Polisportiva, Futsal Andria: «Venuta meno unitarietà. Paradossale attribuire fallimento ad istituzioni con strumentalizzazioni politiche»
Nuova presa di posizione in merito a questa attualissima vicenda che sta tenendo banco a livello politico amministrativo
venerdì 7 ottobre 2022
10.09
«La Florigel Futsal Andria, in tutte le sue componenti, con la seguente nota intende esprimere il proprio punto di vista in merito alla querelle sul mancato rinnovo della convenzione per la gestione delle strutture sportive comunali alla "Polisportiva Città di Andria". Siamo una società sportiva e sappiamo che nello sport come nella vita ci sono regole che per quanto condivisibili debbano essere rispettate. Il Comune di Andria, nelle figure del Sindaco, Assessore e Dirigente, prima della costituzione della "Polisportiva", hanno posto, ai fini burocratici e legali, che la condizione primaria per l'assegnazione della convenzione fosse la costituzione di un unico soggetto associativo e che "tutte" le nove società fossero unite.
La Polisportiva è stata senza dubbio una bellissima esperienza. Per la prima volta si è potuto gestire gli spazi in autonomia, alleggerendo le casse comunali, con poca burocrazia e tanto tempo in più da dedicare ai nostri progetti e al nostro unico obiettivo ovvero "fare sport". Un progetto vincente e vantaggioso per tutti, istituzioni comprese.
Al momento la convenzione è scaduta e alla data di oggi non c'è più la condizione primaria per il rinnovo. Non essendoci più unità all'interno della stessa Polisportiva, crediamo sia paradossale attribuire le colpe di questo fallimento alle istituzioni attraverso poco edificanti strumentalizzazioni politiche. Il principio di unitarietà, che era alla base di questo progetto, è venuto meno a causa di frizioni interne alla Polisportiva e di conseguenza il Comune di Andria ha provveduto a "riprendersi" la gestione degli impianti che sono, come sempre, a disposizione delle associazioni anche se a costi più esosi.
La nostra società, fondata su sani principi di lealtà e correttezza, nonostante sia parte integrante della Polisportiva, prende le dovute distanze da una protesta che riteniamo non funzionale ai fini di una reale risoluzione della problematica e soprattutto che si allontana dalla nostra idea di fare "sport". Lo sport ci insegna ad includere e non a escludere, perciò siamo disposti a sederci per l'ennesima volta a tavolino, in maniera sempre costruttiva per trovare soluzioni. Il nostro lavoro è basato sull'insegnare ai giovani i principi di lealtà sportiva e condivisione superando i momenti di difficoltà che la vita ci impone giorno dopo giorno. Ma in questo, duole dirlo, abbiamo fallito tutti non dando il buon esempio. E' il momento di fare tutti un passo indietro, forse anche due, e provare a dare un minimo di credibilità al movimento sportivo della nostra città».
La Polisportiva è stata senza dubbio una bellissima esperienza. Per la prima volta si è potuto gestire gli spazi in autonomia, alleggerendo le casse comunali, con poca burocrazia e tanto tempo in più da dedicare ai nostri progetti e al nostro unico obiettivo ovvero "fare sport". Un progetto vincente e vantaggioso per tutti, istituzioni comprese.
Al momento la convenzione è scaduta e alla data di oggi non c'è più la condizione primaria per il rinnovo. Non essendoci più unità all'interno della stessa Polisportiva, crediamo sia paradossale attribuire le colpe di questo fallimento alle istituzioni attraverso poco edificanti strumentalizzazioni politiche. Il principio di unitarietà, che era alla base di questo progetto, è venuto meno a causa di frizioni interne alla Polisportiva e di conseguenza il Comune di Andria ha provveduto a "riprendersi" la gestione degli impianti che sono, come sempre, a disposizione delle associazioni anche se a costi più esosi.
La nostra società, fondata su sani principi di lealtà e correttezza, nonostante sia parte integrante della Polisportiva, prende le dovute distanze da una protesta che riteniamo non funzionale ai fini di una reale risoluzione della problematica e soprattutto che si allontana dalla nostra idea di fare "sport". Lo sport ci insegna ad includere e non a escludere, perciò siamo disposti a sederci per l'ennesima volta a tavolino, in maniera sempre costruttiva per trovare soluzioni. Il nostro lavoro è basato sull'insegnare ai giovani i principi di lealtà sportiva e condivisione superando i momenti di difficoltà che la vita ci impone giorno dopo giorno. Ma in questo, duole dirlo, abbiamo fallito tutti non dando il buon esempio. E' il momento di fare tutti un passo indietro, forse anche due, e provare a dare un minimo di credibilità al movimento sportivo della nostra città».