"La mia matita al MoMA", il sogno nel cassetto di Paola Lomuscio
Intervista alla disegnatrice andriese dopo il successo del suo primo libro
martedì 2 gennaio 2018
11.49
Un successo inaspettato forse, di quelli che attendi per tanto tempo, che immagini ad occhi chiusi o che fantastichi con la mente, uno di quelli che se la vita non te la cambiano almeno ti danno l'energia per continuare a crederci e a sognare.
Dopo l'affermazione che ha avuto nel 2017 il primo libro di Paola Lomuscio, "Io e la mia matita" (La Ruota Edizioni) abbiamo intervistato la disegnatrice andriese che ci ha svelato il suo sogno nel cassetto e chissà che il 2018 non porti qualche sorpresa a questo giovane talento "Made in Andria"!
Paola, come è nata questa tua idea di "Io e la mia matita?
P: È nata così all'improvviso, come nascono le idee. Semplici, imperfette ma fatte con il cuore.
Le matite di solito sono lo strumento, nel tuo caso diventano protagoniste. Perché?
P: Perché la matita è la mia migliore amica di sempre e da sempre. Con lei mi confido in ogni mio disegno. Così non solo è il mio strumento preferito per disegnare ma volevo renderla protagonista nei miei disegni. E così eccola qui!
È uscito il tuo primo libro, molti parlano di te. Te l'aspettavi?
P: Sinceramente no ma continuo ad inviare mail senza fermarmi. Anche quando ricevo le "non risposte".
Da grande cosa vuoi fare?
P: Disegnare.
Pensi che nel tuo futuro ci potranno essere altre pubblicazioni?
P: Io lo spero. L'importante ora è continuare a disegnare.
Il tuo sogno nel cassetto? Alcuni tuoi ritratti hanno preso il volo, uno in America e uno a Saragozza, uno a Roma. Dove ti piacerebbe vedere esposta una tua opera?
P: A New York o meglio al MoMA, ma lo so è un sogno. E per i grandi sogni bisogna disegnare e disegnare. Mai smettere di creare e lavorare. Solo così si può realizzare un sogno.
Dopo l'affermazione che ha avuto nel 2017 il primo libro di Paola Lomuscio, "Io e la mia matita" (La Ruota Edizioni) abbiamo intervistato la disegnatrice andriese che ci ha svelato il suo sogno nel cassetto e chissà che il 2018 non porti qualche sorpresa a questo giovane talento "Made in Andria"!
Paola, come è nata questa tua idea di "Io e la mia matita?
P: È nata così all'improvviso, come nascono le idee. Semplici, imperfette ma fatte con il cuore.
Le matite di solito sono lo strumento, nel tuo caso diventano protagoniste. Perché?
P: Perché la matita è la mia migliore amica di sempre e da sempre. Con lei mi confido in ogni mio disegno. Così non solo è il mio strumento preferito per disegnare ma volevo renderla protagonista nei miei disegni. E così eccola qui!
È uscito il tuo primo libro, molti parlano di te. Te l'aspettavi?
P: Sinceramente no ma continuo ad inviare mail senza fermarmi. Anche quando ricevo le "non risposte".
Da grande cosa vuoi fare?
P: Disegnare.
Pensi che nel tuo futuro ci potranno essere altre pubblicazioni?
P: Io lo spero. L'importante ora è continuare a disegnare.
Il tuo sogno nel cassetto? Alcuni tuoi ritratti hanno preso il volo, uno in America e uno a Saragozza, uno a Roma. Dove ti piacerebbe vedere esposta una tua opera?
P: A New York o meglio al MoMA, ma lo so è un sogno. E per i grandi sogni bisogna disegnare e disegnare. Mai smettere di creare e lavorare. Solo così si può realizzare un sogno.