La città in processione con la Madonna dell’Altomare

Il ricordo della bambina salvata dall'acqua. Don Antonio: «Maria come una mamma modello di vita»

mercoledì 7 giugno 2017 12.00
A cura di Riccardo Di Pietro
Accolta da un lungo applauso, come accade da sempre tra la gioia e la commozione delle migliaia di fedeli che si radunano ogni anno davanti al Santuario a lei dedicato per unirsi in preghiera al cospetto della statua della Vergine. Viene portata in processione in una barca a ricordare un miracolo quello della bambina salvata da morte certa in una cisterna, la stessa dove oggi sorge la chiesa della Madonna dell'Altomare. Una giornata significativa per Andria ma non solo, il primo martedì dopo la Pentecoste molte sono le persone che arrivano anche da fuori città e che prendono parte al culto che si perde nel tempo.

Difficile stabilirne l'origine, certo è che la leggenda parla a tutti di un miracolo accaduto nel 1598: una bambina sarebbe caduta in una cisterna e grazie all'intervento della Madonna, la cui immagine fu poi ritrovata nella grotta dove oggi sorge il Santuario, la piccola fu trovata viva dopo giorni di estenuanti ricerche proprio il martedì di Pentecoste. La Madre Celeste si prese cura di lei, esattamente come si fa con un figlio.

La suggestiva statua è datata 1873, forse l'anno di realizzazione dell'opera. Nel 1898, in occasione del terzo centenario del ritrovamento dell'immagine, la Madonna fu incoronata e poi fu aggiunta una rosa, una croce ed il libro. La devozione degli andriesi per la Madonna dell'Altomare è sempre forte e si perde davvero nel tempo, un'amore sentito e pronto ad essere vissuto. «Questo – spiega il parroco don Antonio Basile – vuol dire la necessità nella vita dei cristiani di fare rifermento ad una madre. Del resto questo risponde alla volontà di Cristo, Gesù prima di morire dalla croce dice a Giovanni: "Ecco tua madre" e a Maria dice: "Donna, ecco tuo figlio". Siamo affidati a lei proprio perché lei come mamma diventa protettrice e soprattutto modello di vita».