La coalizione del centrosinistra fa quadrato attorno all'assessore Loconte
La replica, punto per punto sulle paventate irregolarità mosse al professionista dai consiglieri Barchetta, Fracchiolla e Grumo
sabato 7 agosto 2021
6.13
E' la coalizione del centrosinistra che sostiene l'amministrazione di Giovanna Bruno che replica, punto per punto alla paventate irregolarità evidenziate nei giorni scorsi da una nota politica da parte dei consiglieri Andrea Barchetta di Fratelli d'Italia, di Donatella Fracchiolla di Forza Italia e di Gianluca Grumo della Lega.
«Ormai non passa giorno che non si debba leggere sui social e sui media da parte di alcuni (pochi per fortuna) consiglieri di minoranza, quasi fosse un mantra "l'Assessore ai Lavori Pubblici deve dimettersi" e come ogni mantra dopo un po' stufa e denota la pochezza di argomentazioni di cui tali consiglieri sono in possesso per poter ad arte alimentare polemiche nei confronti dell'Amministrazione.
Sentenziano sulla osservanza del dovere di astensione dall'esercizio della propria attività di libero professionista in territorio andriese da parte dell'assessore ai Lavori Pubblici, architetto Mario Loconte. Ora in cosa consiste questo dovere di astensione? In una ipocrita dichiarazione pubblica in tal senso o in un effettivo mancato esercizio della propria attività professionale? A quanto pare la soddisfazione dei (pochi per fortuna), consiglieri di minoranza risiede nella prima delle ipotesi. Non è sufficiente che il suddetto professionista, da quando esercita il suo ruolo pubblico abbia, con eccesso di zelo, rimesso un proprio incarico acquisito anni prima del conferimento della delega assessorile e non abbia più avuto modo di esercitare la propria attività in ambito comunale se non per attività edilizie avute inizio anni addietro e riferentesi tra l'altro ad edilizia privata e non pubblica. Si richiede fariseicamente l'atto formale. Si richiamano normative di legge, come se queste, come tutte le leggi, non debbano essere applicate solo quando la legge viene violata. L'assessore in oggetto a dispetto del martellante assedio mediatico è ben consapevole delle responsabilità a cui andrebbe incontro e possiede una sua alta etica professionale per sufficientemente comprendere il comportamento da mantenere e ciò che necessita per ricoprire quel ruolo delicato.
La chiave di lettura dei reiterati ingiustificati attacchi ad un professionista serio, competente, preparato e la cui limpida storia professionale nasce ben prima della sua investitura politica è probabilmente un'altra e risiede nella sua abnegazione, nel suo operato quotidiano, proprio in veste di assessore ai Lavori Pubblici e Patrimonio. Dopo quasi un decennio che ha visto il patrimonio pubblico comunale andare in decadenza fino al degrado (vedi stadio, palestre scolastiche, scuole), un decennio nel quale si è poco provveduto ad acquisire risorse statali per la realizzazione di infrastrutture al servizio della città, un decennio nel quale si è depauperato paurosamente il capitale di competenze umane e professionali in possesso della macchina amministrativa comunale, il verificare oggi, nei fatti, una radicale inversione di tendenza fa male e provoca un insano risentimento, che assume aspetti di attacchi alla persona. L'aver ridato al settore, grazie al lavoro dirigenziale e degli operatori, una sua dignità ed operatività che ha conseguito di mettere finalmente in cantiere le risorse abbandonate del Sisus, l'aver acquisito 45 milioni di finanziamenti pubblici per la riqualificazione urbana con il bando Pinqua, l'avere sbloccato situazioni di opere pubbliche stagnanti (vedi ex Macello e scuola Jannuzzi), l'aver partecipato a numerosi bandi per altri 26 milioni di cui si attende l'esito, l'aver innanzitutto prestato attenzione alle singole piccole richieste quotidiane dei cittadini, evidentemente non rientra nella logica di etica dell'operare ed è lontana dallo spirito di servizio di chi continua a dire "l'Assessore ai Lavori Pubblici deve dimettersi".
