L'olio extravergine di oliva, negli Usa diventa un farmaco

Un vero e proprio toccasana per la salute umana. Onofrio Spagnoletti Zeuli: "fieri di questo grande prodotto"

lunedì 7 dicembre 2020 15.43
"Nemo profeta in patria": la famosa locuzione latina si presta bene, in questo periodo in cui la crisi economica, amplificata dalla pandemia in atto, si sta manifestando anche nel comparto agricolo, a ricordarci come le cose belle sono preferite soprattutto da chi non le possiede, malgrado le ripetute sollecitazioni che possono venire da qualche esperto. In questi giorni si sta tornando a parlare del nostro "olio d'oliva pugliese", che è trattato sempre più all'estero, alla stregua di un vero oro liquido. La Puglia, nel corso dei secoli ha avuto modo di diventare uno dei luoghi a livello mondiale dove si coltiva con amore e passione questa pregiata coltura. Non tutti sarebbero stati capaci di pensare che, nel pieno del 2018, l'olio extra vergine d'oliva sarebbe stato riconosciuto dall'ente governativo statunitense Food and Drag Administration, l'autorevole Organizzazione preposta alla regolamentazione degli alimenti e dei farmaci nel mondo, non più solo come alimento ma anche come farmaco, toccasana per una serie di problemi fisici grazie alle sue peculiari proprietà.

Se i nostri antenati erano ben consci delle proprietà salutistiche di questo alimento, la svolta è avvenuta grazie alla ricerca svolta nel 2016 dal professore bitontino Antonio Moschetta e dalla sua equipe, dell'Università degli Studi di Bari, che ha portando la Puglia ad essere uno degli ingranaggi dell'innovazione alimentare mondiale. Ricordiamo, infatti come nel corso delle varie ed approfondite analisi compiute nei laboratori baresi hanno dimostrato l'incredibile effetto che l'olio d'oliva ha sulla salute dei vari commensali, anche in minime quantità. La scoperta del gruppo di ricercatori consiste nel fatto che la singola assunzione da parte di soggetti sani, al mattino e a digiuno, di 44 grammi di olio extravergine di oliva Coratina promuovono l'espressione di microRNA, ovvero filamenti più piccoli di RNA che in natura bloccano l'espressione di specifici geni, ad azione anti-infiammatoria e anti-tumorale, mentre inibiscono l'espressione di microRNA dedicati all'insorgenza della resistenza all'insulina.

"Abbiamo in tantissime occasioni sottolineato l' importanza del nostro olio d'oliva della cultivar Coratina e mi lascia perplesso che sempre dagli USA riconoscano le nostre eccellenze prima con il Prof Keys con la nostra dieta Mediterranea e ora con l' olio quale prodotto addirittura da vendere in farmacia -sottolinea il Conte Onofrio Spagnoletti Zeuli, Presidente emerito di Confagricoltura Puglia e portavoce di Restart, che riunisce agricoltori di varie componenti associative pugliesi-. Infatti, l'olio d'oliva pugliese, capace di avere queste proprietà, è stato rinominato in America Mr. Evoo".

E' stato dimostrato nel corso di questi ultimi anni, come questo alimento sia in grado di prevenire patologie cardiovascolari o deficit cognitivi nei più anziani, riducendo il rischio di diabete mellito di tipo II. Un riconoscimento, da parte del Food and Drag Administration, che sa di vero trionfo per l'olio pugliese, che si conferma non solo un alleato perfetto in una dieta mediterranea, ma anche per la nostra salute.

"Credo che più di ogni altro vadano ringraziati i nostri antenati che ci hanno tramandato, nella loro semplicità, le doti ineguagliabili di questo toccasana della salute. Dobbiamo essere fieri di avere questo grande prodotto", conclude il Conte Onofrio Spagnoletti Zeuli.
Paragonarlo ad una sorta di "elisir di lunga vita" non è quindi più azzardato.