La solidarietà del prof. Martiradonna agli abitanti di Amatrice e paesi limitrofi colpiti dal sisma

Il responsabile dei Volontari Federiciani invita i Governatori delle Regioni ad aiutare i cittadini che vivono ancora le conseguenze del disastro

martedì 8 gennaio 2019 11.19
Si è riunita ieri pomeriggio una rappresentanza dell'associazione "Ambiente e/è Vita Puglia Onlus", presieduta dal prof. Francesco Martiradonna. Nel corso dell'incontro, il responsabile dei Volontari Federiciani ha esternato alcune considerazioni in merito alla difficile situazione in cui versano gli abitanti di Amatrice e Arquata del Tronto a seguito del purtroppo noto e violento sisma che li ha colpiti:

«Consideriamo le proteste di alcune Regioni che vogliono cambiare la legge sulla sicurezza, a partire da quella del Governatore del Lazio, della Toscana e del Piemonte. Ora chiedo ai sig. Governatori: visto che avete un problema in casa vostra e che dovete ancora risolvere, parlo dei terremotati, che stanno aspettando un aiuto dalle vostre decisioni per riavere una casa. Sono cittadini italiani, figli della nostra madre Patria. A questi Governatori dico di non intralciare l'unica persona del Governo che ha le idee chiare e sta cercando di offrire una giusta ragione di vita per molti Italiani.

Voi Governatori del Centro Italia avete un cratere di problemi che il terremoto vi ha causato, e a questo proposito ci sono ben 140 comuni che aspettano il vostro aiuto con i relativi rimborsi previsti dal decreto che fu partorito.
Questi cittadini italiani vivono ancora nelle baracche circondate da tanta neve e la vita quotidiana non è affatto semplice in questo stato. Guardiamo Amatrice e Arquata del Tronto: in questi paesi si sono verificati danni pari al X grado della scala. Per non parlare di Accumoli, dove c'è stato l'epicentro e il terremoto è stato molto distruttivo causando ben 299 vittime solo in questa località.
Inoltre, nella zona tra la Valle del Tronto, i Monti Sibillini e i Monti dell'Alto Aterno si sono verificati danni all'edilizia e all'economia sociale pari al 90% circa.

Per concludere, non state a guardare la gente clandestina che viene raccolta dai barconi e posta su navi dai finanziamenti dubbi.
Questa gente non è una massa di naufraghi ma una massa di clandestini volontariamente imbarcatisi sui dei barconi, pagando degli scafisti. Loro avevano una scelta, quella di non pagare e di non imbarcarsi: avrebbero così risparmiato problemi all'Italia e Europa.
In conclusione, ritengo che non siamo tenuti a risolvere questi problemi, quando abbiamo delle preoccupazioni da risolvere in casa nostra."
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