“L’invettiva, storie di (anti)mafia”: l’atto unico di Michele Palumbo interpretato dalla IV B dell’Oberdan
Dopo sei anni torna in scena grazie all'insegnante Maria Pia Scaltrito e al maestro di teatro Francesco Martinelli
venerdì 27 aprile 2018
17.49
Uno spettacolo per rinnovare un appuntamento di riflessione civile. Uno spettacolo per omaggiare il professore, il giornalista, lo storico, il filosofo e l'amico Michele Palumbo.
È con questi obiettivi che torna sul palco, dopo sei anni dalla prima rappresentazione, "L'invettiva, storie di (anti)mafia", un atto unico di Michele Palumbo, interpretato nel 2012 dai ragazzi della V A del liceo scientifico "Nuzzi". Un testo che torna a parlare di legalità attraverso le bocche, più piccole ma non per questo meno acute, degli studenti della classe IV B della scuola "Oberdan", accompagnati dall'insegnante Maria Pia Scaltrito e dal maestro di teatro Francesco Martinelli.
L'appuntamento è segnato per mercoledì 2 Maggio alle ore 17,30 nella sala "Dante" in viale Roma e rappresenta la conclusione di un percorso teatrale delle classi IV dell'intero istituto sul tema della legalità. Quest'ultimo verrà interpretato dalla IV B con il racconto di grandi esempi di antimafia, quali Falcone e Borsellino, utilizzando le parole di una penna illuminista andriese che con l'arte del giornalismo ha saputo trasmettere senso critico con ferma lucidità.
«Con coraggio e un po' di incoscienza - spiega l'insegnante Scaltrito, collega e amica del defunto professor Palumbo - abbiamo voluto riprendere quell'ormai caro e sempre atteso appuntamento con la filosofia e la riflessione civile portato avanti negli anni da Michele, utilizzando lo strumento di insegnamento più antico: il teatro.
Abbiamo sentito il bisogno di discutere con i nostri ragazzi di mafia e legalità utilizzando mezzi e linguaggi appropriati all'età, per poi scegliere di veicolare questi messaggi al pubblico attraverso "L'invettiva, storie di (anti)mafia", l'atto unico di Michele Palumbo, non prima di un percorso di lettura, spiegazione e interpretazione del testo.
Auspicandoci che questa iniziativa possa contagiare tutti gli istituti scolastici all'impegno teatrale, vi diamo appuntamento al 2 maggio, un momento per fare riflessione civile, riunire i vecchi amici di Michele Palumbo e i ragazzi della V A».
È con questi obiettivi che torna sul palco, dopo sei anni dalla prima rappresentazione, "L'invettiva, storie di (anti)mafia", un atto unico di Michele Palumbo, interpretato nel 2012 dai ragazzi della V A del liceo scientifico "Nuzzi". Un testo che torna a parlare di legalità attraverso le bocche, più piccole ma non per questo meno acute, degli studenti della classe IV B della scuola "Oberdan", accompagnati dall'insegnante Maria Pia Scaltrito e dal maestro di teatro Francesco Martinelli.
L'appuntamento è segnato per mercoledì 2 Maggio alle ore 17,30 nella sala "Dante" in viale Roma e rappresenta la conclusione di un percorso teatrale delle classi IV dell'intero istituto sul tema della legalità. Quest'ultimo verrà interpretato dalla IV B con il racconto di grandi esempi di antimafia, quali Falcone e Borsellino, utilizzando le parole di una penna illuminista andriese che con l'arte del giornalismo ha saputo trasmettere senso critico con ferma lucidità.
«Con coraggio e un po' di incoscienza - spiega l'insegnante Scaltrito, collega e amica del defunto professor Palumbo - abbiamo voluto riprendere quell'ormai caro e sempre atteso appuntamento con la filosofia e la riflessione civile portato avanti negli anni da Michele, utilizzando lo strumento di insegnamento più antico: il teatro.
Abbiamo sentito il bisogno di discutere con i nostri ragazzi di mafia e legalità utilizzando mezzi e linguaggi appropriati all'età, per poi scegliere di veicolare questi messaggi al pubblico attraverso "L'invettiva, storie di (anti)mafia", l'atto unico di Michele Palumbo, non prima di un percorso di lettura, spiegazione e interpretazione del testo.
Auspicandoci che questa iniziativa possa contagiare tutti gli istituti scolastici all'impegno teatrale, vi diamo appuntamento al 2 maggio, un momento per fare riflessione civile, riunire i vecchi amici di Michele Palumbo e i ragazzi della V A».