La prima di "Ci vorrebbe un miracolo" all'auditorium Baglioni
Il nuovo cortometraggio dell’Associazione Culturale il Caffè al Festival “Le idi”
mercoledì 8 giugno 2016
10.16
Sarà proiettato per la prima volta nella serata di giovedì 9 giugno presso l'Auditoriun Baglioni di Andria, in occasione del Festival de'arte Espressiva "Le idi", l'ultimo cortometraggio dal titolo Ci vorrebbe un miracolo a cura dell'Associazione Il Caffè di Andria e prodotto dalla Cooperativa Sociale Questa Città in collaborazione con la Asl Bat e con la scuola di musica Musicanto.
Il corto, nato da un'idea della musicoterapeuta Luciana Attimonelli in concerto con i ragazzi della Comunità Alloggio di Via Saffo di Andria, è stato affidato, per la realizzazione, alla crew dell'Associazione Culturale il caffè composta da Emanuele Marinelli, Lidia Bucci e Nicola Spione che hanno curato le riprese, la regia e l'editing audio-video.
Ci vorrebbe un miracolo è il racconto di come la musica possa far da colonna sonora ai pensieri di ciascuno, mettendo in connessione tra loro vite e stravaganze differenti e portando ognuno fuori dalla propria solitudine. A questo proposito, il progetto di musicoterapia di cui il cortometraggio costituisce l'acme, si pone a pieno titolo nel solco tracciato dal Festival Le Idi il cui intento è fare della diversità, attraverso le espressioni artistiche, un punto di incontro, di condivisone e di socializzazione.
Il corto, nato da un'idea della musicoterapeuta Luciana Attimonelli in concerto con i ragazzi della Comunità Alloggio di Via Saffo di Andria, è stato affidato, per la realizzazione, alla crew dell'Associazione Culturale il caffè composta da Emanuele Marinelli, Lidia Bucci e Nicola Spione che hanno curato le riprese, la regia e l'editing audio-video.
Ci vorrebbe un miracolo è il racconto di come la musica possa far da colonna sonora ai pensieri di ciascuno, mettendo in connessione tra loro vite e stravaganze differenti e portando ognuno fuori dalla propria solitudine. A questo proposito, il progetto di musicoterapia di cui il cortometraggio costituisce l'acme, si pone a pieno titolo nel solco tracciato dal Festival Le Idi il cui intento è fare della diversità, attraverso le espressioni artistiche, un punto di incontro, di condivisone e di socializzazione.