La "Tari sociale" approvata nell'ultima seduta di consiglio comunale spacca il PD di Andria
Dura nota dei consiglieri Di Lorenzo, Malcangi e Sanguedolce: "Bocciata nostra proposta su agevolazioni TARI per le famiglie povere con persone con disabilità grave"
sabato 30 aprile 2022
15.23
Un approvazione che spacca in due il Partito Democratico, il provvedimento della "Tari sociale" esaminato durante l'ultimo consiglio comunale. Si divide il Partito Democratico con alcune proposte personali di singoli consiglieri, manifestate nei giorni scorsi da Di Lorenzo e da Malcangi, che non hanno trovato consenso non solo all'interno della coalizione del centro sinistra ma dello stesso Partito Democratico. Si tratta di una scelta politica importante ma che nonostante le fratture, la "Tari sociale" passa a maggioranza ed i "contrari" commentano così, in una nota, la loro scelta:
«Durante il consiglio comunale di ieri si sono confrontati due modi diversi di intendere la politica -sottolineano Michele Di Lorenzo, Mirko Malcangi e Gianluca Sanguedolce. Da una parte una gestione domestica, diremmo parrocchiale, della azione amministrativa in cui il consiglio comunale viene considerato solo a ratifica delle decisioni prese altrove.
Dall'altra, un'idea opposta in cui il consiglio determina gli indirizzi e gli obiettivi e pretende trasparenza assoluta dei procedimenti e della documentazione. Ha vinto numericamente la posizione di una compagine che ha approvato un provvedimento blindato, rifiutando di accogliere le proposte di alcuni consiglieri del Pd, che prevedeva agevolazioni sulla TARI per le famiglie povere con persone con disabilità grave a loro carico e delle agevolazioni a persone che adottano cani randagi del Comune di Andria.
Invece è stata approvata una TARI sociale senza misure sociali a vantaggio di pochi che già usufruiscono di vantaggi fiscali (esenzione IMU e TASI). Si tratta di una significativa divisione di metodi e di contenuti all'interno della stessa coalizione. Naturalmente la parte centrista non aveva nemmeno i numeri per portare a casa il risultato e solo grazie al nostro senso di responsabilità ha evitato di fare l'ennesima figuraccia».
«Durante il consiglio comunale di ieri si sono confrontati due modi diversi di intendere la politica -sottolineano Michele Di Lorenzo, Mirko Malcangi e Gianluca Sanguedolce. Da una parte una gestione domestica, diremmo parrocchiale, della azione amministrativa in cui il consiglio comunale viene considerato solo a ratifica delle decisioni prese altrove.
Dall'altra, un'idea opposta in cui il consiglio determina gli indirizzi e gli obiettivi e pretende trasparenza assoluta dei procedimenti e della documentazione. Ha vinto numericamente la posizione di una compagine che ha approvato un provvedimento blindato, rifiutando di accogliere le proposte di alcuni consiglieri del Pd, che prevedeva agevolazioni sulla TARI per le famiglie povere con persone con disabilità grave a loro carico e delle agevolazioni a persone che adottano cani randagi del Comune di Andria.
Invece è stata approvata una TARI sociale senza misure sociali a vantaggio di pochi che già usufruiscono di vantaggi fiscali (esenzione IMU e TASI). Si tratta di una significativa divisione di metodi e di contenuti all'interno della stessa coalizione. Naturalmente la parte centrista non aveva nemmeno i numeri per portare a casa il risultato e solo grazie al nostro senso di responsabilità ha evitato di fare l'ennesima figuraccia».