La scuola VIII Gruppo sarà intitolata a Dante Alighieri

L'evento oggi 13 giugno, alle ore 17:30 in via Ospedaletto. L'uomo deve imparare dal poeta fiorentino: rispettare se stessi e gli altri

giovedì 13 giugno 2013 08.18
A cura di Katia Moschetta
Oggi alle ore 17:30 presso la Scuola Secondaria di I grado VIII Gruppo si terrà la Festa di intitolazione dell'edificio a Dante Alighieri.

La manifestazione è denominata Viva Dante e prevede uno spettacolo itinerante Dall'inferno alle stelle, una rappresentazione teatrale dal titolo Amare da morire e, a seguire, un breve musical "Scuola Dante Style" ed un'esibizione di danza sportiva. In tale occasione, la comunità saluta altresì il Preside Domenico Cannone che ha diretto la scuola per quindici anni, in vista dell'imminente suo pensionamento.

Il Dirigente Scolastico Reggente dott.ssa Celestina Martinelli spiega di seguito le motivazioni di tale scelta e l'attualità del suo messaggio morale: «L'ammirazione per la figura di Dante è universale e riveste un significato particolare perché Egli è considerato il Poeta nazionale d'Italia. La gloria di Dante è essenzialmente legata alla la Divina Commedia. I giovani in particolare leggendo il capolavoro dantesco devono guardare alla potenza con cui la fantasia del Poeta ha scolpito un personaggio, devono sentire l'incubo che avvolge i dannati, la mestizia degli spiriti espianti, la mistica letizia dei beati per cogliere il profondo messaggio morale racchiuso nelle singole figure. Anche noi, come Dante nel Medioevo, viviamo in tempi agitati: il progresso tecnologico ha preso in contropiede l'umanità, impreparata ad accoglierlo, incapace di collegarsi al passato, di gustare il presente e di proiettarsi nel futuro senza fratture. Il tecnicismo si è esasperato fino ad influenzare gli aspetti morali della civiltà. I nostri giovani vedono gente che corre alla conquista di beni materiali e di posizioni sociali e gran parte di essi è incline a considerare il danaro come il metro del valore, la lotta senza scrupoli contro i propri simili come il mezzo più idoneo per averlo, la furbizia come la qualità più utile alla vita. Dante insegna ai giovani che, se la vita è una lotta, essa va affrontata con un corredo di ideali ai quali occorre restare sempre fedeli , per non perdere il rispetto di noi stessi che è la meta più alta a cui l'uomo possa tendere».