La pedagogia dei genitori spiegata dal prof. Zucchi

Il famoso docente sarà ospite della scuola paritaria dell'infanzia "Oasi San Francesco"

giovedì 20 aprile 2017
Nell'ambito delle attività di formazione e informazione rivolte ai genitori e alla comunità educante, la scuola dell'infanzia paritaria"Oasi San Francesco" di Andria promuove l'incontro con il prof. Riziero Zucchi docente di Pedagogia Speciale presso l'Università degli studi di Torino e promotore delle pedagogia dei Genitori, nata a Torino negli anni '90.

Questa pedagogia "valorizza le competenze e le conoscenze educative della famiglia, in seguito ad attività che sottolineano il protagonismo dei cittadini che si impegnano ad essere operatori sociali di salute mentale in una dinamica di reciprocità, alimentata dalla messa in discussione dei rapporti interpersonali. La fecondità del protagonismo dei genitori, come cittadini attivi e primi conoscitori dei loro figli, fa sì che siano utilizzati come formatori all'interno delle scuole".
Si chiama pedagogia della genitorialità perché fa riferimento all'atteggiamento che tutti abbiamo quando ci prendiamo cura di qualcuno. Nei genitori questo tipo di atteggiamento è maggiore, e lo è ancor di più quando i figli sono piccoli, ma è presente anche in tutte quelle professioni che, a vario titolo, si prendono cura degli altri. I genitori, esperti in questo senso, diventano formatori perché il sentimento di genitorialità si deve imparare proprio da loro.

Essa si compone di tre azioni.
Raccolta delle narrazioni: emerge spontaneamente solo quello che chi racconta vuole che gli altri sappiano, non bisogna somministrare indagini o questionari. Successivamente, le narrazioni vengono scritte per favorire una maggior riflessione: scrivere permette di prendere sempre maggior coscienza delle risorse che un genitore ha dovuto mettere in campo col passare degli anni. Lo scritto rimane. In ultimo, si cerca di diffondere scritti e narrazioni attraverso libri.
Fare in modo che queste narrazioni siano formazione per tutti gli esperti che si occupano dei rapporti umani: in particolare, sono proprio i genitori stessi a fare formazione ad insegnanti, medici, educatori, giudici, assistenti sociali, ecc.
Presentazione della metodologia tramite ricerche, studi, convegni e seminari.
Nelle narrazioni si esprimono valori che sono stati chiamati pedagogie. Eccole elencate di seguito.
Pedagogia della speranza, della fiducia, dell'identità. Pedagogia della responsabilità, della crescita.

Le pedagogie sono evidenziate nei racconti: lo strumento principale di questa metodologia è, infatti, costituito dai gruppi di narrazione. In essi, le persone non si incontrano spontaneamente, ma per un obiettivo comune, quello di raccontare agli altri il loro figlio in modo positivo, senza nascondere le difficoltà evidenti e valorizzando quello che i genitori fanno per lui, non soffermandosi solo su quello che la società "non fa". Tramite il racconto, la persona e la sua famiglia diventano un "fatto collettivo", non più privato né isolato. La storia della persona è a disposizione degli altri, diventando un tesoro, un'esperienza umana che serve all'intera società.

Il gruppo di narrazione si terrà giovedì 20 dalle ore 9,30 con i genitori e con alcune insegnanti della scuola nell'intento che il "sapere dei genitori" sia di fianco a quello dei docenti e non in opposizione. "Lo spazio della famiglia si deve armonizzare con lo spazio della scuola". Sostiene il gestore Don Gianni Agresti.
Questo incontro pone le basi per una scuola diversa. La conduzione dei rapporti con i genitori dovrebbe tenere conto di alcuni passaggi necessari: è bene iniziare i colloqui chiedendo al genitore "Mi racconta suo figlio?" chiedendo di raccontarlo in termini positivi (cosa che normalmente succede spontaneamente); è inoltre importante dire ai genitori già il primo giorno che la scuola ha bisogno del loro sapere e favorire la narrazione, facendo così nascere il primo gruppo di narrazione dove i docenti possono parlare anch'essi come genitori e come figli.
E' infatti importante negoziare l'educazione fin dai primi giorni di scuola attraverso momenti di ascolto in un dialogo paritario in cui i genitori trovino lo spazio per raccontare il loro figlio in termini positivi. Si apre in questo modo una collaborazione che dura nell'arco degli anni e assume particolare importanza nel passaggio da un ordine di scuola all'altro.
Questo pone le basi per la costruzione di una comunità educante in cui acquistano valore sia la scuola che la famiglia nel rispetto reciproco.
L'educazione riprende la sua centralità. L'argomento è la genitorialità specifica che rivendica diritti e dignità. Non vi è conflitto perché tutti sono coinvolti in una comune funzione formativa e le regole vengono costruite e stabilite insieme.
Così come i genitori devono rispettare le competenze di medici e insegnanti e imparare da loro anche i professionisti della sanità e dell'istruzione hanno bisogno di imparare dai genitori e dalle loro narrazioni. In particolare dovrebbero imparare la pedagogia della speranza e della fiducia di cui i genitori sono portatori.
L'incontro con il prof. Riziero Zucchi è stato possibile grazie alla sua presenza in questi giorni alla Primavera Pedagogica che vede quest'anno la sua seconda edizione nonché la rinnovata partecipazione del prof. Zucchi con la sua lezione magistrale.