#lavitanonfinisceconladiagnosi, ad Andria il libro che ha stregato l’America
Oggi Letizia Espanoli presenta la sua opera dedicata alla demenza e all'alzheimer
lunedì 25 giugno 2018
9.55
Sarà presentato lunedì 25 giugno dalle 19 all'interno della Sala Consiliare del Comune di Andria (piazza Umberto I) il libro di Letizia Espanoli #lavitanonfinisceconladiagnosi. Si tratta di un'opera che vuole rendere evidente a tutti che appunto la vita non finisce con la diagnosi: è tempo, infatti, di non studiare più solo la malattia, ma anche le sue possibilità. Le persone che con-vivono con la demenza non hanno bisogno di essere continuamente stimolate a fare attività. Hanno piuttosto una disperata necessità di essere apprezzate per ciò che ancora vibra in loro perché nessuno di noi sarà mai un guscio vuoto, un avanzo, un residuo o un'abilità da recuperare. Nel cuore di tutti, malati, famigliari, operatori, ci sono innumerevoli istanti che nessuno potrà mai portare via, neanche l'Alzheimer.
Un'opera sorprendente, questa, scritta dalla Espanoli, formatrice nel settore socio sanitario e con 30 anni di esperienza nell'ambito della demenza. In particolare il protagonista di questo testo è Harry Urban, che con-vive da 14 anni con questa malattia. La Espanoli ha condiviso con lui giornate e riflessioni importanti lo scorso settembre in Pennsylvania, dove questo uomo speciale vive con la sua famiglia, mantenendo accese le sue passioni più grandi, come l'intaglio del legno. La forza di questo libro è, nelle parole di Harry, nell'evidenziare che la vita di un individuo non finisce con la diagnosi di demenza. La sua sfera emozionale permane. Per gli operatori e per i familiari che li assistono si aprono allora nuove possibilità di azione e di relazione con la persona ammalata, con aumento del benessere reciproco. In effetti, oltre la malattia esistono ancora l'individuo, la sua bellezza interiore e le sue possibilità. Se la persona affetta da demenza non riconosce l'operatore che la assiste tutti i giorni o il familiare con cui vive, avverte però le loro emozioni, che allora possono diventare un ponte per stabilire un contatto e generare benessere. Da qui, la necessità di adottare una nuova visione della persona malata e di applicare nuovi metodi e strumenti nel processo di assistenza e cura.
Gli Stati Uniti sono rimasti così affascinati da questo testo e dal modello stesso, che lo scorso 18 aprile a New York è stato organizzato un grande evento, rampa di lancio per la condivisione del modello oltreoceano. D'altronde le università americane e le loro ricerche hanno fortemente ispirato i pilastri del modello e ora che prende sempre più forma lo sostengono e lo richiamano nelle proprie terre.
Letizia Espanoli è protagonista del progetto "Sente-Mente®" iniziato lo scorso 21 febbraio a Bologna all'interno di residenze per anziani e i loro gestori:Cooperativa Sociale Elleuno (CRA Virgo Fidelis), Beata Vergine delle Grazie, Istituto Sant'Anna e Santa Caterina, Cooperativa Sollievo, ASP Villa Rodriguez. L'obiettivo è di aiutare le persone e le organizzazioni socio sanitarie a uscire dallo stato di impotenza, grazie a un metodo capace di creare benessere sia per la persona residente, sia verso coloro che a vario titolo sono coinvolti nel processo di assistenza e cura.
Per il 25 e il 26 giugno Elleuno ha previsto la formazione dei propri operatori presso la RSA di Andria.
Un'opera sorprendente, questa, scritta dalla Espanoli, formatrice nel settore socio sanitario e con 30 anni di esperienza nell'ambito della demenza. In particolare il protagonista di questo testo è Harry Urban, che con-vive da 14 anni con questa malattia. La Espanoli ha condiviso con lui giornate e riflessioni importanti lo scorso settembre in Pennsylvania, dove questo uomo speciale vive con la sua famiglia, mantenendo accese le sue passioni più grandi, come l'intaglio del legno. La forza di questo libro è, nelle parole di Harry, nell'evidenziare che la vita di un individuo non finisce con la diagnosi di demenza. La sua sfera emozionale permane. Per gli operatori e per i familiari che li assistono si aprono allora nuove possibilità di azione e di relazione con la persona ammalata, con aumento del benessere reciproco. In effetti, oltre la malattia esistono ancora l'individuo, la sua bellezza interiore e le sue possibilità. Se la persona affetta da demenza non riconosce l'operatore che la assiste tutti i giorni o il familiare con cui vive, avverte però le loro emozioni, che allora possono diventare un ponte per stabilire un contatto e generare benessere. Da qui, la necessità di adottare una nuova visione della persona malata e di applicare nuovi metodi e strumenti nel processo di assistenza e cura.
Gli Stati Uniti sono rimasti così affascinati da questo testo e dal modello stesso, che lo scorso 18 aprile a New York è stato organizzato un grande evento, rampa di lancio per la condivisione del modello oltreoceano. D'altronde le università americane e le loro ricerche hanno fortemente ispirato i pilastri del modello e ora che prende sempre più forma lo sostengono e lo richiamano nelle proprie terre.
Letizia Espanoli è protagonista del progetto "Sente-Mente®" iniziato lo scorso 21 febbraio a Bologna all'interno di residenze per anziani e i loro gestori:Cooperativa Sociale Elleuno (CRA Virgo Fidelis), Beata Vergine delle Grazie, Istituto Sant'Anna e Santa Caterina, Cooperativa Sollievo, ASP Villa Rodriguez. L'obiettivo è di aiutare le persone e le organizzazioni socio sanitarie a uscire dallo stato di impotenza, grazie a un metodo capace di creare benessere sia per la persona residente, sia verso coloro che a vario titolo sono coinvolti nel processo di assistenza e cura.
Per il 25 e il 26 giugno Elleuno ha previsto la formazione dei propri operatori presso la RSA di Andria.