La seconda prova del 29° Rally Matematico Transalpino al Circolo didattico “Cotugno” di Andria
La "matematica che piace", stimola e promuove percorsi di crescita intellettuale e sociale
venerdì 29 aprile 2022
6.15
Giovedì 28 aprile si è svolta presso il circolo didattico "Riccardo Cotugno" la seconda prova della gara del 29° Rally Matematico Transalpino.
Gli alunni delle classi terze, quarte e quinte, dopo aver svolto la prima prova il 25 febbraio, hanno potuto rivivere, nell'anno in corso, questo momento da loro tanto atteso, sospeso per la pandemia, che li ha coinvolti in modo piacevole e interessante nella risoluzione di situazioni problemiche non standard.
Perché il rally matematico piace? Piace per tanti motivi: perchè si lavora in gruppo, perché ci si confronta, perché si parla un linguaggio matematico che è giusto conoscere, perché le situazioni da risolvere sono spesso molto legate ai vissuti dei bambini, perché promuove "spirito d'iniziativa" che orienta "tutti e ciascuno" verso la costruzione di percorsi di competenza.
Pertanto, attraverso questo tipo di attività si cresce tutti insieme, nel rispetto dei tempi e delle capacità di ognuno.
Le attività del Rally matematico sono sempre presenti nelle proposte curricolari dei docenti di matematica per tutto l'anno scolastico, perché permettono di sviluppare competenze di lettura, interpretazione del testo, logica, strategia risolutiva, verifica dei risultati ed esplicitazione chiara e precisa del procedimento adottato, come richiesto dalle Indicazioni Nazionali e perfettamente in linea con quanto stabilito a livello europeo in merito alle "Competenze chiave" che ogni alunno e alunna deve sviluppare durante il proprio percorso scolastico.
- La "didattica per problemi" è, quindi, una buona pratica ben radicata nel nostro "fare scuola", che privilegia attività di tipo laboratoriale ed esperienziale - sostiene l'ins. Luana De Nicolo. Noi docenti, proprio attraverso questo tipo di metodologia, progettiamo attività volte a favorire l'innalzamento delle competenze logico-matematiche degli alunni, di tutti e di ciascuno, e gli allievi vi partecipano con tanta curiosità ed entusiasmo, mettendosi in gioco sempre. Attraverso questo modus operandi, l'insegnamento della matematica, in generale, e per la ricerca in didattica, in particolare, costituisce una sorgente di informazioni, osservazioni e analisi che consente ai docenti di acquisire quante più informazioni possibili per permettere di calibrare al meglio le attività progettate sui reali bisogni degli alunni, consolidando e potenziando - conclude la docente.
E' questa la scuola che forma, educa, prepara, in un clima sereno, le professionalità del futuro, sempre pronta a rispondere alle esigenza della società e delle sue continue evoluzioni.
Gli alunni delle classi terze, quarte e quinte, dopo aver svolto la prima prova il 25 febbraio, hanno potuto rivivere, nell'anno in corso, questo momento da loro tanto atteso, sospeso per la pandemia, che li ha coinvolti in modo piacevole e interessante nella risoluzione di situazioni problemiche non standard.
Perché il rally matematico piace? Piace per tanti motivi: perchè si lavora in gruppo, perché ci si confronta, perché si parla un linguaggio matematico che è giusto conoscere, perché le situazioni da risolvere sono spesso molto legate ai vissuti dei bambini, perché promuove "spirito d'iniziativa" che orienta "tutti e ciascuno" verso la costruzione di percorsi di competenza.
Pertanto, attraverso questo tipo di attività si cresce tutti insieme, nel rispetto dei tempi e delle capacità di ognuno.
Le attività del Rally matematico sono sempre presenti nelle proposte curricolari dei docenti di matematica per tutto l'anno scolastico, perché permettono di sviluppare competenze di lettura, interpretazione del testo, logica, strategia risolutiva, verifica dei risultati ed esplicitazione chiara e precisa del procedimento adottato, come richiesto dalle Indicazioni Nazionali e perfettamente in linea con quanto stabilito a livello europeo in merito alle "Competenze chiave" che ogni alunno e alunna deve sviluppare durante il proprio percorso scolastico.
- La "didattica per problemi" è, quindi, una buona pratica ben radicata nel nostro "fare scuola", che privilegia attività di tipo laboratoriale ed esperienziale - sostiene l'ins. Luana De Nicolo. Noi docenti, proprio attraverso questo tipo di metodologia, progettiamo attività volte a favorire l'innalzamento delle competenze logico-matematiche degli alunni, di tutti e di ciascuno, e gli allievi vi partecipano con tanta curiosità ed entusiasmo, mettendosi in gioco sempre. Attraverso questo modus operandi, l'insegnamento della matematica, in generale, e per la ricerca in didattica, in particolare, costituisce una sorgente di informazioni, osservazioni e analisi che consente ai docenti di acquisire quante più informazioni possibili per permettere di calibrare al meglio le attività progettate sui reali bisogni degli alunni, consolidando e potenziando - conclude la docente.
E' questa la scuola che forma, educa, prepara, in un clima sereno, le professionalità del futuro, sempre pronta a rispondere alle esigenza della società e delle sue continue evoluzioni.