L'invito per questi consiglieri di minoranza (pochi per fortuna) è quello di farsi una bella vacanza rigenerante, così da riprendere a settembre, finalmente rilassati, i loro posti nelle commissioni ingiustificatamente abbandonati ed a trovarsi nuovi obiettivi su cui puntare. Ma che siano obiettivi realmente funzionali alla vita dei cittadini».
«Ormai non passa giorno che non si debba leggere sui social e sui media da parte di alcuni (pochi per fortuna) consiglieri di minoranza, quasi fosse un mantra "l'Assessore ai Lavori Pubblici deve dimettersi" e come ogni mantra dopo un po' stufa e denota la pochezza di argomentazioni di cui tali consiglieri sono in possesso per poter ad arte alimentare polemiche nei confronti dell'Amministrazione.
Sentenziano sulla osservanza del dovere di astensione dall'esercizio della propria attività di libero professionista in territorio andriese da parte dell'assessore ai Lavori Pubblici, architetto Mario Loconte. Ora in cosa consiste questo dovere di astensione? In una ipocrita dichiarazione pubblica in tal senso o in un effettivo mancato esercizio della propria attività professionale? A quanto pare la soddisfazione dei (pochi per fortuna), consiglieri di minoranza risiede nella prima delle ipotesi. Non è sufficiente che il suddetto professionista, da quando esercita il suo ruolo pubblico abbia, con eccesso di zelo, rimesso un proprio incarico acquisito anni prima del conferimento della delega assessorile e non abbia più avuto modo di esercitare la propria attività in ambito comunale se non per attività edilizie avute inizio anni addietro e riferentesi tra l'altro ad edilizia privata e non pubblica. Si richiede fariseicamente l'atto formale. Si richiamano normative di legge, come se queste, come tutte le leggi, non debbano essere applicate solo quando la legge viene violata. L'assessore in oggetto a dispetto del martellante assedio mediatico è ben consapevole delle responsabilità a cui andrebbe incontro e possiede una sua alta etica professionale per sufficientemente comprendere il comportamento da mantenere e ciò che necessita per ricoprire quel ruolo delicato.
La chiave di lettura dei reiterati ingiustificati attacchi ad un professionista serio, competente, preparato e la cui limpida storia professionale nasce ben prima della sua investitura politica è probabilmente un'altra e risiede nella sua abnegazione, nel suo operato quotidiano, proprio in veste di assessore ai Lavori Pubblici e Patrimonio. Dopo quasi un decennio che ha visto il patrimonio pubblico comunale andare in decadenza fino al degrado (vedi stadio, palestre scolastiche, scuole), un decennio nel quale si è poco provveduto ad acquisire risorse statali per la realizzazione di infrastrutture al servizio della città, un decennio nel quale si è depauperato paurosamente il capitale di competenze umane e professionali in possesso della macchina amministrativa comunale, il verificare oggi, nei fatti, una radicale inversione di tendenza fa male e provoca un insano risentimento, che assume aspetti di attacchi alla persona. L'aver ridato al settore, grazie al lavoro dirigenziale e degli operatori, una sua dignità ed operatività che ha conseguito di mettere finalmente in cantiere le risorse abbandonate del Sisus, l'aver acquisito 45 milioni di finanziamenti pubblici per la riqualificazione urbana con il bando Pinqua, l'avere sbloccato situazioni di opere pubbliche stagnanti (vedi ex Macello e scuola Jannuzzi), l'aver partecipato a numerosi bandi per altri 26 milioni di cui si attende l'esito, l'aver innanzitutto prestato attenzione alle singole piccole richieste quotidiane dei cittadini, evidentemente non rientra nella logica di etica dell'operare ed è lontana dallo spirito di servizio di chi continua a dire "l'Assessore ai Lavori Pubblici deve dimettersi".
L'invito per questi consiglieri di minoranza (pochi per fortuna) è quello di farsi una bella vacanza rigenerante, così da riprendere a settembre, finalmente rilassati, i loro posti nelle commissioni ingiustificatamente abbandonati ed a trovarsi nuovi obiettivi su cui puntare. Ma che siano obiettivi realmente funzionali alla vita dei cittadini».