Legge di Stabilità, Leonetti: «Inaccettabile taglio del 50% della spesa informatica»
Parla l'Assessore all'Innovazione Tecnologica di Andria che rinuncia al Digital Day
lunedì 16 novembre 2015
12.40
«Sono stato invitato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri a partecipare all'Italian Digital Day a Torino, il prossimo 20 e 21 novembre. Ma ho declinato l'invito in segno di protesta». Sono le parole di Francesco Leonetti, Assessore all'Innovazione Tecnologica del Comune di Andria che ha deciso di non partecipare all'evento torinese in segno di dissenso rispetto alla nuova Legge di Stabilità che taglia ancora i fondi per la spesa informatica in un contesto globale che continua a puntare esattamente verso la tecnologia.
Ma facciamo un passo indietro: «Il Digital Day di Torino è un'iniziativa promossa dall'Associazione "Digital Champions", il cui referente nazionale è Riccardo Luna e di cui faccio parte come "Digital Champion" del Comune di Andria - dice ancora Leonetti - Quello di "Digital Champion" è un ruolo che già rivestivo prima che mi venisse conferito l'incarico di Assessore all'Innovazione Tecnologica dal Sindaco Nicola Giorgino lo scorso fine giugno. Ma proprio in virtù del ruolo di Assessore all'Innovazione Tecnologica ho deciso di declinare l'invito, in segno di protesta verso l'incoerenza del Governo nazionale rispetto alle strategie sul digitale. Mentre infatti il Presidente del Consiglio Matteo Renzi si presenta compiaciuto alla platea dei "Digital Champion" nazionale, il cui scopo precipuo, lo ricordo, è la diffusione della cultura digitale e delle tecnologie innovative in tutti gli ambiti del territorio nazionale, nella Legge di Stabilità presentata al Quirinale, al comma 3 dell'articolo 29 si legge: "La procedura di cui ai commi 1 e 2 (tutti gli acquisti devono avvenire attraverso Consip s.p.a. su criteri suggeriti da Agid, ndr) ha un obiettivo di risparmio di spesa annuale, a decorrere dall'anno 2016, del 50 per cento rispetto alla spesa annuale complessiva media relativa al triennio 2013-2015 nel settore informatico"».
La traduzione dal burocratese è semplice e la fa lo stesso Assessore Leonetti: «Cari Comuni, per il 2016 dovete tagliare le spese informatiche del 50%. Per me, che con entusiasmo e slancio mi sono buttato in questa avventura amministrativa credendo di poter dare un contributo nell'ammodernare la mia città, nel fornire servizi più efficienti per i cittadini, nel far funzionare meglio la macchina burocratica e amministrativa, nel portare insomma la mia città non dico nel futuro, ma perlomeno nel presente, facendola uscire da un triste passato in cui ancora oggi alcuni suoi settore versano, è stato davvero un duro colpo. Proprio mentre stavamo muovendo i primi timidi passi, ecco che ci vengono tagliate le gambe. Ho fatto presente la mia personale protesta a Riccardo Luna e all'associazione Digital Champions. Mi si risponde di stare tranquillo perché verrà proposto un emendamento. L'unico emendamento per me accettabile è la totale soppressione di quel comma e anzi l'introduzione di una forma di incentivazione premiante delle amministrazioni che portano in digitale i servizi, che liberano dati, che diffondono la cultura digitale nella cittadinanza».
Ma c'è una precisazione che nel lungo intervento lo stesso Assessore Leonetti ci tiene a fare: «Il mio non è un atto politico. Peraltro, come è noto, sono un assessore tecnico. È un atto logico e coerente con il ruolo amministrativo che rivesto. Fossi stato destro, sinistro od oltre e al Governo ci fosse un destro, sinistro od oltre, il mio sarebbe un atto comunque obbligato, per pura logica e coerenza, appunto. Logica e coerenza che, a quanto pare, non sono virtù così diffuse e condivise. Spero che a Roma si rinsavisca e oltre che spellarsi le mani ai convegni e riempirsi la bocca di "Agenda Digitale", "Priorità Digitale", "Ruolo Strategico del Digitale", si faccia qualcosa di concreto per far scalare posizioni a questo nostro Paese in quanto a diffusione del digitale, rispetto al fanalino di coda in cui immancabilmente ci troviamo a livello europeo».
