La Uil Scuola contro la scelta della Regione: “Ordinanza su didattica a distanza, frettolosa e inadeguata”

Gianni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia spiega i disagi delle famiglie, dei dirigenti scolastici e di tutto il personale della scuola

venerdì 30 ottobre 2020
"Continuiamo ad essere contrari all'ordinanza, sia nel metodo che nel merito".
Gianni Verga, segretario generale della UIL Scuola Puglia, si esprime in questi termini a conclusione della riunione con il prof. Lopalco, che ha spiegato i motivi che hanno indotto la Regione Puglia a imporre la didattica integrata digitale fino al 24 novembre.
"E' stata assunta – afferma Verga - in maniera frettolosa, con un dato relativo al contagio scolastico pari allo 0,07%, numeri che non riteniamo così tanto allarmanti da portare alla chiusura degli istituti. L'ordinanza, inoltre, etichetta in modo evidente gli alunni con BES che si vedono, così, esclusi dai processi educativi e dalla tanto conquistata integrazione: praticamente un ritorno alle classi differenziate.
"Ci sembra che il contagio, soltanto in Puglia, a differenza delle altre regioni e paesi europei, dipenda solo ed esclusivamente dalla scuola. Una incapacità politica di far fronte al potenziamento dei trasporti e del sistema sanitario (certificazioni dei pediatri, tamponi tardivi e asl sotto stress) sta condizionando un luogo sicuro, come la scuola, dove sono stati spesi circa 30 milioni di euro per tenerla aperta soltanto un mese".
Verga ha sottolineato, altresì, i notevoli disagi delle famiglie, quelli dei dirigenti scolastici e di tutto il personale della scuola, "chiamati incessantemente ad approntare "ad horas" i piani organizzativi ed operativi".
"Abbiamo chiesto – prosegue Verga - l'immediata istituzione di un tavolo politico urgente, soluzione condivisa dall'assessore Leo, con la presenza delle confederazioni, perché ora il problema diventa anche socio-economico. Si sarebbe dovuto pensare ai genitori-lavoratori prima di emettere provvedimenti frettolosi".