La rivoluzione cristiana – Seconda Domenica di Avvento
Riflessione di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria
domenica 5 dicembre 2021
Sovente si pensa che il Vangelo sia solo un libro di consolazione, ove ci si rifugia unicamente nei momenti dolorosi per averne una risposta. Ma non è così. E' il codice che contiene le leggi della vita, di ogni circostanza della vita quindi, anche della vita sociale e politica; leggi che non vanno solo lette, ma "mangiate" con l'anima, perché la Parola di Dio è un modo di presenza sua fra noi, ed incarnarla ci fa simili a Lui.
Questo ha sperimentato il mio amico M.C. che così racconta: "La ditta dove lavoro si è da poco unita con un'altra ditta dello stesso settore. Dopo questa fusione, mi hanno chiesto di rivedere l'elenco degli impiegati, perché nella nuova sistemazione del lavoro tre di essi dovevano essere licenziati. Tale disposizione però, non mi è sembrata fondata, ma al contrario piuttosto affrettata, sbrigativa, presa senza alcuna considerazione delle conseguenze di ordine umano che essa avrebbe comportato per gli interessati e le loro famiglie. Cosa fare? Mi sono ricordato della Parola del Vangelo: "Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta" (Matteo 6, 33). L'unico modo di costruire «un altro regno» era fare come Gesù: amare per primo. Ho presentato le mie dimissioni e ho detto che non avrei firmato i tre licenziamenti. Le dimissioni non le hanno accettate, e anzi mi hanno chiesto in che modo pensavo di inserire gli impiegati nella nuova organizzazione. Io avevo già pronto il nuovo piano del personale, che rendeva agile e molto utile l'insediamento di tutti nei vari settori. Hanno accettato e siamo rimasti tutti a lavorare".
Questa normale straordinarietà del Vangelo è stata sperimentata, per prima, da Maria, tanto da portarla a cantare: "Depose i potenti dal trono ed esaltò gli umili. Colmò di beni gli affamati e rimandò a mani vuote i ricchi". Anche noi possiamo farne esperienza. «Nel Vangelo – dice Chiara Lubich – sta la più alta e travolgente rivoluzione. E forse è nei piani di Dio che anche in quest'epoca, immersa nella soluzione dei problemi socio politici, sia Maria, la Madonna, a dare a noi tutti una mano per edificare, consolidare, erigere e mostrare al mondo una società in cui riecheggi potente il Magnificat».
Questo ha sperimentato il mio amico M.C. che così racconta: "La ditta dove lavoro si è da poco unita con un'altra ditta dello stesso settore. Dopo questa fusione, mi hanno chiesto di rivedere l'elenco degli impiegati, perché nella nuova sistemazione del lavoro tre di essi dovevano essere licenziati. Tale disposizione però, non mi è sembrata fondata, ma al contrario piuttosto affrettata, sbrigativa, presa senza alcuna considerazione delle conseguenze di ordine umano che essa avrebbe comportato per gli interessati e le loro famiglie. Cosa fare? Mi sono ricordato della Parola del Vangelo: "Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta" (Matteo 6, 33). L'unico modo di costruire «un altro regno» era fare come Gesù: amare per primo. Ho presentato le mie dimissioni e ho detto che non avrei firmato i tre licenziamenti. Le dimissioni non le hanno accettate, e anzi mi hanno chiesto in che modo pensavo di inserire gli impiegati nella nuova organizzazione. Io avevo già pronto il nuovo piano del personale, che rendeva agile e molto utile l'insediamento di tutti nei vari settori. Hanno accettato e siamo rimasti tutti a lavorare".
Questa normale straordinarietà del Vangelo è stata sperimentata, per prima, da Maria, tanto da portarla a cantare: "Depose i potenti dal trono ed esaltò gli umili. Colmò di beni gli affamati e rimandò a mani vuote i ricchi". Anche noi possiamo farne esperienza. «Nel Vangelo – dice Chiara Lubich – sta la più alta e travolgente rivoluzione. E forse è nei piani di Dio che anche in quest'epoca, immersa nella soluzione dei problemi socio politici, sia Maria, la Madonna, a dare a noi tutti una mano per edificare, consolidare, erigere e mostrare al mondo una società in cui riecheggi potente il Magnificat».