La Diocesi chiama a raccolta i catechisti per la formazione
Il secondo appuntamento stasera a Canosa
lunedì 27 gennaio 2020
Questa sera lunedì 27 gennaio si terrà a Canosa, alle ore 19.00, presso la parrocchia "Gesu Liberatore" (via Nicola Capurso, 1) il secondo di tre appuntamenti formativi per catechisti ed operatori pastorali della diocesi. I tre incontri, che hanno come relatore don Jean Paul Lieggi, Docente di Teologia presso la Facoltà Teologica Pugliese, intendono offrire una riflessione sulla catechesi narrativa.
L'intero percorso è stato programmato dall'Ufficio Catechistico Diocesano a sostegno della lettera pastorale "Si prese cura di lui", consegnata dal Vescovo Mons. Luigi Mansi per l'anno 2019 – 2020, che sollecita la comunità diocesana a prendersi cura dei fratelli ponendo al centro della propria azione, ogni uomo. Si tratta così di attuare, sia nella catechesi sia nella totalità della vita pastorale, uno spostamento di prospettiva: dalla centralità dei contenuti e delle attività pastorali bisogna passare a puntare l'attenzione in modo preminente sulle persone. La trasmissione della fede non può più oggi avvenire come nel passato in quanto il destinatario deve sentirsi partecipe dell'intero processo. La narrazione è il racconto di un'esperienza e di come questa ha coinvolto e continua a coinvolgere chi la racconta con il desiderio di coinvolgere anche chi l'ascolta. Annunciare il Vangelo non significa pertanto comunicare semplicemente qualcosa agli altri, come se questi fossero utenti della Chiesa, ma vivere la propria fede con gli altri, perché solo condividendo e narrando la propria fede la Chiesa vive la sua missionarietà.
Nel primo incontro, che ha avuto come tema "Una catechesi narrativa per prendersi cura del Vangelo", l'attenzione si è concentrata soprattutto sui significati delle parole per partire tutti dalla stessa prospettiva. Don Lieggi, ha evidenziato che è necessario comprendere e recuperare la distinzione tra Narrazione Teologica e Teologia Narrativa, aggiungendo che il Vangelo stesso è l'esperienza personale di chi ha visto gli eventi fondamentali della vita di Gesù e ne ha colto, alla luce della Pasqua e con gli occhi della fede, il senso cristologico, cioè che Gesù è il Figlio di Dio. Lo scopo pertanto degli evangelisti è annunciare la fede attraverso la propria esperienza.
L'incontro è terminato con un momento di riflessione comunitario e di laboratorio con i numerosi catechisti presenti durante il quale il relatore ha richiamato l'attenzione su cosa significhi essere annunciatori di fede e che cosa oggi la Parola di Dio vuole comunicare in quest'epoca e nella storia personale di ciascuno.
L'incontro di lunedì 27 gennaio intende sviluppare la seguente tematica: "Una catechesi narrativa per prendersi cura di se stessi" mentre il terzo ed ultimo incontro, che si terrà lunedì 10 febbraio alle ore 19.00 presso la parrocchia "San Michele Arcangelo" di Minervino Murge, avrà come tema: "Una catechesi narrativa per prendersi cura degli altri", spiega Don Gianni Massaro, Direttore Ufficio Catechistico Diocesano.
L'intero percorso è stato programmato dall'Ufficio Catechistico Diocesano a sostegno della lettera pastorale "Si prese cura di lui", consegnata dal Vescovo Mons. Luigi Mansi per l'anno 2019 – 2020, che sollecita la comunità diocesana a prendersi cura dei fratelli ponendo al centro della propria azione, ogni uomo. Si tratta così di attuare, sia nella catechesi sia nella totalità della vita pastorale, uno spostamento di prospettiva: dalla centralità dei contenuti e delle attività pastorali bisogna passare a puntare l'attenzione in modo preminente sulle persone. La trasmissione della fede non può più oggi avvenire come nel passato in quanto il destinatario deve sentirsi partecipe dell'intero processo. La narrazione è il racconto di un'esperienza e di come questa ha coinvolto e continua a coinvolgere chi la racconta con il desiderio di coinvolgere anche chi l'ascolta. Annunciare il Vangelo non significa pertanto comunicare semplicemente qualcosa agli altri, come se questi fossero utenti della Chiesa, ma vivere la propria fede con gli altri, perché solo condividendo e narrando la propria fede la Chiesa vive la sua missionarietà.
Nel primo incontro, che ha avuto come tema "Una catechesi narrativa per prendersi cura del Vangelo", l'attenzione si è concentrata soprattutto sui significati delle parole per partire tutti dalla stessa prospettiva. Don Lieggi, ha evidenziato che è necessario comprendere e recuperare la distinzione tra Narrazione Teologica e Teologia Narrativa, aggiungendo che il Vangelo stesso è l'esperienza personale di chi ha visto gli eventi fondamentali della vita di Gesù e ne ha colto, alla luce della Pasqua e con gli occhi della fede, il senso cristologico, cioè che Gesù è il Figlio di Dio. Lo scopo pertanto degli evangelisti è annunciare la fede attraverso la propria esperienza.
L'incontro è terminato con un momento di riflessione comunitario e di laboratorio con i numerosi catechisti presenti durante il quale il relatore ha richiamato l'attenzione su cosa significhi essere annunciatori di fede e che cosa oggi la Parola di Dio vuole comunicare in quest'epoca e nella storia personale di ciascuno.
L'incontro di lunedì 27 gennaio intende sviluppare la seguente tematica: "Una catechesi narrativa per prendersi cura di se stessi" mentre il terzo ed ultimo incontro, che si terrà lunedì 10 febbraio alle ore 19.00 presso la parrocchia "San Michele Arcangelo" di Minervino Murge, avrà come tema: "Una catechesi narrativa per prendersi cura degli altri", spiega Don Gianni Massaro, Direttore Ufficio Catechistico Diocesano.