La Corte dei conti conferma i rilievi del MEF riferiti ai bilanci comunali 2014 e 2015
La decisione è stata trasmessa via PEC a tutti i consiglieri comunali con un provvedimento lungo ben 71 pagine
mercoledì 27 febbraio 2019
11.35
71 pagine fitte fitte di note e di rilievi tecnici che in sostanza confermano quanto già si sapeva, ovvero che i bilanci comunali del 2014 e 2015 erano stati approvati non solo in ritardo ma anche non rispettando alcuni paramenti economici, entro i quali il Comune non sarebbe dovuto andare.
Ieri, attraverso apposita PEC, la Segreteria del Comune di Andria ha provveduto ad inviare a tutti i consiglieri comunali la decisione dell'adunanza pubblica del 28 settembre del 2018, nella quale la Corte dei conti, sezione regionale di Bari snocciola una serie di gravi anomalie riferite all'assetto contabile delle casse comunali riferite ai predetti bilanci. E come accade in queste situazioni, tali osservazioni dovrebbero riverbarsi anche sui bilanci successivi, così come compiutamente fatto emergere dai noti rilievi degli ispettori del Ministero dell'Economia e Finanze, giunti ad Andria lo scorso anno.
In buona sostanza, quanto più volte fatto emergere dalle opposizioni consiliari -sia quelle della passata consigliatura che di quelle attuali- ovvero i presuntivi introiti dall' Italgas -circa 6 mln di euro- iscritti in bilancio, le anticipazioni di tesoreria e l'uso improprio di fondi vincolati, il ritardo nei pagamenti ai fornitori e creditori vari, i fondi non congrui per la produttività dei dipendenti comunali, dei dirigenti e la situazione dei mutui, le perplessità sull'applicazione delle sanzioni per la violazione del patto di stabilità avvenuta nel 2012 con la riduzione del 30% degli emolumenti per l'amministrazione i rilievi elencati nella lunga relazione. E, nota forse non secondaria ma sicuramente tra quelle più rilevanti e corpose l'inefficace riscossione delle tasse locali -e la conseguente evasione fiscale locale- con un particolare riferimento a quelle legate ai permessi a costruire.
All'esame del giudice contabile non è comunque mancato di evidenziare l'adesione del Comune di Andria alla discussa procedura di pre dissesto, manovra che ricordiamo dovrebbe finalmente portare dei soldi freschi dallo Stato attraverso il Fondo rotativo, all'incirca 15 mln cash, che tutti sperano faccia ripartire la macchina comunale ancora oggi ferma ed in attesa di una attesa ripartenza.
Ieri, attraverso apposita PEC, la Segreteria del Comune di Andria ha provveduto ad inviare a tutti i consiglieri comunali la decisione dell'adunanza pubblica del 28 settembre del 2018, nella quale la Corte dei conti, sezione regionale di Bari snocciola una serie di gravi anomalie riferite all'assetto contabile delle casse comunali riferite ai predetti bilanci. E come accade in queste situazioni, tali osservazioni dovrebbero riverbarsi anche sui bilanci successivi, così come compiutamente fatto emergere dai noti rilievi degli ispettori del Ministero dell'Economia e Finanze, giunti ad Andria lo scorso anno.
In buona sostanza, quanto più volte fatto emergere dalle opposizioni consiliari -sia quelle della passata consigliatura che di quelle attuali- ovvero i presuntivi introiti dall' Italgas -circa 6 mln di euro- iscritti in bilancio, le anticipazioni di tesoreria e l'uso improprio di fondi vincolati, il ritardo nei pagamenti ai fornitori e creditori vari, i fondi non congrui per la produttività dei dipendenti comunali, dei dirigenti e la situazione dei mutui, le perplessità sull'applicazione delle sanzioni per la violazione del patto di stabilità avvenuta nel 2012 con la riduzione del 30% degli emolumenti per l'amministrazione i rilievi elencati nella lunga relazione. E, nota forse non secondaria ma sicuramente tra quelle più rilevanti e corpose l'inefficace riscossione delle tasse locali -e la conseguente evasione fiscale locale- con un particolare riferimento a quelle legate ai permessi a costruire.
All'esame del giudice contabile non è comunque mancato di evidenziare l'adesione del Comune di Andria alla discussa procedura di pre dissesto, manovra che ricordiamo dovrebbe finalmente portare dei soldi freschi dallo Stato attraverso il Fondo rotativo, all'incirca 15 mln cash, che tutti sperano faccia ripartire la macchina comunale ancora oggi ferma ed in attesa di una attesa ripartenza.