L'ultimo saluto a Giuseppe, una delle vittime dell'incidente di via Trani
Palloncini bianchi e lacrime fuori dalla chiesa della Madonna delle Grazie dove si sono svolti i funerali
mercoledì 11 gennaio 2023
22.53
Un volo di palloncini, un video proiettato con le istantanee dei suoi 22 anni e lacrime. Così Andria saluta il giovane Giuseppe Matera morto nello schianto di domenica mattina su via Trani ad Andria.
Centinaia di persone, amici e parenti hanno partecipato martedì pomeriggio ai funerali che sono stati celebrati da don Vincenzo del Mastro nella parrocchia della Madonna delle Grazie. Il dolore straziante della famiglia, le lacrime degli amici, i ricordi di chi l'ha conosciuto hanno caratterizzato le esequie del giovane fino all'uscita dalla bara dalla chiesa.
C'era anche la Sindaca di Andria Giovanna Bruno a portare alla famiglia di Giuseppe l'abbraccio della città.
"Un altro degli adempimenti che appartengono a chi resta, il rito funebre. Per pregare, certo. Per chiedere consolazione a Qualcuno. Per provare a fare silenzio. Non è difficile. Spegnere i cellulari, non far scorrere le dita su questa tastiera e fare silenzio. Che cosa è il silenzio se non un minimo atto dovuto, una semplice quanto indispensabile forma di rispetto verso chi ha chiuso i suoi occhi per sempre e verso chi si spera li riapra? Mentre Giuseppe non c'è più. Mentre ci si aggrappa al suo ricordo. Mentre un'altra salma si attende che sia consegnata ai suoi cari. Mentre si attende, fiduciosi, che i feriti si riprendano quanto prima. Mentre la vita, misteriosa e dura, deve andare avanti", ha scritto sui social.
Centinaia di persone, amici e parenti hanno partecipato martedì pomeriggio ai funerali che sono stati celebrati da don Vincenzo del Mastro nella parrocchia della Madonna delle Grazie. Il dolore straziante della famiglia, le lacrime degli amici, i ricordi di chi l'ha conosciuto hanno caratterizzato le esequie del giovane fino all'uscita dalla bara dalla chiesa.
C'era anche la Sindaca di Andria Giovanna Bruno a portare alla famiglia di Giuseppe l'abbraccio della città.
"Un altro degli adempimenti che appartengono a chi resta, il rito funebre. Per pregare, certo. Per chiedere consolazione a Qualcuno. Per provare a fare silenzio. Non è difficile. Spegnere i cellulari, non far scorrere le dita su questa tastiera e fare silenzio. Che cosa è il silenzio se non un minimo atto dovuto, una semplice quanto indispensabile forma di rispetto verso chi ha chiuso i suoi occhi per sempre e verso chi si spera li riapra? Mentre Giuseppe non c'è più. Mentre ci si aggrappa al suo ricordo. Mentre un'altra salma si attende che sia consegnata ai suoi cari. Mentre si attende, fiduciosi, che i feriti si riprendano quanto prima. Mentre la vita, misteriosa e dura, deve andare avanti", ha scritto sui social.