Legge di Bilancio, i sindacati lanciano l'allarme: "Il Sud grande assente"

Le proposte di Cgil, Cisl e Uil ad Andria. Domani al Chiostro di San Francesco

mercoledì 21 novembre 2018 9.59
Le priorità per Cgil, Cisl e Uil sono chiare nonostante non ci sia stato ancora nessun confronto con il Governo sulla Legge di Bilancio. Si tratta di proposte concrete su sviluppo, crescita, occupazione, fisco, Mezzogiorno, ammortizzatori sociali, politiche attive, previdenza e welfare, attorno alle quali le confederazioni chiedono un confronto al Governo e si dichiarano pronte a sostenere con tutte le iniziative sindacali. Per ridisegnare il futuro del Paese e fronteggiare una manovra "inadeguata" e "carente di visione strategica", i sindacati hanno messo a punto una piattaforma unitaria.
Il documento sarà presentato sul territorio ed sarà oggetto di dibattito tra delegati, lavoratori e pensionati giovedì 22 novembre, a partire dalle ore 16.00, presso il Chiostro di San Francesco ad Andria, in un attivo unitario di Cgil, Cisl, Uil Bat. Il convegno sarà presieduto da Giuseppe Deleonardis, segretario generale Cgil Bat, seguirà l'intervento di Giuseppe Boccuzzi, segretario generale Cisl Bari-Bat mentre le conclusioni saranno affidate ad Antonio Foccillo, segretario nazionale della Uil.
"Il Sud è uno dei grandi assenti nella manovra del Governo". È l'allarme che lanciano i sindacati. "Occorrono interventi che rilancino il lavoro e rispondano ai bisogni sociali in un quadro di insieme e non con misure spot. Non sono previste misure né per il rinnovo dei contratti né misure complessive per migliorare il sistema e contrastare l'esclusione, pur essendo l'istruzione, la formazione e la ricerca centrali per lo sviluppo e per rispondere alle disuguaglianze sociali. Inoltre – spiegano Cgil, Cisl e Uil Bat – non c'è sviluppo equo e sostenibile senza coesione sociale e senza un sostegno strutturale alle famiglie. Per contrastare la povertà occorre mettere in campo un sistema complesso che preveda strumenti di natura economica e il rafforzamento delle reti sociali a partire dalla sanità".