«Lama Santa Margherita»: 200 mila euro per il recupero di grotte e ninfeo
Approvato il progetto preliminare dalla Giunta comunale della Città di Andria. Il finanziamento con la Misura 323 del PSR della Regione Puglia
giovedì 28 febbraio 2013
1.08
«Lama Santa Margherita» è uno dei luoghi più suggestivi della città di Andria. Si trova alle spalle del Santuario della Madonna dei Miracoli e negli anni ha trovato poco spazio nella geografia del recupero paesaggistico locale. Ma ora c'è una misura regionale che ha permesso la presentazione di un progetto da parte del Settore Lavori Pubblici del Comune di Andria, per la valorizzazione e la fruizione delle Grotte e del Ninfeo presenti nella Lama stessa.
In particolare, ieri mattina, la giunta comunale cittadina ha approvato il progetto preliminare del valore di 200mila euro con un finanziamento intercettato attraverso la Misura 323 «Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale» del PSR Puglia 2007-2013. Attualmente il Santuario è strutturato su tre livelli e ciò costituisce la sua caratteristica specifica che permette di raccordare il piano di calpestio della lama con quello della quota stradale. Il primo livello, infatti, si affaccia sulla Lama, ed è costituito dalla grotta in cui la tradizione narra che il 10 marzo 1576 venne rinvenuto l'affresco della Vergine con il bambino in grembo; il secondo livello è costituito dalla Chiesa Mediana, detta della Crocifissione per il tema dei suoi affreschi; il terzo livello è costituito dalla Chiesa più grande, posta al livello stradale: si tratta dell'attuale Basilica.
«L'obiettivo del progetto – spiega il Sindaco, avv. Nicola Giorgino - è quello di recuperare il rapporto tra l'insediamento religioso e la Lama attraverso il restauro delle due grotte e del ninfeo per una successiva valorizzazione anche turistica. Infatti, l'intervento - rendendo fruibile una parte della lama e le grotte - renderebbe chiaramente leggibile l'evoluzione che ha portato alla realizzazione dell'intero complesso monastico della Madonna dei Miracoli».
Rendendo fruibile questa parte limitata della lama che consente l'accesso alla grotta delle rose e al ninfeo, si recupererebbe quindi la stretta interazione tra il paesaggio e la struttura architettonica della basilica e del complesso monastico: «Questo progetto – afferma l'assessore ai Lavori Pubblici, avv. Pierpaolo Matera - intende recuperare un bene di notevole rilevanza storico – testimoniale che versa in un grave stato di abbandono. Contribuiremo, così, alla riqualificazione complessiva del contesto costituito dall'intero complesso monastico benedettino, dalla Basilica e dall'intera lama».
In particolare, ieri mattina, la giunta comunale cittadina ha approvato il progetto preliminare del valore di 200mila euro con un finanziamento intercettato attraverso la Misura 323 «Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale» del PSR Puglia 2007-2013. Attualmente il Santuario è strutturato su tre livelli e ciò costituisce la sua caratteristica specifica che permette di raccordare il piano di calpestio della lama con quello della quota stradale. Il primo livello, infatti, si affaccia sulla Lama, ed è costituito dalla grotta in cui la tradizione narra che il 10 marzo 1576 venne rinvenuto l'affresco della Vergine con il bambino in grembo; il secondo livello è costituito dalla Chiesa Mediana, detta della Crocifissione per il tema dei suoi affreschi; il terzo livello è costituito dalla Chiesa più grande, posta al livello stradale: si tratta dell'attuale Basilica.
«L'obiettivo del progetto – spiega il Sindaco, avv. Nicola Giorgino - è quello di recuperare il rapporto tra l'insediamento religioso e la Lama attraverso il restauro delle due grotte e del ninfeo per una successiva valorizzazione anche turistica. Infatti, l'intervento - rendendo fruibile una parte della lama e le grotte - renderebbe chiaramente leggibile l'evoluzione che ha portato alla realizzazione dell'intero complesso monastico della Madonna dei Miracoli».
Rendendo fruibile questa parte limitata della lama che consente l'accesso alla grotta delle rose e al ninfeo, si recupererebbe quindi la stretta interazione tra il paesaggio e la struttura architettonica della basilica e del complesso monastico: «Questo progetto – afferma l'assessore ai Lavori Pubblici, avv. Pierpaolo Matera - intende recuperare un bene di notevole rilevanza storico – testimoniale che versa in un grave stato di abbandono. Contribuiremo, così, alla riqualificazione complessiva del contesto costituito dall'intero complesso monastico benedettino, dalla Basilica e dall'intera lama».