come vittima una donna impegnata in politica. Le sue figlie Viviana e Sabrina hanno saputo trasformare il loro grande dolore da tragedia personale in testimonianza pubblica, dignitosa e forte. L'iniziativa è finalizzata a sensibilizzare la cittadinanza sul valore del territorio come tesoro condiviso e non come oggetto dei soprusi dei pochi soliti egoisti.