La Puglia tra le 5 regioni a maggiore contagio Covid-19
L'approfondimento a cura del Corriere della Sera pone la nostra regione tra quelle che rischiano misure più restrittive
martedì 3 novembre 2020
15.59
Entro la serata di oggi dovrebbe arrivare la firma del premier Conte al nuovo DPCM, che introdurrà una nuova fondamentale novità nelle misure previste dalla lotta al Coronavirus: la suddivisione in 3 aree, in 3 diversi livelli di rischio. Ciascuno di essi conterrà una serie di misure restrittive sempre più stringenti.
Lockdown a zone secondo tre fasce di criticità
L'Italia non vivrà più un lockdown generalizzato a livello nazionale, uguale per tutti, ma ci saranno zone rosse, arancioni e verdi, a seconda dei parametri selezionati dal Comitato tecnico-scientifico: in primis il noto indice Rt che rappresenta il livello di contagiosità, lo stato dei servizi ospedalieri e in particolare delle terapie intensive, il numero di tamponi effettuati e molto altro. La spiegazione di questi paramenti è presente nel documento intitolato "Prevenzione e risposta al Covid19" redatto da Iss e ministero della Salute. "Il lockdown locale avrà una durata minima di tre settimane: due più una terza per valutare se ci sono stati miglioramenti. Allo scadere, se la regione è restata nel suo livello, la misura verrà prorogata di una settimana, altrimenti saranno revocate le misure" si legge sulle pagine del Corriere della Sera.
Puglia sul filo tra zona rossa e zona arancione
La domanda al momento è: la Puglia a quale zona verrà assegnata? Secondo quanto riportato nell'approfondimento a cura del Corriere della Sera, la Puglia sarebbe tra le 5 regioni a maggiore rischio, dopo Lombardia, Piemonte, Liguria e Calabria. La nostra regione ha un Rt superiore all'1,5 e la soglia dei posti letto occupati ha superato il 50%. In base ai valori attuali, paragonati con le altre regioni italiane, la Puglia al momento sarebbe sul filo tra la zona rossa, quella che prevederà il lockdown più severo, e quella arancione, con misure maggiormente stringenti rispetto a quelle già annunciate da Conte.
Si tornerà all'autocertificazione?
Saranno confermate le chiusure per musei, mostre, sale giochi e centri scommesse, rafforzamento della didattica a distanza, trasporti pubblici con posti utilizzabili al 50%, chiusura dei centri commerciali nei weekend, ai quali si potrebbero aggiungere - per quanto riguarda la zona rossa - la chiusura completa di attività non essenziali quali negozi, bar e ristoranti, e la libertà di muoversi sul territorio regionale solo per motivi di salute e di lavoro, come accadeva ai tempi delle autocertificazioni cartacee durante la prima ondata Covid-19. Il ritorno all'autocertificazione è uno degli spettri che preoccupa di più: quasi sicuramente sarà obbligatoria per spostarsi verso le regioni a maggiore rischio e per le uscite serali consentite solo per lavoro, salute e necessità, se verrà confermato il coprifuoco nazionale alle 21.
Controlli per scongiurare gli assembramenti
Nell'attesa dell'ufficialità dei contenuti presenti nel nuovo DPCM, le città si stanno attivando rafforzando i controlli sugli assembramenti, purtroppo difficili da sradicare tra i giovanissimi. È notizia di oggi quanto accaduto a Barletta e a Molfetta, dove decine di ragazzi sono stati trovati in locali privati senza mascherina e senza alcun distanziamento. Nel frattempo aumentano le immagini dei disagi nei Pronto Soccorso del nostro territorio, e i numeri dei contagi nelle province di Bari e Bat restano in salita, con valori particolarmente alti a Bari, Altamura, Gravina, Bitonto, Corato e Ruvo per quanto riguarda l'area metropolitana di Bari, e soprattutto ad Andria in cui, tra i 10 comuni della sesta provincia, si concentrano quasi la metà dei casi registrati a livello provinciale.
Lockdown a zone secondo tre fasce di criticità
L'Italia non vivrà più un lockdown generalizzato a livello nazionale, uguale per tutti, ma ci saranno zone rosse, arancioni e verdi, a seconda dei parametri selezionati dal Comitato tecnico-scientifico: in primis il noto indice Rt che rappresenta il livello di contagiosità, lo stato dei servizi ospedalieri e in particolare delle terapie intensive, il numero di tamponi effettuati e molto altro. La spiegazione di questi paramenti è presente nel documento intitolato "Prevenzione e risposta al Covid19" redatto da Iss e ministero della Salute. "Il lockdown locale avrà una durata minima di tre settimane: due più una terza per valutare se ci sono stati miglioramenti. Allo scadere, se la regione è restata nel suo livello, la misura verrà prorogata di una settimana, altrimenti saranno revocate le misure" si legge sulle pagine del Corriere della Sera.
Puglia sul filo tra zona rossa e zona arancione
La domanda al momento è: la Puglia a quale zona verrà assegnata? Secondo quanto riportato nell'approfondimento a cura del Corriere della Sera, la Puglia sarebbe tra le 5 regioni a maggiore rischio, dopo Lombardia, Piemonte, Liguria e Calabria. La nostra regione ha un Rt superiore all'1,5 e la soglia dei posti letto occupati ha superato il 50%. In base ai valori attuali, paragonati con le altre regioni italiane, la Puglia al momento sarebbe sul filo tra la zona rossa, quella che prevederà il lockdown più severo, e quella arancione, con misure maggiormente stringenti rispetto a quelle già annunciate da Conte.
Si tornerà all'autocertificazione?
Saranno confermate le chiusure per musei, mostre, sale giochi e centri scommesse, rafforzamento della didattica a distanza, trasporti pubblici con posti utilizzabili al 50%, chiusura dei centri commerciali nei weekend, ai quali si potrebbero aggiungere - per quanto riguarda la zona rossa - la chiusura completa di attività non essenziali quali negozi, bar e ristoranti, e la libertà di muoversi sul territorio regionale solo per motivi di salute e di lavoro, come accadeva ai tempi delle autocertificazioni cartacee durante la prima ondata Covid-19. Il ritorno all'autocertificazione è uno degli spettri che preoccupa di più: quasi sicuramente sarà obbligatoria per spostarsi verso le regioni a maggiore rischio e per le uscite serali consentite solo per lavoro, salute e necessità, se verrà confermato il coprifuoco nazionale alle 21.
Controlli per scongiurare gli assembramenti
Nell'attesa dell'ufficialità dei contenuti presenti nel nuovo DPCM, le città si stanno attivando rafforzando i controlli sugli assembramenti, purtroppo difficili da sradicare tra i giovanissimi. È notizia di oggi quanto accaduto a Barletta e a Molfetta, dove decine di ragazzi sono stati trovati in locali privati senza mascherina e senza alcun distanziamento. Nel frattempo aumentano le immagini dei disagi nei Pronto Soccorso del nostro territorio, e i numeri dei contagi nelle province di Bari e Bat restano in salita, con valori particolarmente alti a Bari, Altamura, Gravina, Bitonto, Corato e Ruvo per quanto riguarda l'area metropolitana di Bari, e soprattutto ad Andria in cui, tra i 10 comuni della sesta provincia, si concentrano quasi la metà dei casi registrati a livello provinciale.