Ma facciamo un passo indietro: «Il Digital Day di Torino è un'iniziativa promossa dall'Associazione "Digital Champions", il cui referente nazionale è Riccardo Luna e di cui faccio parte come "Digital Champion" del Comune di Andria - dice ancora Leonetti - Quello di "Digital Champion" è un ruolo che già rivestivo prima che mi venisse conferito l'incarico di Assessore all'Innovazione Tecnologica dal Sindaco Nicola Giorgino lo scorso fine giugno. Ma proprio in virtù del ruolo di Assessore all'Innovazione Tecnologica ho deciso di declinare l'invito, in segno di protesta verso l'incoerenza del Governo nazionale rispetto alle strategie sul digitale. Mentre infatti il Presidente del Consiglio Matteo Renzi si presenta compiaciuto alla platea dei "Digital Champion" nazionale, il cui scopo precipuo, lo ricordo, è la diffusione della cultura digitale e delle tecnologie innovative in tutti gli ambiti del territorio nazionale, nella Legge di Stabilità presentata al Quirinale, al comma 3 dell'articolo 29 si legge: "La procedura di cui ai commi 1 e 2 (tutti gli acquisti devono avvenire attraverso Consip s.p.a. su criteri suggeriti da Agid, ndr) ha un obiettivo di risparmio di spesa annuale, a decorrere dall'anno 2016, del 50 per cento rispetto alla spesa annuale complessiva media relativa al triennio 2013-2015 nel settore informatico"».
La traduzione dal burocratese è semplice e la fa lo stesso Assessore Leonetti: «Cari Comuni, per il 2016 dovete tagliare le spese informatiche del 50%. Per me, che con entusiasmo e slancio mi sono buttato in questa avventura amministrativa credendo di poter dare un contributo nell'ammodernare la mia città, nel fornire servizi più efficienti per i cittadini, nel far funzionare meglio la macchina burocratica e amministrativa, nel portare insomma la mia città non dico nel futuro, ma perlomeno nel presente, facendola uscire da un triste passato in cui ancora oggi alcuni suoi settore versano, è stato davvero un duro colpo. Proprio mentre stavamo muovendo i primi timidi passi, ecco che ci vengono tagliate le gambe. Ho fatto presente la mia personale protesta a Riccardo Luna e all'associazione Digital Champions. Mi si risponde di stare tranquillo perché verrà proposto un emendamento. L'unico emendamento per me accettabile è la totale soppressione di quel comma e anzi l'introduzione di una forma di incentivazione premiante delle amministrazioni che portano in digitale i servizi, che liberano dati, che diffondono la cultura digitale nella cittadinanza».
Ma c'è una precisazione che nel lungo intervento lo stesso Assessore Leonetti ci tiene a fare: «Il mio non è un atto politico. Peraltro, come è noto, sono un assessore tecnico. È un atto logico e coerente con il ruolo amministrativo che rivesto. Fossi stato destro, sinistro od oltre e al Governo ci fosse un destro, sinistro od oltre, il mio sarebbe un atto comunque obbligato, per pura logica e coerenza, appunto. Logica e coerenza che, a quanto pare, non sono virtù così diffuse e condivise. Spero che a Roma si rinsavisca e oltre che spellarsi le mani ai convegni e riempirsi la bocca di "Agenda Digitale", "Priorità Digitale", "Ruolo Strategico del Digitale", si faccia qualcosa di concreto per far scalare posizioni a questo nostro Paese in quanto a diffusione del digitale, rispetto al fanalino di coda in cui immancabilmente ci troviamo a livello europeo».