Lavori al Sant'Angelo, Bruno: «Ora si trovino soluzioni»
Il Consigliere Comunale di Progetto Andria bacchetta l'amministrazione
mercoledì 1 aprile 2015
8.04
«Avevo personalmente detto che bisognava trovare soluzioni alternative in attesa che fossero partiti i lavori per la sistemazione definitiva, soluzioni intermedie a basso costo che avrebbero permesso ugualmente di utilizzare una struttura ormai abbandonata dal 2012». E' il Consigliere comunale di Progetto Andria, Francesco Bruno, a bacchettare l'amministrazione comunale uscente sul bando di lavori dello Stadio Sant'Angelo dei Ricchi, struttura sportiva che ricomprende il secondo campo ad undici della Città di Andria oltre all'unico vero spazio in cui vi è una pista di atletica. «Dopo i diversi ricorsi e la lunga procedura nei tribunali - ha proseguito Bruno - ora ci ritroviamo ancora con una struttura completamente lasciata a se stessa e con prospettive di utilizzo che non trovano una fine. Adesso si torna nuovamente indietro e molto probabilmente bisognerà avviare una nuova procedura per la riassegnazione dei lavori. Insomma un pasticcio tutto di quest amministrazione comunale a cui avevo personalmente chiesto di muoversi in un modo completamente diverso».
La cronistoria degli eventi, infatti, coinvolge le diverse società ed è spiegata dallo stesso Bruno: «Nel 2012 è stato chiesto alle associazioni sportive di spostarsi dall'impianto sportivo di Sant'Angelo dei Ricchi per l'immediatezza con la quale sarebbero partiti i lavori. Tantissime le difficoltà ma vi fu lo spostamento sui Campi "Fidelis" di via Bisceglie che a loro volta erano completamente abbandonati e che hanno dovuto esser ripristinati prima di poter esser utilizzati. Poi a fine stagione 2013/2014 alle stesse società - ha detto Bruno - che contano centinaia di atleti, è stato chiesto di cercarsi una struttura privata alternativa e lo stesso ente avrebbe provveduto ad un corrispettivo economico per mitigare il disagio economico ed organizzativo delle associazioni stesse. Tutte le società calcistiche sono state costrette a trasferire l'attività presso strutture alternative private come i campi Fidelis, attualmente gestiti dalla società sportiva Fidelis Andria, o presso paesi limitrofi, dovendo in tal modo affrontare non solo costi elevatissimi di gestione ma anche rischi notevoli legati all'organizzazione quotidiana dei trasferimenti».
Lo stesso consigliere Bruno, molto vicino al mondo dello sport per esser stato in passato dirigente della Nuova Andria, prosegue nella disamina delle problematiche e delle relative soluzioni: «Ho più volte affrontato l'argomento nelle sedi opportune, tra cui il Consiglio Comunale e le commissioni dedicate - ha detto ancora Bruno - ma l'amministrazione ed i suoi rappresentanti hanno sempre fatto orecchie da mercante. La realtà è che ad oggi c'è una struttura abbandonata come il Sant'Angelo dei Ricchi, che da tre anni non svolge più la sua funzione di stadio, poichè ha un progetto in essere che è bloccato nei meandri della burocrazia e con risorse tutte da valutare visto che il progetto dovrebbe esser realizzato solo con fondi comunali. Ma nel frattempo la struttura ogni sera è accesa ed aperta per l'utilizzo della sola pista di atletica che è in condizioni indecenti e pericolose ma è anche l'unico spazio fruibile per chi vuole fare atletica. Ho chiesto personalmente, con poche risorse, di tamponare l'emergenza rendendo il terreno di gioco in terra battuta e sistemando quelle poche cose che era possibile rabberciare proprio per far si che la struttura non morisse in tutti questi anni. Ora ci troviamo di nuovo al punto di partenza e si continua a peccare con l'urgenza e la programmazione senza nessun tipo di idea di futuro di questa città».
La cronistoria degli eventi, infatti, coinvolge le diverse società ed è spiegata dallo stesso Bruno: «Nel 2012 è stato chiesto alle associazioni sportive di spostarsi dall'impianto sportivo di Sant'Angelo dei Ricchi per l'immediatezza con la quale sarebbero partiti i lavori. Tantissime le difficoltà ma vi fu lo spostamento sui Campi "Fidelis" di via Bisceglie che a loro volta erano completamente abbandonati e che hanno dovuto esser ripristinati prima di poter esser utilizzati. Poi a fine stagione 2013/2014 alle stesse società - ha detto Bruno - che contano centinaia di atleti, è stato chiesto di cercarsi una struttura privata alternativa e lo stesso ente avrebbe provveduto ad un corrispettivo economico per mitigare il disagio economico ed organizzativo delle associazioni stesse. Tutte le società calcistiche sono state costrette a trasferire l'attività presso strutture alternative private come i campi Fidelis, attualmente gestiti dalla società sportiva Fidelis Andria, o presso paesi limitrofi, dovendo in tal modo affrontare non solo costi elevatissimi di gestione ma anche rischi notevoli legati all'organizzazione quotidiana dei trasferimenti».
Lo stesso consigliere Bruno, molto vicino al mondo dello sport per esser stato in passato dirigente della Nuova Andria, prosegue nella disamina delle problematiche e delle relative soluzioni: «Ho più volte affrontato l'argomento nelle sedi opportune, tra cui il Consiglio Comunale e le commissioni dedicate - ha detto ancora Bruno - ma l'amministrazione ed i suoi rappresentanti hanno sempre fatto orecchie da mercante. La realtà è che ad oggi c'è una struttura abbandonata come il Sant'Angelo dei Ricchi, che da tre anni non svolge più la sua funzione di stadio, poichè ha un progetto in essere che è bloccato nei meandri della burocrazia e con risorse tutte da valutare visto che il progetto dovrebbe esser realizzato solo con fondi comunali. Ma nel frattempo la struttura ogni sera è accesa ed aperta per l'utilizzo della sola pista di atletica che è in condizioni indecenti e pericolose ma è anche l'unico spazio fruibile per chi vuole fare atletica. Ho chiesto personalmente, con poche risorse, di tamponare l'emergenza rendendo il terreno di gioco in terra battuta e sistemando quelle poche cose che era possibile rabberciare proprio per far si che la struttura non morisse in tutti questi anni. Ora ci troviamo di nuovo al punto di partenza e si continua a peccare con l'urgenza e la programmazione senza nessun tipo di idea di futuro di questa città».