La pena di morte attraverso le opere d’arte: l'istituto “Lotti-Umberto I” di Andria ospita il giudice Luca Buonvino
Magistrato della sezione penale del Tribunale di Trani, è anche autore del libro "L'ingiustizia a colori. Appunti e dipinti sulla pena di morte"
venerdì 14 marzo 2025
5.28
Un'opportunità di confronto e di crescita per gli studenti del triennio dell'indirizzo Tecnico per il Turismo dell'IISS "R. Lotti - Umberto I" di Andria, che hanno partecipato con interesse all'incontro con il dott. Luca Buonvino, giudice della sezione penale del Tribunale di Trani e autore del libro "L'ingiustizia a colori. Appunti e dipinti sulla pena di morte".
Il convegno ha offerto un'analisi approfondita e interdisciplinare sul tema della pena di morte, affrontandone l'evoluzione storica e sociale attraverso la lettura di opere d'arte. Un viaggio che, partendo dalle raffigurazioni delle esecuzioni nell'antichità, passando per il Medioevo, ha condotto gli studenti fino alle più moderne interpretazioni artistiche. Grazie al volume del dott. Buonvino, infatti, gli alunni hanno potuto comprendere come la rappresentazione della giustizia punitiva sia cambiata nel corso dei secoli, rispecchiando le trasformazioni culturali e giuridiche delle diverse epoche.
L'evento ha coinvolto discipline differenti quali diritto, educazione civica, storia e storia dell'arte, dimostrando come sia possibile realizzare – a scuola – attività didattiche innovative, capaci di andare oltre la lezione frontale e di stimolare il dibattito tra gli studenti. Numerose sono state, infatti, le domande e le riflessioni emerse nel corso dell'incontro, segno di un interesse profondo per un argomento di grande attualità.
A sottolineare l'importanza di questa esperienza formativa, le parole del Dirigente scolastico dell'IISS "R. Lotti – Umberto I", prof. Pasquale Annese, che ha voluto offrire un messaggio chiaro ai ragazzi: «È importante imparare a non dare mai giudizi avventati, perché quando si vivono determinate situazioni in prima persona la prospettiva cambia. L'incontro di oggi serve ad aprire le menti e a ragionare. Piuttosto che giudicare gli altri, e le loro azioni, impariamo a giudicare prima noi stessi».
Il dott. Luca Buonvino, con la sua esperienza e sensibilità, ha invitato i ragazzi a riflettere sul significato più profondo della pena capitale: «Dovete pensare a come la pena di morte possa portare a gesti irreversibili o a come possa essere uno strumento nelle mani delle classi di potere per intimidire. Ricordiamoci l'importanza di poter esprimere liberamente un pensiero: ci sembra una cosa normale, ma ci sono paesi in cui – oggi – non è così e dove vige una cultura repressiva».
Il convegno ha offerto un'analisi approfondita e interdisciplinare sul tema della pena di morte, affrontandone l'evoluzione storica e sociale attraverso la lettura di opere d'arte. Un viaggio che, partendo dalle raffigurazioni delle esecuzioni nell'antichità, passando per il Medioevo, ha condotto gli studenti fino alle più moderne interpretazioni artistiche. Grazie al volume del dott. Buonvino, infatti, gli alunni hanno potuto comprendere come la rappresentazione della giustizia punitiva sia cambiata nel corso dei secoli, rispecchiando le trasformazioni culturali e giuridiche delle diverse epoche.
L'evento ha coinvolto discipline differenti quali diritto, educazione civica, storia e storia dell'arte, dimostrando come sia possibile realizzare – a scuola – attività didattiche innovative, capaci di andare oltre la lezione frontale e di stimolare il dibattito tra gli studenti. Numerose sono state, infatti, le domande e le riflessioni emerse nel corso dell'incontro, segno di un interesse profondo per un argomento di grande attualità.
A sottolineare l'importanza di questa esperienza formativa, le parole del Dirigente scolastico dell'IISS "R. Lotti – Umberto I", prof. Pasquale Annese, che ha voluto offrire un messaggio chiaro ai ragazzi: «È importante imparare a non dare mai giudizi avventati, perché quando si vivono determinate situazioni in prima persona la prospettiva cambia. L'incontro di oggi serve ad aprire le menti e a ragionare. Piuttosto che giudicare gli altri, e le loro azioni, impariamo a giudicare prima noi stessi».
Il dott. Luca Buonvino, con la sua esperienza e sensibilità, ha invitato i ragazzi a riflettere sul significato più profondo della pena capitale: «Dovete pensare a come la pena di morte possa portare a gesti irreversibili o a come possa essere uno strumento nelle mani delle classi di potere per intimidire. Ricordiamoci l'importanza di poter esprimere liberamente un pensiero: ci sembra una cosa normale, ma ci sono paesi in cui – oggi – non è così e dove vige una cultura repressiva».