"La Gabbia" riporta Andria tra le città attenzionate
La trasmissione di La7 parla della Provincia italiana tra passato e presente
giovedì 19 novembre 2015
10.00
Nelle piccole province italiane si potrebbero nascondere cellule terroristiche dormienti. E' questo il sunto dell'ultima puntata del programma "La Gabbia" andata in onda ieri sera su La7 e condotta da Gianluigi Paragone. Tra i tanti interventi ed i tanti servizi è spuntato anche il nome della Città di Andria che sarebbe una delle città attenzionate dall'antiterrorismo. In realtà proviamo a fare un po' di chiarezza: la storia ci racconta di come nell'aprile del 2013 proprio la città di Federico balzò agli onori della cronaca nazionale ed internazionale per i cinque arresti compiuti dal Ros dei Carabinieri di Andria, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Bari. Tra questi vi fu l'Imam di origine tunisina della Moschea di Andria tra il 2008 ed il 2010, Hosni Hachemi Ben Hassen, condannato a cinque anni di carcere per l'accusa di terrorismo internazionale ed istigazione all'odio razziale.
In particolare, l'Imam tunisino, dal 2008 al 2010 e sino al suo trasferimento in Belgio, secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, gestiva un "centro per le chiamate internazionali" dove venivano ricercati sul web video dimostrativi per il confezionamento di ordigni ed utilizzo delle armi da fuoco nonchè avveniva il reclutamento di nuovi volontari da avviare dai campi di battaglia. La stessa cellula, secondo l'accusa, organizzava anche campi di addestramento sull'Etna. Qualche settimana fa la condanna è stata confermata in appello dai giudici baresi.
Vista tutta la premessa era inevitabile che la città di Andria rimbalzasse nuovamente agli onori della cronaca anche se i collegamenti con il territorio sembrerebbero esser ormai pochi dopo il trasferimento dell'Imam avvenuto nel 2010. In città, in realtà, esiste una Moschea ed un centro culturale che operano sul territorio da diverso tempo e che proprio all'indomani di quegli arresti stigmatizzò gli accadimenti attraverso un Open Day che coinvolse molti cittadini andriesi (Articolo 15 maggio AndriaViva).
Il programma andato in onda su La7 ha ripercorso avvenimenti specifici, come gli ultimi arresti tra Merano e Bolzano di 17 persone tra Kurdi e Kossovari, ritenuti appartenenti ad un'altra cellula terroristica operante nel Nord Europa, ma ha anche ripercorso avvenimenti più generici ed avvenuti in passato semplicemente per dimostrare come, parlando di piccola "provincia", sarebbe possibile parlare di luoghi ideali per il reclutamento. Renate, Lecco, Cremona e Bergamo in Lombardia, Monteroni D'Arbia in Toscana, Portenone, Schio, San Donà di Piave in Veneto, Roma Centocelle ed Andria le realtà, secondo l'inchiesta giornalistica, attenzionate dai servizi di antiterrorismo italiani.
In particolare, l'Imam tunisino, dal 2008 al 2010 e sino al suo trasferimento in Belgio, secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, gestiva un "centro per le chiamate internazionali" dove venivano ricercati sul web video dimostrativi per il confezionamento di ordigni ed utilizzo delle armi da fuoco nonchè avveniva il reclutamento di nuovi volontari da avviare dai campi di battaglia. La stessa cellula, secondo l'accusa, organizzava anche campi di addestramento sull'Etna. Qualche settimana fa la condanna è stata confermata in appello dai giudici baresi.
Vista tutta la premessa era inevitabile che la città di Andria rimbalzasse nuovamente agli onori della cronaca anche se i collegamenti con il territorio sembrerebbero esser ormai pochi dopo il trasferimento dell'Imam avvenuto nel 2010. In città, in realtà, esiste una Moschea ed un centro culturale che operano sul territorio da diverso tempo e che proprio all'indomani di quegli arresti stigmatizzò gli accadimenti attraverso un Open Day che coinvolse molti cittadini andriesi (Articolo 15 maggio AndriaViva).
Il programma andato in onda su La7 ha ripercorso avvenimenti specifici, come gli ultimi arresti tra Merano e Bolzano di 17 persone tra Kurdi e Kossovari, ritenuti appartenenti ad un'altra cellula terroristica operante nel Nord Europa, ma ha anche ripercorso avvenimenti più generici ed avvenuti in passato semplicemente per dimostrare come, parlando di piccola "provincia", sarebbe possibile parlare di luoghi ideali per il reclutamento. Renate, Lecco, Cremona e Bergamo in Lombardia, Monteroni D'Arbia in Toscana, Portenone, Schio, San Donà di Piave in Veneto, Roma Centocelle ed Andria le realtà, secondo l'inchiesta giornalistica, attenzionate dai servizi di antiterrorismo italiani.